BUSSOLENO, NESSUN CONTRIBUTO AI COMMERCIANTI: “NON CI SONO SOLDI PER I RISTORI”

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di THOMAS ZANOTTI

BUSSOLENO – Nel consiglio comunale del 28 aprile a Bussoleno si è parlato dei problemi del commercio. La maggioranza ha respinto la mozione presentata dai gruppi di opposizione con Antonella Zoggia di “Obiettivo Bussoleno” e Caterina Agus di “Insieme in Comune”: nel testo si chiedeva al sindaco e alla giunta “un intervento economico comunale a favore delle attività commerciali ed artigianali di Bussoleno”.

La mozione è stata respinta: “Non ci sono risorse per ipotizzare dei ristori di questo tipo, non ce la sentiamo di promettere qualcosa che non è possibile mantenere” ha spiegato il sindaco Consolini.

La maggioranza non ha accolto la proposta dell’opposizione, ritenendo di aver operato con attenzione e di aver già messo in atto una serie di azioni per risolvere il problema, tra cui la riduzione della TARI per gli esercenti le cui attività sono rimaste chiuse, il progetto buoni-spesa e la neo partecipazione al bando regionale per candidare Bussoleno come Distretto del Commercio, insieme ai comuni di Bruziolo, Chianocco, Mattie, San Giorio di Susa e Villarfocchiardo.

Sul Distretto del Commercio è stato il sindaco Bruna Consolini a spiegare che “purtroppo non siamo riusciti ad accordarci per fare delle reti più consistenti” precisando che “dalla Valle sono uscite almeno cinque proposte diverse”.

Per quanto riguarda la richiesta avanzata dalle opposizioni di avviare immediatamente un tavolo di lavoro sul commercio, il sindaco ha ribadito che “Il gruppo di lavoro esiste già e si è sentito a livello informale”, ma le opposizioni non ne fanno parte.

Antonella Zoggia è intervenuta per ribadire la sua posizione: “Prendo atto che la maggioranza ha deciso di non aiutare i commercianti di Bussoleno. Altri Comuni della Valle hanno fatto scelte diverse e hanno deciso di dare un contributo a fondo perduto alle attività economiche in difficoltà, oltre ai ristori previsti a livello nazionale e regionale”.

E sul Distretto del Commercio ha dichiarato: “Ancora una volta la Valle di Susa non ha saputo fare il suo mestiere. Distretto vuol dire raggruppare delle forze: bisognava imporsi e convincere i paesi importanti, come Avigliana e Susa, a fare un unico distretto. Ancora una volta si è persa un’occasione per dimostrare che oltre alle parole ci sono i fatti”.

Anche Caterina Agus è intervenuta per ricordare che “Il Covid-19 ha ridisegnato la mappa del commercio in tutto il paese ed è necessario pensare a degli interventi a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese del territorio per contrastare gli effetti dell’emergenza pandemica sull’economia” e ha continuato sostenendo che “le grandi catene e le monete virtuali non hanno subito danni perché il denaro ha continuato ad arrivare, ma i negozi di vicinato stanno pagando costi altissimi e le chiusure potrebbero essere molte” mentre sul tema dei Distretti “Si tratta di bando importante: peccato che la Valle abbia perso l’occasione di trasformarlo in un progetto di peso che avrebbe potuto vedere tutti i Comuni uniti per il raggiungimento di proficui obiettivi”.

La discussione sulla mozione si è prolungata ed ha assunto toni accessi per le posizioni diversificate di maggioranza e opposizione. La mozione è stata “congelata”, in attesa di verificare l’entità di eventuali interventi a livello nazionale.

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19 COMMENTI

  1. A Bussoleno contano solo no tav, anarchici e tutte le pagliacciate su accoglienza ai clandestini, nazi-femminismo e LGBTXYZ.
    E si esaltano a perdere tempo e risorse sulle raccolte firme contro tutto quello che porterebbe lavoro o a dare la caccia a immaginari fascisti…chi lavora e paga le tasse non vale niente!

  2. I soldi per i ristori fateveli dare dal comune di Chianocco, che con i suoi supermercati ha ucciso i nostri negozi di vicinato di Bussoleno.

    • Eppure…. Quanti l’hanno votata??? Possibile che a Bussoleno non ci sia niente di meglio?
      Se così è… Ce la meritiamo.

