BARDONECCHIA, OMICIDIO COLPOSO E DISASTRO: LA PROCURA INDAGA

Intanto il sindaco Rossetti lancia una provocazione: "Se non arrivano i soldi da Roma, ci teniamo l'Imu"

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BARDONECCHIA – La procura di Torino ha aperto un’inchiesta sull’esondazione del Torrente Frejus di lunedì 30 giugno a Bardonecchia. A causa dell’allagamento, è morto il bardonecchiese Franco Chiaffrino, trascinato via dalla corrente.
La procura indaga su due ipotesi di reato: omicidio colposo e disastro. Al momento non ci sono ancora nomi nel registro degli indagati: gli inquirenti stanno verificando le tempistiche con cui sono stati predisposti i sistemi di sicurezza. Se ci sono stati eventuali ritardi nella gestione dell’allarme, e se è stato sottovalutato il rischio. Ricordiamo che si tratta della seconda esondazione a danno di Bardonecchia: il primo episodio era avvenuto 2 anni fa, nelle stesse identiche modalità, nell’agosto 2023. Nel frattempo, la Regione aveva stanziato 5 milioni di euro per far realizzare al Comune opere di sicurezza, ma che evidentemente – due anni dopo – non sono state sufficienti a evitare un altro disastro.
Intanto la sindaca Chiara Rossetti lancia una provocazione: “La messa in sicurezza di Bardonecchia non può attendere. O arriveranno presto i soldi necessari o tratterremo l’Imu inviata a Roma. In cinque anni avremo la cifra necessaria per fare tutti i lavori. Il nostro è un territorio fragile. Ne siamo perfettamente consapevoli. Non possiamo accontentarci di stanziamenti a singhiozzo.
Conosciamo i lavori che devono essere fatti ed anche le risorse necessarie. Per l’esondazione di due anni fa abbiamo ricevuto 5 milioni di euro, ne servono sei volte tanto. Se non avremo i finanziamenti necessari in tempi molto
brevi, tratterremo i soldi sul territorio. Lo dobbiamo a Bardonecchia, ai suoi residenti, alle tante persone che da anni la frequentano. Lo dobbiamo a Franco Chiaffrino, nostro amico e concittadino, che ha perso la vita travolto dall’acqua e che in questi giorni piangiamo” conclude il sindaco di Bardonecchia.

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7 COMMENTI

  1. Come nelle buone “famiglie”, dopo le vittime partono le denunce della procura. La triste tradizione italiana anche questa volta è stata rispettata.

  2. Sono di routine con un decesso, quello che penso rischio allargamento? Non si passa.La sindaca fa bene a trattenere le tasse nel territorio.

  3. Purtroppo bisognerebbe trovare più’ tempo per pensare , per evitare di trovarsi nel posto sbagliato , sempre non si puo’.Per dirne una in autostrada motociclisti prepotenti che spingono gli specchietti.Ecco avesse trovato altri e non noi magari sarebbe finita come a Condove.Pero’ trovarsi con l’ aggressività’ non e’ facile , in particolare con quella naturale che irrompe senza preavviso e senza fermarsi finche’ l’ energia si esaurisce.

  4. I letti dei torrenti e dei fiumi vanno dragati più spesso, le pietre, i tronchi delle piante e la vegetazione stessa, creano da sempre problemi per lo scorrimento dell’acqua. Se poi ci troviamo un ponte che, per chissà quale motivo, non viene modificato, fa da tappo al torrente, l’esondazione è scontata.

    • Gent.mo Cittadino,
      i torrenti alpini non li si trova nella laguna di Venezia e non si dragano.
      Potrà non crederci, ma esiste un complessa struttura di competenze territoriali per occuparsene con preparazione tecnica ben superiore alle risorse disponibili.

  5. Gentile Sindaca, prima di esternare ipotesi di reperimento fondi legga e si studi questo articolo.
    “indebita destinazione di denaro o cose mobili di cui all’art. 314 bis c.p. introdotto dal decreto-legge 4 luglio 2024, numero 92”.
    Condotta dolosa.

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