CENSURA A GIAVENO, LA RIFLESSIONE DI CAPPUCCIO: “IL CONSIGLIO COMUNALE VA SCIOLTO PERCHÉ HA VIOLATO LA COSTITUZIONE?”

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Alessandro Cappuccio

di PAOLA TESIO

GIAVENO –  A proposito degli episodi avvenuti durante l’ultimo consiglio comunale, con la censura alle videoriprese dei giornalisti da parte della maggioranza, il consigliere di opposizione Alessandro Cappuccio del gruppo “Cambiamo Giaveno” esprime alcune riflessioni: «Secondo quanto sancisce la costituzione italiana all’articolo 21, la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Per il sistema delle autonomie locali: “I consigli comunali vengono sciolti in primo luogo quando compiono  atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico. L’ipotesi di atti contrari alla Costituzione è riconducibile al caso in cui un ente locale manifesta apertamente la volontà di disattendere norme o principi fondamentali che regolano l’ordinamento repubblicano (Ministero dell’interno, circolare 7 giugno 1990, n. 17102/127/1)”. Quindi mi domando: ora che è stato compiuto un atto contrario alla Costituzione, dovrebbe seguire lo scioglimento del Consiglio? ».

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