CHIOMONTE, L’EX SINDACO PINARD SI TIENE LO STIPENDIO PIGNORATO DAL TRIBUNALE. LA LETTERA DEL GIUDICE SPARISCE DAL MUNICIPIO. IL SINDACO OLLIVIER: “DENUNCIO TUTTO IN PROCURA” 

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di FABIO TANZILLI

C’è un caso che sta per scoppiare nel Comune di Chiomonte e che farà sicuramente parlare, con possibii conseguenze penali, avviando lo scontro finale tra il sindaco Silvano Ollivier e l’ex sindaco Renzo Pinard. Si tratta dei compensi che Pinard ha ricevuto alla fine del suo mandato amministrativo, il cosiddetto Tfr, e che il Tribunale di Torino aveva ordinato di pignorare. Il decreto del tribunale è arrivato il 13 maggio in Comune, ma è stato protocollato in Municipio solo tre giorni dopo, il 16 maggio 2014, a pochi giorni dalle elezioni. Però incredibilmente nessuno dei dipendenti del Comune avrebbe visto quel documento, e l’ex sindaco ha così ricevuto i soldi del Tfr interamente (il giudice aveva ordinato al Comune di congelarne un quinto).

IL PIGNORAMENTO – MAI AVVENUTO -DEGLI ULTIMI EMOLUMENTI A PINARD

Il pignoramento era stato ordinato dal Tribunale di Torino a seguito di una causa di un ex dipendente di una delle società di Pinard (“Montagne e Turismo snc”): un pizzaiolo che, non essendo stato pagato dalla società, aveva vinto la causa e si aspettava un risarcimento di circa 6000 euro. I soldi per l’ex dipendente, secondo la volontà del giudice, dovevano essere prelevati dall’ultimo “stipendio” comunale di Pinard (il Tfr ammonta alla stessa cifra dovuta al pizzaiolo, circa 6000 euro), ma ciò non è avvenuto.

IL MISTERO DELLA LETTERA SCOMPARSA: NESSUN DIPENDENTE COMUNALE L’HA VISTA

I motivi? Un mistero. Perché la lettera del tribunale è arrivata in Comune il 13 maggio, ma – secondo quanto affermano il sindaco e la giunta – nessuno degli uffici municipali l’ha mai vista, ma “risulta essere pervenuta dell’allora sindaco Pinard”. Ollivier, che in quei mesi era vicesindaco, spiega: “E’ sparita la lettera originale, abbiamo ritrovato una fotocopia solo a gennaio. L’ufficio ragioneria non aveva quel decreto del giudice e non l’ha visto, quindi ha provveduto a pagare regolarmente gli emolumenti dovuti a Pinard in quattro rate, per un totale di 5945 euro”.

DICEMBRE 2014: IL COMUNE NON SI PRESENTA IN TRIBUNALE. OLLIVIER: “NON LO SAPEVO”

Nella stessa lettera, il giudice aveva anche ordinato al Comune di presentarsi in udienza il 15 dicembre 2014, insieme alla società debitrice, e di non disporre, senza l’ordine del Giudice ed a pena delle sanzioni di legge, delle somme che erano destinate al pizzaiolo.

Nel frattanto però era cambiato il sindaco: al posto di Pinard arriva Ollivier. Ma il 15 dicembre, il Comune e Ollivier non si sono presentati in tribunale: “Non avendo visto quella lettera, non lo sapevamo di dover andare in udienza – dice – non sono mica pirla a non andare di fronte al giudice se vengo convocato ufficialmente, soprattutto di fronte a un pignoramento in cui è coinvolto il Comune”.

LE IPOTESI DI REATO – IL SINDACO OLLIVIER: “HO FATTO DENUNCIA, NON VOGLIO ESSERE COMPLICE”

Il bubbone scoppia il 30 gennaio di quest’anno, quando in municipio arriva una nuova lettera del tribunale, contenente il verbale dell’udienza del 15 dicembre, in cui il giudice riscontrava l’assenza del Comune.
Il sindaco Ollivier prima chiede chiarimenti a Pinard e all’ex segretario comunale, e riceve una lettera scritta solo da quest’ultimo.

