CINQUE VALSUSINI IN MARCIA PER I MIGRANTI: LA “RELAIS SOLIDAIRE” TRA ITALIA E FRANCIA

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di THOMAS ZANOTTI
È partita dalla mattina del 28 aprile da Calais la marcia in sostegno dei migranti e richiedenti asilo, meglio conosciuta come la “Relais Solidaire”. La staffetta effettuerà 1.400 chilometri in dieci giorni e notti di cammino. Il percorso è anche arrivato in Val di Susa e Val Chisone nelle località di Perosa Argentina, Pragelato, scavalcando al Grand Puy scendendo su Oulx, sono giunti a Bardonecchia nel pomeriggio di martedì 30 aprile. Quindi, dopo aver attraversato il Colle della Scala ancora innevato, in serata sono arrivati a Briançon. La marcia proseguirà poi per Calais dove si arriverà l’8 maggio.
L’Associazione “L’Alveare” di Bardonecchia ha organizzato, sempre nella giornata di martedì, l’accoglienza del posto tappa con possibilità di riposo ed un rinfresco. Sono arrivati tre marciatori da Oulx e alle ore 16 sono nuovamente ripartiti in 14 verso il Colle della Scala. Erano presenti cinque valsusini, uno dalla Val Chisone e altri provenienti dalla Francia. Racconta una delle partecipanti: “Prima del colle ci aspettavano numerosi amici di TousMigrants di Briançon con cui abbiamo percorso il vecchio sentiero del Colle della Scala ancora innevato per l’ultimo pezzo di salita ed abbiamo proseguito verso la Valle della Clarée attraverso sentieri ed un pezzo di strada. Arrivati a Briançon alle ore 22 circa ci aspettava un folto gruppo di amici con le lanterne accese. Siamo quindi stati accolti da una magnifica cena conviviale preparata da un gruppo di giovani africani provenienti dalla Costa d’Avorio, Ghana e Sudan che ora vivono a Briançon“.
Mercoledì 1° maggio un gruppo si è portato a Modane per un incontro con il sindaco, poi a Chambéry da cui la marcia è ripartita con nuovi coraggiosi in direzione di Calais dove la staffetta, che in pianura si darà il cambio giorno e notte, arriverà mercoledì 8 maggio accolta dalle associazioni di volontari che là operano. Il ricavato dell’iniziativa, basata su donazioni libere, è per l’organizzazione “Auberge des Migrants” di Calais che si occupa di dare sostegno dignitoso a chi nella zona di Calais e dintorni vive accampato in condizioni estremamente critiche nella speranza di trovare un futuro e anche una nuova casa.
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8 COMMENTI

    • Che commento becero!! e da ignorante… l’essere umano è e resta un essere umano, può avere gli occhi a mandorla, la pelle più bianca, più marrone, color del cioccolato, gli occhi neri, gli occhi azzurri, gli occhi verdi, i capelli biondi, i capelli neri, i capelli rossi, i capelli lisci, i capelli ricci… faccia una bella ricerca so google, e guardi le immagini dei bimbi di tutto il mondo… i loro sorrisi, e purtroppo, spesso i loro pianti per un mondo di adulti che li martoria e li uccide in mezzo alle guerre, alla fame, alle malattie, alle traversate a rischio vita nel deserto, alla prigionia nei campi di concentramento in Libia, alla navigazione nel Mediterraneo su barche a rischio di affondare… le guardi un po’ queste immagini, si chieda se vorrebbe questo per i suoi bambini, ammesso che ne abbia, si chieda…se questo è un uomo!

      • Un Vero Uomo , resta a casa sua , a combattere le ingiustizie; non abbandona moglie e figli per venire in Italia a FARSI MANTENERE A SBAFO !

        • …quando ho detto: si chieda se questo è un uomo, mi riferivo ad un appartenente al genere umano, maschile o femminile, adulto o bambino, il senso era che nessuno dovrebbe nascere e vivere e morire dove ci sono guerre o carestie tra l’altro spesso causate dal cambiamento climatico innescato dall’occidente… inoltre chi vende le armi a questi popoli? Se lei fosse nato lì, sarebbe così sicuro di avere le capacità fisiche e mentali di cambiare la situazione per lei e per la sua famiglia? Non tutti gli uomini che partono lo fanno per abbandonare moglie e figli, ma per andare a cercare una vita migliore e in un secondo tempo trasferire anche la famiglia… inoltre, i profughi che ho conosciuto non avevano la pretesa di vivere a sbafo, si impegnavano nel volontariato e non avevano manco intenzione di fermarsi in Italia, infatti poi sono ripartiti per andare a cercare lavoro dove c’erano più possibilità… impari a non giudicare le persone come delle masse informi, ogni essere umano, uomo, donna, adulto, bambino, bianco, nero, giallo, alto, basso, grasso, magro e non so con quali altri caratteristiche somatiche, è innanzitutto appartenente al genere umano e poi è un mondo a sè, non deve pagare per gli sbagli che magari ha commesso qualcuno della stessa nazione, della stessa lingua… si informi anche almeno un pochino sullo sfruttamento che gli occidentali hanno portato dalle colonie in poi in questi Paesi le cui persone ora vengono disprezzate da gente come lei… sa, quando si nasce non si sceglie se nascere ricchi o poveri, sani o malati, a est, a ovest, a nord, a sud, è qualcosa di molto casuale che però fa una grande differenza sul futuro che si può avere a mano a mano che si cresce, come per esempio avere medicine oppure no, avere vaccini oppure no, andare a scuola oppure no, trovare un lavoro oppure no e via dicendo…

      • Il mondo è purtroppo pieno di contrasti e disuguaglianze che vanno combattuti con cooperazione e solidarietà. A mio giudizio la soluzione non consiste nel trasferire la popolazione mondiale in difficoltà in Italia o in Europa mettendo in minoranza la popolazione autoctona, impoverendola, e in prospettiva sostituendola. Solidarietà con tutti, attenzione per i bisogni di tutti, ma non dimentichiamo che leggi, usi e costumi sono quelli della maggioranza, e una volta che noi italiani ed europei autoctoni non saremo più maggioranza a casa nostra, altri decideranno per noi. Ci verrà imposta la sharia e tutti gli usi tribali dalla nuova maggioranza. Ci conviene? Ci piace come prospettiva?

        • Ci sono nazioni europee e occidentali con molte più persone provenienti da Paesi africani, asiatici, e via dicendo, e non mi risulta che per il momento in queste nazioni ci sia la sharia… In Italia gli stranieri non sono poi così tanti, è quello che cercano di farci credere per metterci paura e fomentare il pregiudizio.

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