CORONAVIRUS, LETTERA DI UNA COLF VALSUSINA AL PRESIDENTE CIRIO

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di ANGELA BONAUDO
Gentile redazione, vi scrivo questa lettera per dare sfogo a quello che sta succedendo a me e tante altre nella mia situazione. Faccio la colf e il nostro caro Presidente della Regione Alberto Cirio ci impedisce di lavorare. Ancora mi chiedo la necessità di lasciarci a casa è già un duro lavoro spesso sottopagato.
Ritengo che prendersela con i ceti deboli sia da vigliacchi spesso si fa questo lavoro perché la vita in alcuni casi è stata avara e non ti ha dato un’altra scelta. Avrei molto da scrivere, ma mi fermo qui mi piacerebbe che pubblicaste questa mia lettera. Magari altre nella mia stessa situazione la leggeranno e uniti si può fare qualcosa.
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16 COMMENTI

  1. Credo che se cifossero le condizioni per svolgere un lavoro in sicurezza, nel rispetto di tutti, non ci dovrebbero essere discriminazioni, ma ora come ora, abbiamo l’obbligo ed il dovere di stare in casa, senza contatti con estranei, nemmeno tra coinquilini;… come si fa?? Siamo tutti sulla stessa barca, non per malevolenza, e nessuna situazione è felice. Il virus non fa distinzione tra i ceti, tanto meno credo il presidente della Regione. Resistere ed essere responsabili verso noi stessi e verso gli altri è assolutamente inderogabile.

    • Non siamo tutti sulla stessa barca:
      non mi pare che politici, burocrati e statali (es insegnanti a casa) in genere (oltre ai pensionati) abbiano rinuciato a qualcosa.

      • Solo a un po’ di libertà chi non sta lavorando…gli altri stanno facendo molto piu del solito per curarci ed evitare in generale che ci si uccida uno con l’altro. Su Politici e burocrati non mi pronuncio. Spero che la differenza che lei ha giustamente sottolineato sia al centro delle future azioni dei governi che verranno e delle loro manovre per risollevare l’imprenditoria privata…che è tra l’altro quella dalla quale DIPENDO

        • A me pare che chi è chiuso in casa senza poter lavorare, salvo alcune categorie, non solo rinunci alla libertà, ma che anche non becchi un centesimo (per vivere).

  2. Dobbiamo resistere è vero ma dobbiamo pur mangiare, purtroppo c’è anche chi NON ha soldi da parte e deve poter lavorare per MANGIARE, a questo punto non c’è scelta sopravvivo al virus ma muoio di fame.
    Siamo tutti sulla barca ma NON è la stessa per tutti , per qualcuno c’è una piroga e per altri lo YACHT.
    Almeno avere i mezzi per sopravvivere

  3. Siamo sicuri che non ci prendono per il cuculo ? Come mai non muore nessuno dei “LORO ” ? Hanno cure speciali, o sono già vaccinati ?

  4. Egr. sig. Monticone,
    credo che la lettera della signora Bonaudo, che in poche righe racchiude dignità, umiltà e sofferenza meriti una maggiore comprensione ed empatia rispetto al “pistolotto” politicamente corretto sugli obblighi collettivi che le ha riservato lei. E’ vero, “il virus non fa distinzione tra i ceti”, ma certamente alcuni ceti, alcune classi sociali ed alcune categorie professionali ne pagheranno e stanno già pagando le sue conseguenze in maniera ben più pesante di altre. Non conoscendola la mia é ovviamente una pura illazione, ma qualcosa mi dice che forse la sua situazione economica e la sua possibilità di aspettare siano lievemente migliori e maggiori di quelle della signora.
    E personalmente penso che se lo Stato proibisce, seppur legittimamente, alla signora di fare il suo lavoro, abbia il contestuale dovere di supportarla e indennizzarla economicamente (cosa che tutto sommato, con alcuni parziali provvedimenti, lo Stato ed il Governo stanno anche cercando di fare…).

  5. Buongiorno signora; noi eravamo dipendenti di aziende del settore turistico e come può immaginare comprendiamo e CONDIVIDIAMO la sua frustrazione e le sue paure.Ci auguriamo che la chiusura e le sospensioni dell’attività lavorative servano a preservare la salute e la sopravvivenza dei nostri clienti come dei suoi assistiti, che poi sono il vero motivo di tutte queste restrizioni e del precario stato delle nostre occupazioni. Intanto aspettiamo con pazienza che diventino REALI quelle misure che riconoscano i nostri sacrifici.

  6. Risultati di ricerca
    Risultati web

    Le ordinanze della Regione Piemonte: disposizioni per …www.regione.piemonte.it › web › pinforma › notizie › ordinanze-dell…
    4 giorni fa – Il presidente Alberto Cirio ha firmato il 9 aprile un’ordinanza che stabilisce la … abili (baby sitter e badanti) possono svolgere la propria attività;.

  7. se un leggesse e si informasse ?????!!!! al punto 17 e al punto 18 del DPGR piemonte si prevede la possibilità di svolgere attività di Colf, Baby sitter e badanti!!!!!!!!

  8. Come sempre bisognerebbe usare il raziocigno ed il cervello cosa che i nostri governanti non sanno fare o ne sono sprovvisti .La signora ha perfettamente ragione oltretutto presta un servizio utile al prossimo quasi come gli eroi medici , unicamente il suo servizio è rivolto ad una sola persona che adesso è lasciata in balia dei parenti e qui mi viene spontanea una domanda : anche i parenti possono infettare l’assistita come potrebbe fare la signora . Allora perchè non fare un tampone a tutte queste persone (colf ) e se negative lasciarle svolgere il loro lavoro utile alla comunità ? Mi viene spontanea un’altra domanda che avvalora i miei convincimenti sulla totale ineguatezza dei nostri amministratori : tutti noi sappiamo e vediamo in che condizioni penose sono le nostre strade che come tutti gli anni vengono rappezzate nel periodo primaverile ed estivo ; allora perchè non provvedere adesso visto che il traffico veicola è ridottissimo ed operando con le sicurezze del caso ed all’aria aperta si potrebbero eseguire lavori di manutenzione o rifacimento del manto stradale senza creare quei disagi ? Finisco domandandomi perchè continuiamo a pagare questi incapaci ad usare il cervello.

  9. Rappezzare significa cantieri ed esposizione degli operai, dei produttori di materia prima (bitume e non solo) e di una bella filiera di altri prestatori (direttore lavori, responsabile della sicurezza, uffici tecnici degli enti appaltanti etc.).
    Pare abbastanza ovvio che i cantieri per manutenzioni non strettamente necessarie non sono consentiti.
    La Regione Piemonte ha fermato le colf (Ateco 97…) in modo rigido (esigenze comprovate e indifferibili) Punto 18. del decreto n. 43 e in modo più elastico (possibilità) le badanti e le baby sitter, Punto 17. del medesimo decreto.
    L’indifferibilità delle pulizie di primavera non è facilmente sostenibile ed altrettanto non lo sarebbe il tragitto per andare al domicilio in cui svolgerle.
    Anziani e bambini piccoli sono pertanto correttamente tutelati, consentendo a quanti li hanno in carico di provvedere e spostarsi di conseguenza e giustificando i rischi connessi al maggior contatto con l’esterno dei nuclei familiari interessati.
    Ipotizzando inesistenti i rapporti in nero, nei rapporti regolari la corresponsione di ferie, permessi retribuiti e anticipi del Tfr possono essere strumento di sostegno economico anche in assenza di ore lavorate.

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