Passano i mesi, si arriva a marzo, e allora decide di fare denuncia alla Procura: “Non voglio essere coinvolto, come possibile complice, in reati ipotetici, che vanno dall’abuso d’ufficio a l’omissione di atti pubblici – spiega – quella lettera in originale era sparita a maggio, l’ha vista solo Pinard ed è ricomparsa a gennaio, come fotocopia, in mezzo a dei faldoni”.

LA DIFESA DI PINARD: “TUTTO RISOLTO, I DEBITI LI DEVE PAGARE LA SOCIETA’, NON IO”

Dal canto suo, invece, l’ex sindaco Pinard si difende e chiarisce: “Tutta la questione nasce da un equivoco. Il pignoramento economico in realtà non doveva essere inflitto a me, che sono una persona fisica, ma alla società “Montagne e Turismo snc”, che ha personalità giuridica”. Quindi gli emolumenti ricevuti a fine del suo mandato? “Dovevo riceverli regolarmente, senza problemi, perché per legge i debiti e i risarcimenti li deve pagare la società, e non la singola persona”.
Inoltre, Pinard fa sapere “che la mia società Montagne e Turismo snc ha già trovato l’accordo con l’ex dipendente, e lo sta risarcendo con rate regolari, quindi non c’è più il problema”.

PINARD: “E’ UN ATTACCO POLITICO PERCHE’ SONO USCITO DALLA MAGGIORANZA”. OLLIVIER: “CI VUOLE CHIAREZZA, VADO IN PROCURA”

Qui però scoppia il caso politico, perché la notizia è diventata di dominio pubblico, finendo in una delibera di giunta in cui si fa espressamente il nome di Pinard. Nella delibera , la giunta Ollivier prende atto delle citazioni del tribunale, e viene annunciato l’incarico ad un avvocato per fare ricorso contro il pagamento del debito. La notizia inizia a essere diffusa, ed anche per questo è infuriato: “Tutto questo poteva essere chiarito già dall’attuale sindaco Ollivier a dicembre, quando è stato convocato dal giudice, ma non è andato in udienza. Ora esce fuori il caso, e non mi sembra casuale: mi viene da pensare che dietro a tutto questo ci sia un accanimento nei miei confronti, forse una vendetta politica perché ho lasciato la maggioranza creando un gruppo a parte. Sono pronto a fare denuncia in procura per difendermi da questi attacchi, che mirano a ledere la mia immagine di amministratore. Non era a me che dovevano essere pignorati i soldi, ma alla società che aveva assunto il pizzaiolo, infatti l’abbiamo risolta”.
Ollivier replica: “Non è un attacco politico, non accetto queste insinuazioni da Pinard e ci vuole chiarezza. A dicembre non sono andato in udienza perché la lettera del giudice con la concoazione era sparita dal Comune, non l’abbiamo mai vista, se non prima di gennaio. Il Comune è stato chiamato a risarcire la persona con il sistema del pignoramento a terzi, e non possiamo far finta di nulla, faremo ricorso contro quel provvedimento. Sono pronto ad andare fino in fondo”.

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6 COMMENTI

  1. Questo articolo dimostra palesemente che in comune a chikminte chiomonte ci sono persone che non dovrebbero stare, fate pulizia, e controllerei mentre si e li che non vi siano infiltrazioni mafiose visto che l’odore di mafia e a pochi km di distanza sa mai che abbia gia contagiato il comune, commissariarlo sarebbe buon senso e mostrare di non aver nulla da nascondere…

  2. E’ scandaloso piu’ che altro che in Comune scompaiano documenti. A quando la chiusura di questi piccoli e inutili Enti Pubblici divoratori di risorse e occupati da professionalita’ cosi’ nulle (e forse come in questo caso con intenzioni dolose)?

  3. ex sindaco e normale per lui non pagare i dipendenti. prende in giro pure i giudici che firma accordi e poi se ne frega. sicuramente avra amicizie in tribunale x prendere tempo. tempo ci vuole ma paghera.

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