CONDOVE, RACCOLTE 389 FIRME PER SALVARE IL CAMPO SPORTIVO: “IL COMUNE CI ASCOLTI”

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RICEVIAMO DAL COMITATO “SALVIAMO IL CAMPO SPORTIVO DI CONDOVE”

CONDOVE – Un commento a caldo del nostro Comitato per la salvaguardia e recupero del campo sportivo di Condove all’indomani della raccolta firme per la nuova petizione popolare che si è svolta nei due giorni della fiera della toma, il sabato e la domenica dell’undici e dodici ottobre scorso.
Abbiamo aperto due tavoli davanti allo storico campo sportivo nei due giorni della fiera con la presenza dei consiglieri comunali Piero Bruno, Giacomo Fruci e Paola Suppo in veste di autenticatori delle firme.
In soli due giorni siamo riusciti a raccogliere quasi quattrocento firme
Il risultato finale è stato questo:
RESIDENTI: 236
NON RESIDENTI: 153
TOTALE: 389
Abbiamo dovuto raccogliere anche le firme di tanti non residenti vista la grande partecipazione della gente che passava e si fermava e chiedeva esplicitamente di poter firmare anche se non avevano la residenza in paese.
Sono persone che un tempo abitavano a Condove, oppure hanno parenti e famigliari in paese o sono rimaste legate al paese per tante ragioni. Si sono fermate a firmare anche molte persone di altri paesi della valle che hanno vissuto nel loro paese situazioni simili o hanno visioni di sviluppo di una comunità per una crescita delle nuove generazioni uguali alla nostra e in netto contrasto con quelle nella nostra amministrazione comunale.
Una mamma, con la propria piccola in braccio ha detto: “Sono venuta a firmare per il futuro di mia figlia”.
Una coppia di giovani di Meana ha firmato perché nel loro paese avevano un campetto dove i maschi giocavano al pallone e le ragazze si ritrovavano lì a socializzare con loro, poi però hanno fatto un parco pubblico e messo delle telecamere e loro non ci vanno più.
Un ex allenatore di squadre di calcio giovanili a Torino ci ha detto che un campo così in centro paese nessuno ce l’ha, che i campi costruiti decentrati non hanno avuto futuro e che un parco non aggrega proprio niente.
Hanno firmato persone di tutte le età, senza regole di appartenenza politica o sociale. I consiglieri di minoranza si sono prestati e hanno regalato il loro tempo perché questa nuova petizione popolare non venisse gettata nel cestino come la precedente di alcuni anni fa. E’ stato un atto di democrazia popolare vissuta a Condove senza intenti politici e lo dimostra la straordinaria trasversalità della partecipazione. I consiglieri hanno autenticato le firme esercitando un compito a loro permesso dal regolamento comunale e di questo li ringraziamo davvero.
Presenteremo ufficialmente in Comune tutte le firme, quelle degli elettori condovesi, come prevede il regolamento, accompagnate anche da quelle dei non residenti a sostegno.
Riteniamo il risultato raggiunto molto significativo. Esso dimostra che il sindaco e l’amministrazione non hanno il consenso diffuso di cui hanno sempre parlato. Il costo esorbitante del progetto per i quattro lotti, cresciuto a dismisura, unito al fatto che hanno i soldi soltanto per il primo, pone i cittadini condovesi in una situazione incresciosa: i tre milioni e mezzo di euro dichiarati potrebbero negli anni aumentare e soprattutto non si sa da dove arriveranno quelli per i restanti tre lotti. In ogni caso non saranno regalati e il Comune ne dovrà sborsare parecchi, soldi pubblici, cioè dei condovesi.
E’ evidente che bisogna rimettere in discussione il progetto del parco funzionale, perché abbiamo toccato con mano che esiste un dissenso diffuso, ampiamente motivato, contro la volontà di trasformazione e rigenerazione urbanistica che l’amministrazione vuole imporre alla popolazione.
Il campo sportivo e tutta l’area sono un bene comune e non la proprietà di pochi che ne decidono il futuro senza il consenso dimostrato della maggioranza.
Un’ultima osservazione: 236 firme, raccolte in soli due giorni, di residenti contrari alla distruzione del campo sportivo e del centro storico del paese, così come l’aveva concepito il cavalier Fortunato Bauchiero all’inizio del Novecento, sono molte di più rispetto alle scarse risposte scritte negli obsoleti questionari di cui il Comune si è sempre vantato, in cui si chiedeva ai condovesi ben 8 anni fa, nei mesi estivi del 2017, cosa avrebbero gradito al posto del campo sportivo.
I pochi questionari a quel tempo restituiti in Comune, soltanto 217 su 1500 distribuiti porta a porta, dicevano che soltanto 113 persone avevano indicato genericamente un’area a “verde pubblico” al posto del campo sportivo, un numero insignificante su cui l’amministrazione ha costruito la sua idea sbagliata di rigenerazione urbanistica dai costi enormi, improponibili per un paese come il nostro.

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