COVID OSPEDALE DI RIVOLI: “GESTIONE DISASTROSA, INFERMIERI COSTRETTI A COMPRARE SU AMAZON LE BATTERIE PER I SATURIMETRI”

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COMUNICATO DEL SINDACATO UIL FPL TORINO E PIEMONTE

RIVOLI – La disastrosa gestione dell’emergenza Covid all’interno dell’Asl To3 sta pregiudicando fortemente le condizioni di lavoro di medici, infermieri e OSS, che si ritrovano a lavorare molto al di sotto dell’organico e con equipaggiamenti non idonei a fronteggiare la minaccia di questo virus maledetto che sta terrorizzando le nostre famiglie. Fino ad oggi abbiamo cercato di collaborare riponendo massima fiducia nell’operato dei vertici aziendali, ma nonostante gli sforzi e l’impegno profuso da ambo le parti, non si sono riscontrati grandi cambiamenti, se non perfino peggioramenti, dovuti all’aspettata ascesa della curva pandemica.
Ancora una volta gli infermieri, gli OSS e tutto il personale coinvolto sono costretti a rincorrere le carenze organizzative. Nonostante sia prevista proprio in questi giorni l’esplosione della fase più conclamata della pandemia, le gravi carenze riscontrate sono ineludibili (e non siamo ancora al picco).
Basti pensare che in azienda, ad oggi, gli infermieri sono sottostimati di almeno 150/200 unità, mentre sono circa cinquanta le unità mancanti per gli OSS e a questa mancanza di reintegro dell’organico, dovuto anche alle sospensioni che non ricevono adeguati rimpiazzi, si unisce la mancanza di dotazioni elementari.
Gli studi sui rapporti tra numero infermiere paziente considerano ottimale il rapporto 1:6 in reparti base, rapporto che aumenta a seconda del carico assistenziale. Oggi invece si riscontra un rapporto infermiere/paziente di 1:12, questo senza tener conto delle barelle nei corridoi nei reparti e nel DEA (pronto soccorso di Rivoli ndR).
DEA che a causa della trasformazione dovuta al Covid-19, si è trovato a dover gestire pazienti in attesa di ricovero che stazionavano per giorni in barella, superando di gran lunga il limite delle trenta barelle, esponendo così gravemente il personale sanitario al potenziale errore umano.
In un caso eclatante di questi giorni, gli infermieri sono stati addirittura costretti a comprare su Amazon le batterie per consentire il funzionamento dei saturimetri, poiché non disponibili all’interno della struttura.
Un’altra evidenza reale di quanto stia accadendo, si può riscontrare nei reparti Covid dell’ospedale di Rivoli, in cui si presta assistenza di alta intensità in area critica con due infermieri per 23 pazienti e barelle nei corridoi, in totale sprezzo della incolumità di pazienti e lavoratori. In tali reparti, centrali per l’assistenza Covid, ad oggi non risulta un numero adeguato di caschi, monitor, pompe infusionali e saturimetri.
Con profondo dispiacere ci duole evidenziare come ci si è fatti trovare impreparati, ma a pagare le spese ancora una volta, degenti nelle strutture e i professionisti nei reparti. Il nostro pensiero è che l’attuale sistema non possa reggere e che seppur molto attivi e propositivi nel ricercare soluzioni idonee, ci sembra di riscontrare che i vertici aziendali stiano vivendo alla giornata, senza alcuna vera programmazione o strategia, che si sarebbe dovuta avere pronta all’occorrenza.
“La UILFPL non può tollerare oltre questa situazione – chiosa il segretario aziendale Nazzareno Arigò, aggiugnendo – i lavoratori sono esausti e stanno rischiando la loro salute e quella dei loro familiari pur di rispettare i dettami deontologici ed etici che li spingono a non mollare. Ma a tutto c’è un limite”.
Si segnala inoltre la paradossale situazione in cui, mentre si tentano soluzioni improponibili negli ospedali al collasso dell’Asl To3, ci si permette il lusso di tenere chiuso un reparto nuovo di zecca come quello del presidio di Avigliana, già utilizzato come reparto Covid nelle precedenti ondate.
Stante la nostra più totale collaborazione con la direzione, si preannuncia però che seguiranno alla presente i dovuti esposti agli organi competenti, ritenendo le carenze riscontrate al limite della sicurezza e dell’incolumità dei lavoratori. Tanto era dovuto.

