CHIOMONTE, LO SFOGO DI PINARD: “IN MUNICIPIO I DIPENDENTI SONO QUASI TUTTI NO TAV. CI HANNO LASCIATI SOLI: FORSE NON CI RICANDIDIAMO”

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“Nel mio Comune la metà dei dipendenti é No Tav, nell’ufficio tecnico sono tutti No Tav. E così non riesco a concludere niente. La gestione dei progetti sulle opere di compensazione di Chiomonte l’ho affidata ai funzionari della Regione proprio per questo”. Il sindaco uscente di Chiomonte Renzo Pinard é un fiume in piena, un amministratore che parla diretto, senza convenevoli, e non le manda certo a dire. Ieri pomeriggio, durante l’incontro con alcuni sindaci Si Tav e l’ex ministro Corrado Passera presso il cantiere della Maddalena, ha espresso senza tanti giri di parole il suo disappunto. Non solo verso i No Tav, ma anche verso le istituzioni e la politica che – secondo il sindaco – “hanno abbandonato Chiomonte”. Sono nauseato dalla vicenda Tav, e credo che alla fine scriverò un libro”. Lo sfogo é avvenuto al termine della visita in cantiere. Pinard ha finito i suoi due mandati da sindaco, e non ha mai temuto di dire quello che pensa, senza badare alle convenienze e ai giochi di partito. “I soldi sulle opere di compensazione sono elastici, un po’ ci sono e un po’ spariscono, a seconda dei casi – ha detto a Passera – e nei nostri Comuni, anziché aiutarci nel migliorare i servizi, ci vengono tolti”. Ad esempio? “I tagli all’ospedale di Susa, il tribunale – dice il sindaco – e pure a Chiomonte l’unico sportello bancario della Sanpaolo ha chiuso”. Ma non solo: “Per poter garantire un minimo di ritorno economico e di indotto in paese, volevamo con alcuni imprenditori sistemare l’ex albergo di Chiomonte per ospitare lavoratori e forze dell’ordine, anziché farle dormire altrove”. E cosa hanno risposto? “Che non si può fare, é tutto fermo per motivi di sicurezza. Che senso ha?”. Pinard ha ricordato anche un episodio personale: “Quando tempo fa ho portato mio figlio all’ospedale di Susa per fare una radiografia, ci hanno detto che non potevano perché era rotto lo strumento, e siamo dovuti andare a Rivoli. Che casualità….”. La riflessione di Pinard é chiara: “Pur essendo amministratori a favore dell’opera, da una parte non veniamo aiutati dalle istituzioni, e dall’altra ovviamente ci osteggiano i No Tav”. Per tutto questo il sindaco é stufo, e minaccia: “Se le cose continuano così, per le elezioni che ci saranno a maggio a Chiomonte, stiamo pensando di non fare più una nuova lista in continuità con l’amministrazione attuale, a favore della Tav, lasciando spazio ad altri”. In teoria, il successore di Pinard sarebbe l’attuale vicesindaco Ollivier: “Stiamo pensando di non candidarci più, in segno di protesta”.

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