BARDONECCHIA, 120 FAMIGLIE CREANO IL COMITATO DEI CAMPEGGIATORI DEL BOKKI

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riceviamo dal COMITATO DEI CAMPEGGIATORI DEL BOKKI

BARDONECCHIA – Acquattato nella fitta pineta del Pian del Colle nel Comune di Bardonecchia il campeggio Bokki è da più di quarant’anni il fiore all’occhiello dell’intera valle per il turismo stanziale e di passaggio e per il vastissimo numero di persone, italiane e straniere, che amano la vacanza a contatto con la natura.

Da qualche mese questo sogno si è trasformato in un incubo per le centinaia di campeggiatori che lo popolano, da quando un’indagine della Procura della Repubblica ha rilevato illeciti ed inadempienze, che mettono a rischio la sussistenza della struttura e gettano ombre su ciò che ne sarà in futuro, fino a prospettarne un’imminente chiusura.

Questa situazione che ha investito tutti, non solo i campeggiatori colpiti dai provvedimenti, ha spinto l’intera comunità che vive il campeggio ad unirsi e a costituire il Comitato Campeggiatori Bokki per tutelare gli interessi comuni, per far sentire la propria voce dichiarando la totale estraneità ai fatti a loro imputati e per far valere, per quanto possibile, la ragione ed il buon senso.

Nel suo Statuto, il Comitato Campeggiatori Bokki dichiara tra le sue finalità quelle di porsi come interlocutore con la gestione del campeggio e con la Pubblica Amministrazione, per trovare soluzioni all’intricata situazione che si sta configurando, di promuovere lo scambio e la diffusione di informazioni al suo interno e di promuovere una forma di turismo sociale dove la condivisione e la partecipazione attiva alla vita del campeggio contribuisca al mantenimento e alla conservazione dell’ambiente e delle strutture del campeggio, nel rispetto della natura e di chi la abita.

“Questo Comitato ha come principale obiettivo quello di dare continuità all’attività di campeggio. – dichiara il Presidente Stefano Odina – Quando ci siamo resi conto che il campeggio aveva dei problemi non indifferenti dovuti ad alcuni contenziosi tra l’Amministrazione Comunale e l’attuale gestione del campeggio che porteranno alla chiusura dell’attività, se qualcuno non interviene tempestivamente, abbiamo deciso di riunirci in un Comitato per trovare delle soluzioni alternative che potessero traghettare l’attività di campeggio fino alla presentazione di nuovo bando per la gestione, senza arrecare danni ai campeggiatori e ai loro beni”.

I promotori hanno da subito raccolto il consenso della comunità dei campeggiatori, raggiungendo in pochi giorni l’adesione di oltre 120 famiglie e le richieste si moltiplicano a testimonianza del coinvolgimento di tutti gli interessati nel voler mantenere la loro oasi di pace e di vacanza.

Il Consiglio Direttivo del Comitato Campeggiatori Bokki è costituito da 11 membri che hanno eletto al loro interno: presidente, Stefano Odina, architetto che per primo si è documentato sulla situazione del campeggio con una richiesta di accesso agli atti presso il comune di Bardonecchia; vicepresidente Emanuela De Vecchi, anch’essa con una laurea in architettura, ma ad oggi freelance nel mondo della comunicazione, che ha contribuito agli aspetti organizzativi di costituzione del Comitato; segretario Fabrizio Farinelli, al Bokki dal 1984 che ha come primo obiettivo quello di difendere il campeggio e si augura che questa vicenda sia l’occasione per costruire un spirito comunitario fra i campeggiatori; tesoriere, Umberto Capetti, amministratore di condominio che ha dato la sua disponibilità a seguire gli aspetti finanziari del Comitato.

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3 COMMENTI

  1. Il Comitato Campeggiatori Bokki non rappresenta tutti i campeggiatori. I nuclei di campeggiatori sono più di 300. Non è vero che hanno trovato il consenso di tutti i campeggiatori. In realtà il Comitato era nato con altri presupposti, non quello di gestire il campeggio. Poi come è evidente sono sorti interessi personali, documentabili, Odina e De Vecchi, come è evidente anche nel vostro articolo.

    State dando informazioni sbagliate e fuorvianti.
    Cordiali saluti.
    Olga Leger

  2. Condivido io non ho aderito e non lo farò. Il campeggio deve essere gestito da una persona che ne fa’ il proprio business.

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