CORONAVIRUS VALSUSA: “NEGLI OSPEDALI NON CI SONO POSTI LETTO, I PAZIENTI TRASFERITI IN ALTRE PROVINCE”

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di STEFANIA BATZELLA (portavoce del Comitato a sostegno dell’ospedale di Susa e dei servizi del territorio)

SUSA – In questi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di alcuni cittadini che hanno un familiare malato di Covid in Pronto Soccorso a Susa, in attesa di avere un posto letto per essere ricoverati. Il nostro ospedale è Covid free, cioè non ha un reparto Covid, quindi secondo i protocolli aziendali, i pazienti che necessitano di ricovero devono essere trasferiti nei reparti Covid degli altri ospedali dell’Asl To3.

Peccato, che non ci siano più posti letto disponibili non solo nella nostra Asl, ma anche negli ospedali della provincia di Torino. Fino a qualche giorno fa, i pazienti venivano trasferiti dall’ospedale di Susa agli ospedali di Rivoli, Pinerolo, Venaria, poi in altre province, addirittura qualche paziente è stato trasferito all’ospedale di Acqui Terme poiché non vi è posto altrove.

Come Comitato a sostegno dell’ospedale di Susa e dei servizi territoriali ci rivolgiamo e facciamo un appello all’assessore alla sanità regionale, Luigi Genesio Icardi, affinché anche ai malati della nostra valle vengano garantiti i posti letto per essere ricoverati.

Una soluzione immediata sarebbe quella di riaprire il Covid hospital allestito al Valentino nel padiglione V di Torino che attualmente è vuoto e chiuso. Una struttura attrezzata e già utilizzata nella seconda ondata della pandemia, che eviterebbe il trasferimento dei malati nelle altre province o addirittura fuori regione.

È l’unico modo per riuscire ad assistere tutti i pazienti e nello stesso tempo quello di alleggerire il carico del sistema ospedaliero che è al collasso. Non c’è più tempo da perdere: l’assistenza, la cura e la dignità delle persone ha priorità assoluta e deve essere garantita.

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8 COMMENTI

  1. Buonasera, vorrei capire perché sono stati spesi tanti soldi a suo tempo per il padiglione al Valentino ed adesso giace inutilizzato!! Vergogna!!!

  2. Forse per poter ripetere all’infinito che gli ospedali sono pieni? Forse per far spaventare il popolo credulone (e purtroppo spesso complice) con l’emergenza infinita? Forse perché sono stati chiuse o depotenziate molte strutture in provincia? Forse perché, come a Susa, ci sono interi piani inutilizzati? Forse perché dietro i ricoveri tutti covid ci sono tanti bei soldini? Forse perché utilizzare l’allestimento del Valentino sarebbe una soluzione troppo di buonsenso per questi scellerati? I “forse” sarebbero molti altri…ma i più importanti…forse perché la popolazione sta ancora troppo bene per ribellarsi? Perché è rassegnata? Perché sembra essere addirittura contenta del lockdown infinito? Forse…forse…forse…

    • Lockdown infinito? A parte i 3 mesi del 2020, ad essere chiusi sono i soliti negozi o attività , gli altri sono sempre stati liberi di fare ciò che gli pare e non solo per necessità… non ho visto così tante città o paesi deserti…

      • Chiedo scusa anche per l’errore di sintassi…volevo dire che l’organizzazione delle vaccinazioni è pessima, se non si sbrigano, le famiglie continuano a piangere. La Gran Bretagna e Israele che hanno vaccinato a tappeto, hanno tolto molta pressione dagli ospedali perchè i contagi e i decessi sono calati molto.

    • Scusi, sul fatto che un reparto covid a Susa ci vorrebbe e andrebbe gestito con tutti i criteri del caso, nei piani da lei definiti vuoti, posso concordare, ma non dica che fingono che gli ospedali siano pieni, ma si è accorto che solo ieri più di 500 famiglie hanno pianto i loro morti per coronavirus mentre va avanti la guerra per i posti in ospedale e un’organizzazione disastrosa nella organizzazione delle vaccinazioni che invece andrebbero fatte a tappeto per fare calare il contagio?

  3. Dott.ssa Batzella, qualcosa non mi torna quando dice: “Il nostro ospedale è Covid free[…]”.
    Ho avuto mia mamma (vaccinata con seconda dose Pfizer-Biontech il 4 febbraio) prima in pronto soccorso e poi in reparto di medicina dal 9 al 16 marzo; dopo 6 ore la volevano dimettere, dopo 48 ore era grave ed è stata ricoverata e 24 ore dopo si era ripresa.
    Siccome conosco bene la situazione ormai da 5 anni e non è la prima volta, solitamente in seguito ad uno specifico scompenso dovuto alla malattia di mamma, ha sempre fatto minimo 2 settimane di ricovero per riprendersi bene, ma proprio dalla necessità di fare posto (questo mi è stato fatto intendere) mi è stato detto che Susa è un ospedale Covid ed è stata dimessa precocemente (a mio giudizio) con conseguente fatica a recuperare dalla fase acuta (ancora oggi dopo 2 settimane non ne siamo fuori).

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