CORONAVIRUS, BRIANÇON CHIEDE DI ABOLIRE L’OBBLIGO DI TAMPONI A CHI PASSA DALL’ITALIA PER RAGGIUNGERE LA FRANCIA

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COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI BRIANÇON

L’Unione dei Comuni del Briançonnais, in collaborazione con i vari uffici turistici della zona, desidera sottolineare le restrizioni a cui devono far fronte, per esigenze sanitarie, i passeggeri del treno Parigi-Milano, in transito da Oulx per recarsi alle stazioni sciistiche francesi del Briançonnais.

Infatti, questi passeggeri sono costretti a fornire un certificato che prova la negatività al Covid-19 al loro ingresso in Italia per meno di 72 ore. È importante ricordare che la SNCF ha creato una stazione virtuale “Serre-Chevalier-Briançon”, che garantisce alle autorità italiane il “brièveté du passage” per i possessori di questo biglietto sul suolo transalpino. Così, questi ultimi, scesi dal treno a Oulx, hanno già il biglietto per un collegamento in pullman tramite una compagnia di trasporti locale alle stazioni sciistiche francesi di Briançonnais; vale a dire Monginevro, Serre-Chevalier-Briançon e la valle della Clarée.

Questo biglietto unico dimostra il percorso transito e quindi il fatto di non rimanere in Italia, ma piuttosto di dirigersi verso il territorio francese. È proponendo questo importante argomento che è stata inviata alle autorità italiane una lettera co-firmata da Arnaud Murgia, sindaco del Comune di Briançonnais, e dalla SNCF (ferrovie francesi ndR).

Alla luce di questi elementi e della grande difficoltà che c’è nell’ottenere, in Francia, un test Covid-19 in meno di 72 ore, il presidente dell’Unione dei Comuni del Briançonnais e i sindaci delle località del Briançonnais chiedono alle autorità italiane di “estendere” il loro decreto “DPCM del 7 agosto art. 6 comma 7”.

Ricordiamo che questo decreto autorizza le persone che viaggiano con mezzi propri a transitare sul territorio italiano dalla Francia per un periodo inferiore alle 36 ore senza la necessità di presentare un test COVID-19 negativo all’ingresso nel territorio italiano. Sono in gioco l’economia turistica locale, l’attrattiva delle nostre stazioni sciistiche francesi e la salute economica della nostra regione, ma anche e soprattutto la vita quotidiana delle Alte Alpi.

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12 COMMENTI

  1. Si può sciare anche in Italia. Nei momenti di crisi non portiamo i soldi all’estero. E poi quando da noi eravamo già confinati al di la del confine ancora sciavano… poi però hanno chiuso anche loro..

  2. ma il fatto che proseguono il viaggio verso il briançonnais NON VUOL DIRE che non sono affetti dal virus o che non possono contagiare qualche italiano, ad esempio alla stazione di OULX…..

  3. Regole assurde per una malattia inesistente, dato che i positivi sono tutti asintomatici (ovvero non contagiano) e fanno comunque quarantena.

  4. Vorrei ricordare ai cugini Francesi , che nel mese di Marzo 2020 quando in Italia era scoppiata la pandemia , LORO hanno chiuso le frontiere in toto . Quindi adesso noi dovremmo con intelligenza e alla luce dei contagi in Francia , usare lo stesso trattamento e chiudere per almeno tre mesi tutte le frontiere con la Francia . O almeno quando i contagi si ridurranno drasticamente .

  5. Forse c’è da tenere presente anche e soprattutto la salute pubblica delle persone che vivono al di qua e al di là della frontiera. Il test serve a garantirla maggiormente. Quando saremo tutti morti forse nessuno beneficerà più della fiorente economia transfrontaliera!!!!

  6. A parte Juliowa, che ci restituisce un po’ di fiducia nell’umanità, tutti gli altri sono invitati alla festa! Avviso il mio amico COVID!

  7. Scusate, ammetto di aver un po’ trascurato la ValSusa, dove sono molto popolare e idolatria! Cercherò di rimediare facendo visita a quanti più possibile! Vi voglio bene!

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