  3. L’unica colpa del Comune di Chianocco è quella di aver saputo sfruttare al meglio le caratteristiche del suo territorio, soprattutto per quanto riguarda il commercio, cosa che, tra mille altre, a Bussoleno non riesce proprio, preferendo lasciare enormi aree artigianali in totale degrado piuttosto che dotare il paese dei servizi necessari.
    E poi anche il Sindaco va a fare la spesa al Carrefour come la quasi totalità dei residenti in Bussoleno.
    Ma non mi fermerei ad analizzare solo l’aspetto commercio… a Bussoleno non ci sono mai soldi per nulla che possa portare il paese allo sviluppo, è il Comune del NO, qualunque iniziativa privata che non sia di stampo comunista viene accolta con disinteresse se non addirittura cassata, i servizi sono inesistenti per chi paga le tasse perché ovviamente se paghi le tasse sei ricco e ti puoi arrangiare da solo.
    Un paese tutto da rivedere… Chissà quando mai lo capiremo.
    Gli amministratori dovrebbero porsi delle domande e darsi le giuste risposte!

    • L’opportunità del cambiamento l’hanno avuta ma non l’hanno capita… c’erano due liste alternative, una meglio dell’altra, ma i votanti hanno preferito appecorarsi alla politica della protesta.

      • Vero, c’erano due liste alternative, se vogliamo dirla tutta non di molto “migliori” di quella che ha vinto.
        Il cambiamento passa da volti nuovi ma di persone competenti, capaci, con un minimo di esperienza e conoscenza della macchina comunale. Improvvisarsi politici, ne abbiamo dimostrazione ora, non è facile né produttivo.

    • Possibile che non si possa ripulire l’area di fronte al museo ferroviario, dove una volta c’era una fabbrica di non so che genere, andando verso Susa, area totalmente abbandonata e orribile alla vista, e fare per esempio in modo che sia raggiungibile a piedi con dei marciapiedi senza barriere architettoniche, creare un parchetto decente con alberi e tavolini e vista la grandezza dell’area, aprire finalmente un supermercato italiano fruibile anche dagli abitanti di Foresto (non dico i nomi delle catene italiane perchè sarebbe pubblicità) con del cibo di qualità oltre che ad un prezzo accessibile?? Susa ha catene straniere ma anche italiane, come molti altri Comuni, vedi per esempio Avigliana etc, invece Bussoleno ci costringe ad andare a fare spesa in catene straniere nel Comune limitrofo già citato in altri commenti, spesso privi di prodotti italiani di qualità, ma pieni zeppi di roba che arriva dai posti più disparati che vanno dalla Francia alla Germania a persino la Polonia, con ingredienti irripetibili e immangiabili, molto dannosi per la salute… Anche l’Italia ha le sue catene alimentari, sicuramente più attente alla qualità del cibo di quelle straniere abituate più che altro a solleticare il palato dei clienti con aromi articiali, grassi, olio di palma, strutto, coloranti e conservanti irripetibili, ma purtroppo chi non riesce a spostarsi non può fare a meno di cibarsi con questa robaccia, intanto una vasta area resta lì sporca, degratata e inutilizzata.

      • Concordo sulla riqualificazione dell’ex Fabrica da Fer, pessimo biglietto da visita per il paese da decenni… ma se chiedessi all’amministrazione comunale ti saprebbe dare un milioni di motivazioni e scuse per cui la riqualificazione non si può fare e non si è mai fatta.
        Prima fra tutte: Quale Provincia/Regione concederebbe contributi pubblici di una certa entità ad un’amministrazione comunale a dir poco impresentabile????

        • Vari imprenditori con cui ho avuto a che fare hanno categoricamente escluso investimenti in zona Bussoleno per lanciare un incubatore di startup tipo l’I3P (= lavoro, immagine, progresso, ecc…). Nessuno investe dove ci sono solo teste calde… Infatti hanno spostato la loro attenzione altrove, ovviamente con successo, anche se decisamente più scomoda da raggiungere

          • E dire che queste iniziative porterebbero lavoro anche ai giovani di Bussoleno anziché lasciarli a godere del loro Reddito di cittadinanza e aspettare che il tempo passi.
            La cultura del lavoro proprio non ce l’abbiamo in Italia… Qui come altrove si vive di sussidi e assistenzialismo (che paghiamo noi lavoratori con le nostre tasse, tra l’altro) lasciandosi scappare le occasioni migliori per migliorare il paese sotto ogni aspetto.
            Ma che te lo dico a fà…. Sono decenni che a Bussoleno siamo messi così.

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