CORONAVIRUS, VALSUSINA SI LICENZIA: “IN FRANCIA NON MI SENTIVO TUTELATA”

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di ANDREA MUSACCHIO 

SESTRIERE / MONGINEVRO – Questa è la testimonianza di una massaggiatrice valsusina, che fino a pochi giorni fa si recava in Francia per motivi di lavoro. Si chiama G. G. e, attualmente, abita a Sestriere. Mercoledì 11 marzo ha rassegnato volontariamente le dimissioni presso il centro dove lavorava. Il motivo? G. non si è sentita tutelata dallo Stato francese, in questi giorni di pandemia da Covid-19.

Il suo racconto è una fotografia precisa della Francia attuale. Una nazione che pare non abbia preso seriamente il problema coronavirus. Basti pensare alla folla oceanica di tifosi presente mercoledì sera a Parigi, per il match di Champions League tra Paris Saint Germain e Borussia Dortmund, o solamente alla sfilata di 3500 persone travestite da Puffi a Landerneau.

Una sorta di paradosso. Infatti, mentre tutta l’Italia cerca di attenersi ai nuovi decreti ministeriali, dall’altra parte della frontiera nulla sembra essere cambiato: “Noi non possiamo farci nulla, se dall’altra parte non ci sono misure importanti. Noi adesso ci fermiamo per questo mese. Se tutto funziona, ad aprile/maggio si torna alla normalità. Ma se arriva una persona dalla Francia e riporta il virus? Ci rifermiamo? La cosa che più mi sembra assurda è che per circolare da Sestriere a Cesana ho bisogno dell’autocertificazione, mentre se passo dalla frontiera nessuno mi dice niente. Al di fuori dell’Italia sembra che la situazione non sia proprio chiara“.

G. è un’osteopata e lavora in uno studio a Sauze. Per circa un anno, ha lavorato in una Spa a Monginevro. Fino a mercoledì, quando ha scelto di rinunciare al proprio lavoro: “Io per il fatto che non ci sono disposizioni di legge, che tutelino il lavoratore, ho dovuto licenziarmi. Tutti i giorni massaggiavo delle persone. L’altro giorno ho dovuto lavorare su una paziente, che mi avrà tossito addosso più volte. In base alla legge francese, non posso dire “non le faccio un massaggio perché ha la tosse”. Ieri, ossia il mio ultimo giorno di lavoro, ho chiesto un foglio per autocertificare i clienti, che venivano a fare il massaggio, chiedendo se avessero contratto febbre o problemi respiratori negli ultimi 15 giorni. Questo foglio mi è stato rifiutato, dicendomi che per lo stato francese era discriminatorio. Io non faccio appello al posto di lavoro che non ne può nulla, chiedo allo stato francese di riflettere sugli accadimenti. Mi sembra assurdo essere in quarantena da una parte e dall’altra non avere alcuna misura restrittiva. Non avrò aiuti economici, poiché la mia decisione è stata quella di licenziarmi, perché c’è prima una responsabilità civile. Ma a questo punto dico che dovrebbe esserci una responsabilità civile europea“.

E ancora: “Oltretutto, la direttrice del centro ha il fidanzato in quarantena, perché sono stati trovati nel suo posto di lavoro 2-3 casi positivi al coronavirus. Nonostante abitino insieme, lei era a lavoro. È una situazione paradossale. Ripeto, io non sto accusando il centro. Io sto accusando un sistema che è sbagliato in tutta Europa. Voglio solamente informare le persone di questa situazione”.

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3 COMMENTI

  1. Questo è il principale motivo per cui l’italia è al centro dell’attenzione mondiale, ma fra un paio di settimane forse noi saremo fuori dall’emergenza, avendolo preso sul serio, mentre il resto dell’europa sarà in piena emergenza molto peggio di noi per aver sottovalutato il fenomeno.
    Noi siamo gli unici ad aver effettuato il maggior numero di tamponi.
    certo che se non si cerca, non si trova, il virus non alza la mano dicendo “io sono qui”
    Un plauso ed un grazie a tutti gli operatori sanitari che si prendono dei rischi enormi e si fanno un “mazzo tanto”

  2. Ritengo che i provvedimenti necessari atti a controllare la salute pubblica in questo momento di PANDEMIA siano e soprattutto DEBBANO ESSERE ADOTTATI DA TUTTI GLI STATI EUROPEI E NON, ANCHE DAI FAMELICI CUGINASTRI FRANCESI CHE PUR DI NON PERDERE DENARO SONO DISPOSTI A INFETTARE E FARSI INFETTARE!! I poveri dementi forse NON HANNO CAPITO CHE UNA.VOLTA INFETTATI E PASSATI POI A MIGLIOR VITA IL DENARO NON LO PORTERANNO CERTO NELL’ ALDILÀ, LE BARE NOTORIAMENTE NON HANNO TASCHE!!!

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