ALMESE – Il concorso fotografico denominato “Almese in uno scatto” promosso dal Comune ha premiato uno scatto che racconta l’anima del territorio. Sempre il Comune ha ufficialmente decretato il vincitore dell’iniziativa promossa per valorizzare il paesaggio, l’identità e le emozioni legate al territorio attraverso il linguaggio universale della fotografia. A ottenere il primo posto è stato Alberto Domenico Dosio, autore di un’immagine che ha saputo catturare in modo autentico e immediato l’essenza di Almese. Lo scatto si è distinto per la forza espressiva, la cura nella composizione e la capacità di evocare una connessione profonda con il luogo ritratto.
Il concorso era aperto a tutti, fotografi professionisti e appassionati, ed ha riscosso una partecipazione vivace, testimoniando l’interesse della comunità per un’iniziativa che coniuga arte visiva e appartenenza al territorio. La data di scadenza originaria era fissata al 18 maggio, ma è stata successivamente prorogata fino alla fine del mese, per consentire la partecipazione anche a chi ha inviato le proprie opere negli ultimi giorni disponibili. Le fotografie raccolte saranno utilizzate per arricchire i contenuti del giornale comunale e per supportare futuri progetti di comunicazione istituzionale e promozione turistica. L’obiettivo è creare un archivio visivo in grado di rappresentare, con sguardi diversi, le tante sfumature del territorio almesino.
ALCUNI SCATTI FOTOGRAFICI DI ALBERTO DOMENICO DOSIO
Sicuramente a Domenico Dosio non manca l’occhio fotografico,ma spero che la prima foto non fosse quella vincitrice.Non giudico la foto,ma la sua post produzione,Se si trattava come credo di una doppia messa a fuoco ( non mi sembra movimento del vento… ) unità con un programma di fotoritocco,beh il risultato è veramente pessimo.Il contorno dei fiori è totalmente sbavato e in alcuni punti addirittura si vede che il contorno dei fiori è quasi “fantasma” .
In ogni caso complimenti al vincitore.
Fai bene a scrivere con dei fake anonimi, in quanto uno che finge di intendersi di fotografia ma non ne capisce una mazza, come dimostra la cavolata che hai scritto, fa una figura miserrima di un patetico rosicone. Ma non ti senti ridicolo, almeno 91 volte? ;o)
Molto orgogliosa di mio marito Alberto, voglio fargli ancora tanti Complimenti per questo strameritato primo posto nella classifica del Concorso Fotografico del Comune di Almese.
Ovviamente a Domenico Dosio manca completamente l’occhio fotografico. La foto, a mio avviso, non soffre solo di una composizione discutibile, ma soprattutto di una post-produzione maldestra. Se davvero si trattava, come credo, di una doppia messa a fuoco unita con un programma di fotoritocco, il risultato è semplicemente pessimo. Il contorno dei fiori è sbavato, confuso, privo di quella nitidezza e pulizia che una buona fotografia dovrebbe avere.
Questa scelta non solo tradisce la tecnica fotografica, ma mette in luce un grave problema nella valutazione della giuria, che ha premiato un lavoro palesemente ritoccato e poco genuino. Se fosse un vero valsusino, Domenico non avrebbe mai sentito il bisogno di ritoccare la foto in modo così evidente. La vera forza di un’immagine sta nella sua autenticità, non in artifici digitali mal riusciti.
Ovviamente a Domenico Dosio manca completamente l’occhio fotografico. La foto, a mio avviso, non soffre solo di una composizione discutibile, ma soprattutto di una post-produzione maldestra. Se davvero si trattava, come credo, di una doppia messa a fuoco unita con un programma di fotoritocco, il risultato è semplicemente pessimo. Il contorno dei fiori è sbavato, confuso, privo di quella nitidezza e pulizia che una buona fotografia dovrebbe avere.
Questa scelta non solo tradisce la tecnica fotografica, ma mette in luce un grave problema nella valutazione della giuria, che ha premiato un lavoro palesemente ritoccato e poco genuino. Se fosse un vero valsusino, Domenico non avrebbe mai sentito il bisogno di ritoccare la foto in modo così evidente. La vera forza di un’immagine sta nella sua autenticità, non in artifici digitali mal riusciti.
In realtà credo sia uno split e non una PP.
Infatti, ma non possiamo pretendere, che certi dilettanti sappiano, cosa sia lo “split”, questi non vanno oltre le pp con Photoshop! ;o)
AHAHAHAHAH infatti, hai ragione Marilù, è esattamente così! Noi qui ci stiamo divertendo moltissimo. Avevo partecipato anch’io al concorso, ma solo per lo spirito di collaborazione – ognuno dovrebbe essere consapevole delle proprie capacità, io amo fotografare ma ovviamente non mi avvicino nemmeno al livello di Alberto come fotografo.
CHE BRUTTA COSA L’INVIDIA! Fai bene a scrivere con dei fake anonimi, in quanto uno che finge di intendersi di fotografia ma non ne capisce una mazza, come dimostra la cavolata che hai scritto, fa una figura miserrima di un patetico rosicone. Ma non ti senti ridicolo, almeno 91 volte? ;o) “Amici…” AHAHAHAHAHAHA (che soddisfazione però…)
MA QUANTO ROSICANO! Presumibilmente trattasi di qualcuno del gruppetto di sedicenti fotografi con sede a Villar Dora, che con i loro fake sputano rabbiosamente il veleno contro il vincitore del concorso. Ma non si rendono conto, quanto questo sia gratificante proprio per chi vorrebbero far arrabbiare? Sembrano dei bambini delle elementari, proprio come le loro fotografie, che nella classifica sono rimaste indietro, senza nemmeno sfiorare i primi cinque posti. Che soddisfazione, fargli rosicare. Non hanno nemmeno l’intelligenza di fingere l’indifferenza…
Fotografia eseguita con Yashica Electro 35 GT, pellicola colore 200 ASA, montata su cavalletto Manfrotto per garantire nitidezza e controllo dell’inquadratura.
L’immagine è una panoramica con forte profondità di campo, ottenuta grazie all’impiego dello split field, che ha permesso una doppia messa a fuoco selettiva: in primo piano, un gruppo di fiori nitidi e ravvicinati, con tutta la loro vivacità cromatica catturata dalla pellicola; in secondo piano, leggermente ovattati dalla distanza, scorrono un torrente, il lavatoio, il palazzo comunale e la puntapiazza, con le architetture tipiche del centro storico almesino
La luce naturale del mattino accarezza l’intera scena, esaltando i contrasti tra la vegetazione in primo piano e le superfici degli edifici sullo sfondo. Lo scanner Canon ha restituito fedelmente il tono caldo e pastoso tipico della pellicola, con un lieve accento romantico sulle sfocature di profondità.