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11 COMMENTI

  1. Allora la sanità è alla canna del gas, chissà cosa succede Nel nostro piccolo ospedale di Susa Se arrivo lì che l’ospedale di riferimento per tutti Tutta la USL chissà cosa dobbiamo pensare del nostro piccolo Ospedaletto… ma il dirigente o il funzionario che non fa gli acquisti in un’azienda normale che fine fa punto interrogativo o non fa gli acquisti Perché non hai i soldi oppure perché è un incapace… ho capito se succede qualcosa è meglio portarsi le batterie da casa le lenzuola i cuscini e chissà anche i medicinali…. Spero che questa cosa sia solo una esasperazione sindacale altrimenti chi la dirige la nostra USL dovrebbe fare non un passo indietro…nascondersi

  2. La gestione non sarà delle migliori, ma il comportamento di alcuni operatori sanitari non è molto meglio… per fortuna non sono tutti così, ma quando una persona va in ospedale o ha un parente ricoverato, ricevere due parole gentili non sarebbe tanto male.

  3. Se mandaste questo appello ad Amazon, sono sicuro che vi manderebbero in regalo un sacco di batterie… Su questo, sono attenti, penso che Jeff farebbe anche bella figura, non solo business…

  4. I grandi Manager Pubblici che di grandioso hanno gli stipendi, dovrebbero risolvere queste problematiche . Se non sono in grado a casa.

  5. Mi sfugge qualcosa, dalle IENE l’ hanno scorso facevan vedere i medici imbardati contro il Covid, quest’ anno no , ma tutti dicono che c’ e’ na tragedia.Poi il GOVERNO fa la sua bella figura con le mascherine ffp2 che sono piu’ efficaci.Quelle che circolavan all’ inizio eran efficaci perche’ chiuse non queste con i buchi.proteggono chi le indossa e chi le indossa puo’ tranquillamente buttar fuori il virus.Poi non si capisce perche’ sto casin per la Omicron se meno dannosa.L’ ha detto Crisanti, la Capua dice che dobbiam conviverci come col Morbillo.Allora dopo la simulazione di pandemia di ottobre 2019 non siete riusciti ancora s capire come farla finire la pandemia ? O e’ come ha iscritto il medico dello Spallanzani cioe’ che qualcuno necessita dell’ emergenza? Caro Tanzilli metta per coerenza gli articoli su mascherine e altro affinche’ i suoi concittadini possano fare i confronti, perche’ i conti non tornano.Caro Governo so che dispiace, ma molte seconde dosi ritengono che la terza te la puoi fare tu.PER LEGGE GLI STUDENTI NON POSSONO ESSERE OBBLIGATI AL VACCINO e possono andare a scuola perche’ e’ un diritto e un obbligo.Cosi’ avviene da sempre. Fatevi i vaccini che tornate alla normalita’….e qual’ era la vostra normalita’ maschera e buchi a go go?

  6. Ogni sindacato ha l’azienda che si merita. Di solito il sindacato sbraita quando le uova sono rotte. In questa denuncia si evince che l’azienda non ha fatto nulla di preventivo per prepararsi a questa ondata epidemica: ma il sindacato dov’era?
    Forse stava zitto ed andava a tarallucci con i vertici aziendali!
    Prima di sparare è sempre meglio riflettere!

  7. Mi viene da ridere per non piangere… ho letto altrove di non so bene quale premio dato proprio all’ospedale di Rivoli!! Ma quale premio??? Il premio lo meritano sicuramente i dipendenti, costretti a lavorare in condizioni penose, ma la gestione dell’Asl To 3 è spaventosa, proprio nel momento in cui la cittadinanza ha bisogno più che mai che le strutture sanitarie funzionino. Giorni fa hanno fatto vedere un centro medico in Portogallo, che a parità di contagi proporzionati alla popolazione, ha avuto la metà dei decessi dell’Italia. Nei loro centri medici, la popolazione di determinate aree, viene seguita, nel caso specifico da 10 medici e 10 infermieri se ben ricordo, in tutte le cose che si possono fare ambulatorialmente, dalle ecografie alla fisioterapia a determinate visite anche specialistiche, compreso seguire le gravidanze, i neonati e i bimbi… non corrono tutti al pronto soccorso per carenza di medici come si fa in Italia. Questo ha fatto si che , quando erano in zona rossa, la maggior parte dei malati di covid sono stati accuditi a casa, e quelli veramente da ospedalizzare, non aspettavano giorni e giorni a casa finchè era troppo tardi, ma andavano in ospedale appena i sintomi si facevano un po’ più gravi. Questo ha contribuito a dimezzare le morti rispetto all’Italia. Un plauso a medici, infermieri, oss costretti a lavorare come in un campo di battaglia, ma certo la gestione dall’alto è pessima e noi cittadini purtroppo siamo indifesi.

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