BARDONECCHIA, LA PINETA E IL CAMPO DI CALCIO: CI SCRIVE UN LETTORE INDIGNATO

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di FRANCO TRIVERO

Leggo la notizia riportata sulla Valsusaoggi, “Pineta di Bardonecchia rasa al suolo…. che senso ha?”
Mi sorgono spontanee le seguenti riflessioni. Una amministrazione che decide di costruire un “campetto da calcio a 7”, decidendo di tagliare 120 larici storici di una “antica pineta endemica” commette un atto di irresponsabilità ai danni di un’area verde di cui hanno beneficiato più generazioni.
Mi permetto di esprimere la mia più totale indignazione, ritenendo questa decisione irresponsabile perché non è necessario arrivare a distruggere un’area verde per costruire una struttura che già esiste, nell’ottica di una ristrutturazione o che può essere collocata altrove.
Irresponsabile perché viene devastata un’area che avrebbe dovuto beneficiare di una tutela ambientale tale da renderla, territorio inaccessibile a scorribande di amministratori privi di scrupoli che in spregio alle più elementari regole di buon senso sottraggono a tutta la cittadinanza e ai turisti, luoghi e paesaggi unici nel contesto territoriale.
Affacciarsi e vedere una pineta non è uguale a vedere un campo da calcio. Irresponsabile perché si riduce drasticamente “l’area parco giochi” a disposizione dei bambini togliendo loro la possibilità di giocare in libertà e sicurezza tra larici custodi del trascorrere del tempo e delle stagioni.
Irresponsabile perché non si poteva scegliere luogo più inappropriato per mescolare la sacralità e il silenzio nei momenti di lutto, raccoglimento e preghiera in un luogo come il cimitero, con gli schiamazzi e le urla dei tifosi e giocatori durante le partite.
Sorge spontanea la domanda?
In virtù di quali autorizzazioni e leggi un’Amministrazione Comunale può sentirsi legittimata a porre in atto un simile scempio e soprattutto dopo averlo fatto a chi ne risponde!?

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3 COMMENTI

  1. Non vi viene in mente che tutto quel legname può far gola a qualcuno ? O comunque a chi ha preso questa decisione non importa un fico secco ( per non dire altro ) della natura e della sacralità paesaggistica di certi luoghi . Interessano solo interessi economici ….Andremo poi a vedere quanto sarà sfruttato questo indispensabile campetto di calcio . Chissà se gli abitanti di Bardonecchia ci penseranno quando andranno a votare ?

  2. facciamo un po’ di chiarezza:
    a) non si tratta di larice ma bensì di pino silvestre (del resto lo dice il nome: pineta. se no si chiamerebbe lariceto.
    b) gli alberi di questo tipo non sono endemici (endemismo sta a significare la presenza di una data specie in un luogo caratterizzata per tipo o per quantità non riscontrabile in altri luoghi) ma comuni in tutti gli ambienti xerici delle zone montane e pedemontane fino a quote di 1500/2000 mslm. del resto basta osservare la valle per rendersi conto che tutti i versanti esposti a sud e le zone alluvionali soleggiate dell’alta valle sono caratterizzate dalla presenza del pino silvestre.
    c) il legno del pino silvestre presente nell’alta valle di Susa ha scarso valore commerciale, sia come legna da ardere sia come legna da lavoro. la maggior parte del legname ottenuto infatti sarà utilizzata come materiale da cippare nell’ambito della manifestazione Bosco e Territorio di settembre a Beaulard
    non entro nel merito dei lavori di realizzazione del campo di calcio, non ne ho competenza né mi interessa averla, posso però affermare che a lasciar crescere e invecchiare un bosco, specialmente nei pressi di abitazioni o di zone frequentate, senza pianificare e mettere in atto nessun tipo di intervento di manutenzione non si rende un buon servizio né al bosco né a chi lo frequenta

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