CENTRO COMMERCIALE AD AVIGLIANA, IL COMUNE REPLICA AI 5 STELLE: “DISTORCONO LA REALTÀ, LA REGIONE NON HA MAI VIETATO L’EDIFICAZIONE”

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

Riceviamo da AVIGLIANA CITTÀ APERTA

AVIGLIANA – Ancora una volta la consigliera Callegari ed il gruppo Cinque Stelle affrontano la questione del Centro Commerciale Naturale di via dei Testa distorcendo la realtà e danno una lettura dei documenti (che dicono di aver studiato bene, ahinoi!!) molto parziale e a proprio uso e consumo.

Entrando nel merito:

La Regione non ha mai eliminato l’edificazione nell’area in questione ma, approvando nel 2005 la variante n. 15 del comune di Avigliana (Adeguamento del PRGC al P.S.F.F. e alla Circolare Regionale n. 7 lap) ha, da una parte confermato la destinazione produttiva-terziaria dell’area e, dall’altra, avallato la normativa predisposta dal comune stesso di condizionare l’edificazione dell’area alla sua messa in sicurezza.

Poiché la Variante n. 15 recepiva gli studi fatti precedentemente per “adeguamento al Piano Stralcio Fasce Fluviali” del PRGC adottato con delibera di C.C. nel 1999, il comune ha sospeso sin dal 1999 l’approvazione di questo Pec:

 

Ma nel comunicato i Cinque Stelle fanno un’altra grande mistificazione continuando a far intendere che le opere del Naviglia 1 e 2 sono state realizzate con l’esclusiva finalità di edificare il Centro, dimenticandosi di citare, come più volte ribadito e ben espresso nel verbale, che con le opere suddette si è realizzato il progetto AIPO di messa in sicurezza di un’ampia parte dell’abitato di Avigliana (elenchiamo come esempio alcune  delle vie: via XXV Aprile, via Carnino, via Matteotti, via Gramsci, Via Mompellato, corso Dora) e queste cose gli aviglianesi le sanno e gli ingenti danni subiti se li ricordano.

Per chi non conosce o non ricorda, alleghiamo una fotografia come apparivano per giorni gli abitati di via Matteotti, quando, prima della realizzazione della realizzazione dell’argine pioveva per qualche giorno.

Poi passano ad estrapolare una frase dal contesto del documento controfirmato per far credere che la Regione avesse chiesto lo stralcio dell’area (cosa mai avvenuta da parte del settore urbanistico), d’altronde se la Regione lo avesse fatto il Comune non si sarebbe potuto opporre (con quali strumenti lo avrebbe potuto fare?)!

Si dimenticano però di dire che la scelta politica “forte” è stata quella di ridurre notevolmente la volumetria e la superficie costruibile passando dai circa 140.000 mc ai circa 28.000 mc attualmente previsti e di farsi dismettere poco meno della metà dell’area a verde pubblico per 39.520 mq (posto che alla fine tutte le aree cedute o vincolate per urbanizzazioni e servizi ammontano a 57.226,00 mq su una superficie totale di mq 88.857).

Un altro oggetto di discussione è la possibilità o meno di opporsi alla costruzione di un Centro Commerciale. Le dimensione degli insediamenti commerciali non sono definite dal tipo di edificabilità dell’area, ma questa è determinata dal tipo di localizzazione commerciale inserita nel piano (e dalle tabelle regionali che il comune ha dovuto recepire), con una netta distinzione tra ADDENSAMENTI COMMERCIALI e LOCALIZZAZIONI L2 così come disciplinate dalla legge Regionale.

Mentre sulle L2 il comune può opporsi, trattandosi di nuova localizzazione, all’interno degli ADDENSAMENTI COMMERCIALI (e l’area in questione si trova all’interno di un addensamento commerciale dal 2007 variante n. 40 al PRGC di adeguamento alla normativa commerciale) il Comune non può opporsi, da qui l’affermazione contestata.

Completamente sbagliato richiamare quindi la sentenza del TAR che ha dato ragione al comune di Asti che si è opposto ad una nuova Localizzazione commerciale L2 ed al relativo centro commerciale.

Strano, piuttosto, che i Cinque Stelle non citino le recenti affermazioni del vice sindaco del comune Montanari, della loro stesso segno politico, che in tema di centri commerciali, sostituisce le crociate contro la grande distribuzione al pragmatismo di chi è chiamato ad amministrare una città. Al posto di stralciare completamente progetti, infatti, si concentra sulla riduzione di cubature commerciali e residenziali e aumenta le parti verdi. Perché come da Lui stesso ricordato “Ci sono norme nazionali e regionali vincolanti, l’unica arma che abbiamo è cercare di migliorare i progetti“. (cit. La Repubblica, Torino, il vicesindaco: “Supermercati contro il degrado“, 14 dicembre 2017). La sfida aperta oggi è quello di realizzare progetti volti a favore del piccolo commercio, utilizzando proprio gli oneri di urbanizzazione derivanti da quell’intervento, obiettivo che questa amministrazione aveva ben chiaro quando si è candidata alle scorse elezioni.

Infine la pretesa di dire che in campagna elettorale l’ex sindaco Patrizio parlando di distributore metano-gpl ecc. nascondesse che era all’interno del Centro Commerciale Naturale e non parlasse del distributore di Corso Europa la cui pratica era stata presentata già nel 2015 fa capire quanto ci sia correttezza nella loro esposizione delle argomentazioni.

D’altronde nel richiamare il famoso “dossier ambientale” dimenticano di riportare molte loro affermazioni inesatte e/o superficiali, a conferma del fatto che anche i documenti condivisi vengono poi interpretati esclusivamente a proprio uso e consumo. Invitiamo quindi i cittadini a leggere il verbale controfirmato, dal quale potranno comprendere loro stessi come stanno realmente le cose.

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

2 COMMENTI

    • ….e tutto questo da amministrazioni pseudo ambientaliste, pseudo sinistroidi e naturalmente sempre nell’interesse dei cittadini !!!

Rispondi a George57 Annulla risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.