CORONAVIRUS, A SUSA 5 MORTI E 24 CONTAGIATI

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SUSA – Come di consueto, in modo trasparente anche oggi, mercoledì 8 aprile, l’Amministrazione Comunale ha informato la cittadinanza sull’emergenza Coronavirus. Per quanto riguarda i residenti di Susa, si registrano cinque decessi, 24 positivi e 43 persone in isolamento fiduciario.

L’hanno ufficializzato oggi il Sindaco Genovese e il vice Montabone, tramite la video-rubrica “Il sindaco risponde” pubblicata su Facebook. Tra gli argomenti affrontati, si è parlato anche della distribuzione gratuita delle mascherine a tutti i cittadini dai 70 anni in su e della raccolta fondi per l’ospedale di Susa.

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8 COMMENTI

  1. Le mascherine vanno distribuite a tutti, devono diventare obbligatorie, soprattutto in luoghi chiusi come i supermercarti…e anche tra le persone al di sotto dei 70 anni…sfatiamo che si muore da vecchi… so di gente morta anche a 40 anni o molto meno, persino bambini… facciamo uscire tutti con queste benedette mascherine come in Cina, oltre naturalmente alle distanze di sicurezza, al non uscire per cose inutili, al non andare a fare la spesa una volta al giorno… e nei supermercati guanti obbligatori consegnati ai clienti al momento, non quelli indossati da casa e già pieni di microbi…

  2. infine, in questa Valle di lacrime, cosa aspettiamo a disinfettare marciapiedi e strade e luoghi pubblici come stazioni, comuni etc come fanno in Cina? Noi non eravamo quelli avanti, quelli progrediti??

    • Ah Gwen! qui siamo in itaglia!
      A me pare che la proliferazione di ordinanze, decreti, ecc (spesso più annunciati che concretizzati), sia già proprio per far vedere che si sta alacremente operando, ma putroppo solo in burocrazia, cercando così di mascherare la carenza di mascherine e tutto il resto (come i reagenti e di conseguenza i test, per cui i dati ballerini sono una farsa).
      Se ci fossero mascherine per tutti, tamponi per tutti, tracciamnto dei positivi, disinfezione degli ambienti, probab si potrebbe anche riaprire un po’ per non affossare definitivamente l’economia che era già in crisi anche senza il virus. Ma….

      • L’unica speranza non è nel ns governo, ma che gli altri stati europei capitanati dalla Germania, percepiscano che se l’itaglia crolla anche loro subiranno conseguenze, e allora in qualche modo decidano di tenerci in sopravvivenza.

    • Infatti siamo un paese progredito. Quelle che hai elencato sono solo misure placebo prive di ogni fondamento scientifico. Il Covid19 non si propaga in quel modo. Peraltro sta storia delle mascherine sta diventando francamente ridicola. Le mascherine vanno usate solo laddove non è possibile mantenere il distanziamento sociale, ovvero negli ospedali e nell’uso domestico quando si è a contatto con persone immunodepresse. Nel restante 99% dei casi è possibile e doveroso mantenere il distanziamento sociale. Le mascherine non sono e non devono diventare una scusa per non fare l’unica cosa efficace: evitare la vicinanza con le altre persone. Oltretutto non proteggono affatto dal contagio visto che bloccano solo le goccioline di saliva e non il virus. Anche sulla mortalità si stanno dicendo un sacco di sciocchezze. Molteplici studi stimano che in Italia oggi i casi sommersi siano circa 6 milioni (ovvero nulla a che fare con quei 140000 dei dati ufficiali misurati tramite i pochi tamponi giornalieri che si riescono a fare). La mortalità generale reale è quindi intorno allo 0,3%. Di questo 0,3%, meno del 4% è sotto i 60 anni. Per cui basta con questa inutile retorica di gente non competente e male informata.

  3. In questa Italia di confusione nessuna autorità che ci governa pensa alle case di riposo per anziani. Una nota canzone faceva così: parole, parole, soltanto parole i fatti dove sono? io personalmente all’inizio del mese di Marzo ho salutato mia suocera di 95 anni che si trova ospite a “pagamento” presso la casa di riposo di Chiomonte, come ha fatto anche mia moglie figlia, con le relative nipote e pronipote. Ci siamo salutati e speriamo di non doverci incontrare nel trapasso della vita. E mai possibile che le Istituzioni ci VIETANO di incontrare le nostre persone più care che stanno in attesa della chiamata che può arrivare da un momento all’altro? Le istituzioni cosa stanno facendo? contano i morti? Non sono in grado di trovare un’alternativa con notevoli accorgimenti per farci almeno vedere per un secondo i nostri cari. Non credo che la struttura e stata dichiarata zona ROSSA, tutto il personale dopo terminato il proprio lavoro ritorna a casa, fanno a fare la spesa, trovano gli amici e parenti, poi ritornano nuovamente al lavoro, perché non organizzare con le dovute cautele far entrare un solo famigliare per pochi minuti nella struttura per tranquillizzare e salutare il proprio congiunto. Con tanta accortezza, con tanta volontà, con un pizzico di principio da parte di tutte le istituzioni si può accontentare e tranquillizzare sia gli ospiti-pazienti sia i famigliari.

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