CORONAVIRUS GIAVENO, UNA BIMBA DI 4 ANNI TRA I 27 CONTAGIATI

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COMUNICAZIONE DEL SINDACO DI GIAVENO


Carissimi, vista la situazione dei contagi in continua evoluzione in questi giorni e considerata anche la grande preoccupazione che molti di voi mi esprimono quotidianamente, credo sia utile potervi aggiornare sui contagi nel nostro territorio. Lo faccio per tenervi aggiornati ma anche per tranquillizzarvi rispetto allo stato di salute dei nostri concittadini che sono risultati positivi al Covid.
Partiamo dalle buone notizie. Dei 18 positivi che vi ho segnalato venerdì scorso, di cui uno era in fase di guarigione, possiamo dichiarare GUARITE 4 persone. Si tratta di 3 studentesse universitarie, una di 24 e due di 20 anni e di un uomo di 39 anni che risultavano positivi già da un po’ di settimane. Stanno tutti bene fortunatamente e faccio loro i migliori auguri.
Ai 14 casi di contagio già segnalati bisogna aggiungere i risultati del tampone che sono arrivati in questi giorni e che vedono altri 13 cittadini positivi.
Innanzitutto ci tengo a dirvi che stanno tutti abbastanza bene. Solo una donna di 59 anni, che vi avevo già comunicato venerdì è ancora in ospedale ed è seguita dai sanitari. Speriamo possa riprendersi il prima possibile. Eravamo in attesa degli esiti dei tamponi fatti ai suoi famigliari e purtroppo quasi tutti son risultati positivi.

Oltre alla donna sono ci sono altri 5 casi tutti riconducibili allo stesso nucleo, fra cui una bambina di 4 anni. Anche una ragazza di 17 anni, che ha già i genitori positivi, ha ricevuto l’esito del tampone, purtroppo positivo, e probabilmente può aver contratto il virus in una scuola fuori Giaveno.
Dobbiamo aggiunge un’altra coppia, di 51 e 55 anni e un uomo di 59 anni, che aveva fatto il tampone 5 giorni fa ma che ha ricevuto il risultato solo oggi. Lui non è residente a Giaveno ma in queste settimane è domiciliato sul nostro territorio. Poi si aggiunge una giovane donna di 34 anni, un’altra donna di 89 anni (oggi non sono riuscito a sentirla e non conosco il suo stato di salute) e un bambino di 7 anni, che ha probabilmente contratto il virus in classe, in una scuola non di Giaveno. Ho sentito i genitori e lui sta benissimo.
Ci tengo ancora a precisare che stanno tutti relativamente bene, alcuni di loro hanno avuto per un po’ di giorni la febbre e i classici sintomi del coronavirus, altri sono tutt’ora totalmente asintomatici e in attesa del risultato del secondo tampone che ci auguriamo possa essere negativo.
In questa seconda fase del contagio, dopo la crisi dei mesi di marzo, aprile e maggio, ci sono diverse novità. Innanzitutto la media dell’età dei casi si è abbassata. Il fatto che abbiano aumentato il numero dei tamponi e il fatto che vengano fatti anche agli asintomatici che sono nello stesso nucleo familiare sta facendo emergere molti positivi al virus che, nei mesi della FASE 1, non sarebbero mai stati tracciati. In quel periodo infatti si facevano meno tamponi e venivano fatti solo a coloro che avevano sintomi anche abbastanza gravi. Questo però non deve tranquillizzarci. Come dicono alcuni esperti è come se fossimo ancora nella fase precedente ai mesi di maggiore crisi, come marzo scorso, e riusciamo ad individuare tutti questi casi proprio perché si fanno molti più tamponi. Vi faccio un esempio, 7 mesi fa, il 20 marzo, sono stati fatti poco più di 24.000 tamponi, oggi ne sono stati fatti 145.000, il sestuplo.
Inoltre c’è il fattore scuola che porta a rintracciare vari minori positivi al virus, e da lì parte il tracciamento familiare, cosa che non succedeva quando tutte le scuole di ogni ordine e grado erano chiuse. Tutto ciò porta ad avere un numero molto alto di nuovi contagi ma contemporaneamente molte persone sono asintomatiche o hanno comunque un decorso della malattia più veloce.
Non so quanto possa reggere il sistema dei tamponi e del tracciamento. Nei giorni scorsi abbiamo visto le lunghe code di auto in attesa di effettuare il test all’ospedale di Rivoli, così come è successo anche a Settimo Torinese e in chissà quante altre parti del paese. Iniziano ad accumularsi anche ritardi nella comunicazione dei risultati. Oggi per esempio, ed è la prima volta che mi succede, sono stato io a comunicare il risultato a due cittadini che non avevano ancora ricevuto comunicazioni dagli organi competenti. È evidente che la macchina organizzativa stia iniziando ad andare in difficoltà e andrà sicuramente rafforzata nelle settimane future anche perché il Piemonte, in questo momento, è fra le Regioni con maggiori criticità, almeno pari a quelle della Lombardia.
Non possiamo escludere che ancora per molti giorni vedremo un continuo aumento di nuovi contagiati e che già da domani ci sarà il nuovo record nazionale che potrebbe sfiorare i 15.000 nuovi casi, seguendo ciò che è avvenuto, e sta avvenendo, in altri paesi europei. Mi rincuora però ciò che ha dichiarato il Presidente della Regione, Alberto Cirio, ieri sera. Ha comunicato in tv che arriveranno molto presto i test rapidi, ossia dei tamponi in grado di dare il risultato entro 15 minuti e che potranno fare anche i medici di base, le farmacie e i gli ambulatori privati. È l’unico modo per decongestionare le grandi strutture ospedaliere e per tracciare in maniera veloce ed efficace il contagio. Speriamo in bene.
Nel frattempo alle restrizioni già previste negli ultimi due DPCM del Presidente Conte, tra questa sera e domani, il presidente della Regione Piemonte firmerà una nuova ordinanza che prevederà la chiusura nei weekend dei centri commerciali, escludendo i beni alimentari e di prima necessità, e che la metà delle lezioni per gli studenti delle scuole superiori si svolgerà a distanza, a partire dal 26 ottobre.

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8 COMMENTI

  1. Scusi ma le mascherine, la distanza, i gel non servono a nulla? Perche’ se li han usati e tutti a Giaveno come in Italia hanno il virus mi chiedo cosa serve tutto cio’!

    • Una persona può prendere tutte le precauzioni del caso, ma basta un C…one che se ne frega (tanto il virus è clinicamente morto ascoltando certi personaggi e affini) e pure infetto (non malato ma asintomatico, specifichiamo sennò si offendono alcuni…) e svaniscono tutti gli sforzi finora fatti, compresi quelle delle persone più fragili. Certe persone, così soffocate dalle dure restrizioni, non si è ben capito, cosa propongono di fare?
      Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.

  2. Purtroppo ho notato molta strafottenza,soprattutto, da parte di gente adulta e che fa lavori ,in qst periodo,considerati ad alto rischio…ho visto passeggiare gente che lavora con gli anziani in casa di riposo girare per tt il paese senza mascherina tt l’estate…comportamento che a mio parere mette a rischio nn solo il singolo ma tt la comunità per nn parlare delle categoria più fragile,gli anziani…

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