CAMPEGGIO DI AVIGLIANA, IL COMUNE REPLICA ALL’EX GESTORE: “ACCUSE PRETESTUOSE E NON DIMOSTRATE”

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LETTERA DEL COMUNE DI AVIGLIANA

AVIGLIANA – In seguito alla pubblicazione su ValsusaOggi delle esternazioni effettuate da Marcello Maida, locatario del Camping Aviglianalacs di proprietà del Comune di Avigliana, l’Amministrazione comunale replica quanto segue.
«Innanzitutto preme specificare che il momento che anticipa il Consiglio comunale, erroneamente definito daytime, va correttamente indicato come question time. Come indica il termine inglese è il tempo messo a disposizione ai cittadini per la proposizione diretta di domande all’Amministrazione comunale che non siano già state oggetto di precedenti colloqui – come invece già ampiamente successo in questo caso – e non per gettare accuse non dimostrate verso l’operato dell’Amministrazione e degli uffici comunali.
Preliminarmente infatti preme far notare che nel 2011 l’attuale sindaco non era nemmeno ancora stato eletto in Consiglio comunale, essendo il suo primo mandato da assessore iniziato nel 2012. Basterebbe già solo questo particolare, non insignificante, per dequalificare il portato di una ricostruzione pretestuosa e priva di riferimenti puntuali.
La società Gestione campeggi Torino srl aveva ricevuto il campeggio in concessione dal 2009 per 9 anni rinnovabili. La richiesta formale di trasformare il contratto da concessione in locazione è pervenuta nel giugno 2014, mentre la delibera di Consiglio comunale che la accordava, venendo così incontro alle esigenze dell’esercente, è del luglio 2014.
Quella delibera prevedeva specifiche condizioni e in particolare la manleva da ogni rischio economico attivato dal proponente e il trasferimento delle condizioni e obblighi dell’originaria concessione nel nuovo contratto.
Si tratta di obblighi che al momento della stipulazione del nuovo contratto Marcello Maida contestava citando presunte normative regionali puntualmente smentite dai funzionari comunali. Uno dei nodi principali era quello di poter utilizzare il punto ristoro presente all’interno del campeggio come esercizio aperto al pubblico e non soltanto agli ospiti, facoltà espressamente esclusa dall’originario contratto di concessione e dunque anche in quello di successiva locazione. Nonostante i ripetuti richiami, l’attività ristorativa aperta al pubblico è sempre stata svolta in forma abusiva come testimoniato dalla continua pubblicità. Il protrarsi della stipula, avvenuta a fine 2018, non sarebbe dunque da imputare agli uffici, ma al mancato deposito delle cauzioni richieste, alla reiterata richiesta di modificare i termini contrattuali, oltre che al continuo ritrattare circa gli oneri gravanti sul gestore in termini di opere da realizzare quale scomputo di parte del canone. Si consideri infine che, in virtù del precedente contratto di concessione, il gestore, subentrato nel 2016 con una nuova società, continuava ad avere la disponibilità della struttura.
Una volta trasformato il contratto da concessione a locazione, la gestione ha continuato a essere destinataria di molte recensioni critiche da parte degli utenti, da chiusure da parte dell’Asl per violazione della normativa sanitaria, con conseguenze negative sull’immagine del Comune. Tuttavia, poiché il contratto era divenuto di locazione, l’Amministrazione non aveva più strumenti per intervenire sulla gestione trattandosi ormai di un bene esclusivamente messo a reddito.
Risulta quindi assolutamente pretestuoso dichiarare che le conseguenze legali sul patrimonio immobiliare di Maida sarebbero da imputarsi al “mancato rinnovo della concessione” posto che al contrario l’Amministrazione, a maggior ragione in periodo di pandemia, ha sempre cercato di andare incontro alle richieste del titolare, sollecitando più volte una proposta per definire un piano di rientro del debito e un nuovo cronoprogramma di realizzazione delle opere. In ultimo, il Comune ha preso atto di una nuova cessione del ramo d’azienda, proprio per consentire la prosecuzione dell’attività in questo periodo nel quale, come testimonia l’attività social del titolare, il campeggio è aperto e continua a erogare i suoi servizi. È evidente, tuttavia, che in assenza dei dovuti adempimenti contrattuali da parte del gestore, gli uffici comunali procederanno in termini di legge per tutelare i diritti del Comune».

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4 COMMENTI

  1. Il comune non avrà responsabilità?
    Non so … Come non so per il Tritolo, stato abbandono, la storia campi sportivi …. Etc……
    Non so…..

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