BUSSOLENO, NEL POLO LOGISTICO IL CALL CENTER DI ISTAT E MINISTERO

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dalla CROCE ROSSA DI SUSA

BUSSOLENO – A partire dai prossimi giorni il Polo Logistico Valle di Susa ospiterà uno dei call center dell’indagine statistica sulla sieroprevalenza, organizzata da Istat e Ministero della Salute in collaborazione con la Croce Rossa Italiana – Italian Red Cross.

I volontari si stanno formando per questo delicato compito e la struttura è pronta per questa nuova sfida nell’ambito della risposta all’emergenza Covid-19.

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2 COMMENTI

  1. La prima emergenza a Bussoleno è impedire con i vigili urbali, i carabinieri o altre forze dell’ordine alle persone di girovagare la domenica pomeriggia in gruppi addirittura da 6 a 10 persone tutti attaccati, senza distanziamento sociale, e senza mascherine… scusatemi la parola, è uno schifo… un paese di ipocriti…al mercato e al supermercato tutti con la mascherina e poi a passeggio con gli amici in gruppi numerosi senza tenere al distanza di un metro e senza indossare la mascherina… ci siamo già dimenticati dei camion che portavano via i morti a Bergamo?? ricordiamoci bene che l’influenza spagnola ha avuto tre ondate e la seconda ondata ha fatto piu vittime della prima, quindi a cosa serve che indossiamo mascherine al lavoro, al supermercato, nei negozi, se poi si vedono gruppi di persone incoscienti tutte belle vicine girovagare in paese senza indossare le mascherine?? Come mai al sud che critichiamo tanto di domenica la protezione civile controlla che le persone rispettino il distanziamento sociale e indossino le mascherine dove ci sono parecchie persone, e invece in Valle di Susa appena abbiamo avuto un po’ più di libertà c’è un comportamento simile alle capre che pascolano?? E’ una vergogna, una vergogna che può costare molto cara, che è già costata la vita a migliaia di anziani che non valgono meno dei giovani idioti che girano in gruppo senza mascherina, alcuni con i genitori altrettanto idioti, e comunque, vorrei ricordare a tutti che di questa malattia sono morti anche dei bambini.

  2. Infine vorrei dire alle istituzioni scolastiche che a settembre devono mandare i bambini a scuola e metterli con i banchi uno attaccato all’altro, più vicini che si può, e se si ammalano chi se ne importa, tanto ho visto ieri cortili con decine di ragazzini che giocavano a calcio, allora non ho capito bene, devono avere il distanziamento sociale in spiaggia e a scuola causando un sacco di costi alle istituzioni, e poi a casa possono stare tutti insieme come se il virus se ne fosse andato? Il virus non se n’è andato, è qui, e molto probabilmente nel mese di settembra ricomincerà a salire, ma se i genitori a differenza dei cinesi che hanno insegnato ai figli a disinfettarsi e cambiare mascherina e misurare la febbre prima di entrare a scuola, e parlo di bambini dell’asilo, in Italia teniamoci questi pargoli disubbidienti, ma se possono giocare tutti insieme nel cortile, allora non si spendano soldi pubblici per separarli a scuola, tanto non rischieranno niente di più di quello che già fanno rischiare loro i genitori incoscienti che non hanno osservato a sufficienza le bare uscire dagli obitori di Bergamo ma anche di Torino e anche di questa Valle…

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