CRISI PIAN FRAIS, IL COMUNE REPLICA A DEDALO: “I NOSTRI PROGETTI”

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Il sindaco di Chiomonte Roberto Garbati e il comprensorio sciistico del Frais

dal COMUNE DI CHIOMONTE

CHIOMONTE – Egregio Direttore, si chiede gentilmente di replicare sulle pagine del suo giornale ad affermazioni rese da Dedalo, con uno spirito che non sembra certo improntato ad un desiderio di dialogo costruttivo, affinché i Suoi lettori possano essere resi edotti del punto di vista dell’Amministrazione Comunale sulle varie questioni sollevate.

Innanzitutto, precisato che è giusto per un imprenditore cercare il legittimo profitto, si ritiene che sia ora di smettere di cercare di far passare questa lecita finalità come amore per il territorio (Chiomonte e Frais).

Infatti questo sbandierato amore del territorio è contraddetto, ad esempio da:

1) Cercare di usucapire (acquisire la proprietà), senza successo, i terreni a più di cento proprietari (tra cui il Comune) trascinandoli contro la loro volontà nelle aule del tribunale e costringendoli a sostenere significative spese legali.
2) Impegnare il Comune in una defatigante difesa legale di fronte al Tar, a cui ci si era rivolti con una “temeraria” richiesta danni, priva di fondamento alcuno come è emerso anche in sede giudiziale, di centinaia di migliaia di euro.

Circa poi: la richiesta di contributi regionali da parte del privato per il rinnovo della sciovia Chiomonte – Frais;  il rilascio del deflusso minimo vitale all’opera di presa dell’impianto idroelettrico privato e delle relative conseguenze a valle; la completezza della necessaria documentazione relativa all’ampliamento del bacino per l’innevamento artificiale; l’ampliamento del bacino stesso: non esiste nessun atteggiamento aprioristico di ostruzione dell’amministrazione nei confronti di Dedalo. L’Amministrazione Comunale non ha fatto altro che doverosamente opporsi, per quanto le è stato possibile, a tutti quei comportamenti che presentavano profili di illiceità anche di rilevanza penale sottoponendone, come impone la legge, la valutazione all’Autorità Giudiziaria.

Inoltre l’Amministrazione Comunale, in relazione al suo ruolo e nell’interesse della popolazione attuale e futura, si preoccupa nel caso dell’ampliamento del bacino anche del suo organico inserimento nel contesto territoriale più ampio e quindi, andando oltre l’analisi della compatibilità di ogni singolo componente del progetto* fine a sé stesso, tiene in particolare conto la sicurezza complessiva dei fruitori e dell’armonicità dell’intervento.

* = Consultato, ad esempio, il progettista dell’ampliamento sui ridotti spazi fra l’esistente seggiovia comunale ed il nuovo bacino dal medesimo progettato, ha risposto chiarendo che a lui non era stato chiesto di valutare tale aspetto.

Senza qui entrare nel merito dei costi annuali per il pompaggio dell’acqua, è infatti anche visivamente oggettivo che, a seguito dell’ampliamento del bacino, lo spazio per l’arrivo delle piste tra la partenza della seggiovia comunale Frais-Sauzea ed il bacino stesso si riduce in modo eccessivo (cioè alla metà circa di quanto raccomandato dalla legge regionale con gravi problemi di sicurezza non risolvibili con la sistemazione di altre aree in luogo diverso). Si ritiene altresì che questo fatto, fra l’altro, svaluti significativamente il valore degli impianti di proprietà comunale (seggiovia Frais-Sauzea: distanze di passaggio, rischi per gli sciatori in coda, ecc.) a scapito quindi dell’interesse pubblico.

Circa le casette di legno il Comune ha semplicemente regolarizzato una situazione che si sarebbe dovuta risolvere già da alcuni anni evitando sublocazioni, peraltro vietate dagli accordi, ed usi impropri delle casette medesime. A questo punto la loro disponibilità, sottesa al corretto utilizzo ed a precise modalità di affidamento, permane comunque intatta.

Si è poi preso atto che per specifiche diffide dello  Spresal, prevalentemente giuslavoristiche, nel 2022 non è più stata possibile la prosecuzione delle modalità d’esercizio della seggiovia Chiomonte-Frais (con il contributo di APS pro Frais) a cui il Comune di Chiomonte aveva fatto ricorso con soddisfazione di qualità del servizio e di pubblico nel 2020 e nel 2021; non si sono peraltro presentate le condizioni necessarie per un adeguato affidamento per la stagione 2022 della gestione della seggiovia comunale a terzi.

Inoltre circa gli investimenti per il Frais, al di là delle numerose manutenzioni fatte recentemente sugli impianti comunali e le difficoltà conseguenti a gravi atti di vandalismo compiuti sugli impianti medesimi, provocando il rinvio di previsti collaudi, si rammenta che:

1) Sono stati destinati circa 3,6 milioni di euro (grazie all’incisiva e coordinata azione del precedente Sindaco Ollivier e dell’attuale Sindaco), rivenienti dal tesoretto olimpico, per la realizzazione/adeguamento di due seggiovie comunali (e sistemazione relative piste): lo Scoiattolo e la nuova Frais-Sauzea. L’investimento è in ritardo in particolare a causa di diatribe fra Agenzia 2006 (“cassaforte” dei fondi olimpici) ed SCR (Società di Committenza Regionale) incaricata dalla Regione di eseguire per conto del Comune i lavori relativi (pare comunque che la questione sia stata sbloccata). Su questi progetti il precedente Sindaco aveva ampiamente coinvolto Dedalo.
2) Con la preziosa collaborazione di APS pro Frais si stanno inoltre per affidare i lavori di completo rifacimento di un campo da tennis relativo al comprensorio sportivo del Frais.
3) Direttamente in conto opere di accompagnamento NLTL, sono già state destinate somme ingenti per il rilancio del Frais. Si tratta di:

  • Realizzazione impianto biomasse (cippato) al Frais per riscaldamento stabili ed attivazione filiera del legno (1.206.000,00 euro)*.

  • Interventi per garantire accessibilità veicolare Fr. Frais (1.135.036,93 euro)**.

  • Realizzazione impianti fotovoltaici e solari termici su (800.000,00 euro) edifici pubblici***.

  • Manutenzione straordinaria reti di Illuminazione Pubblica e videosorveglianza (500.000,00 euro***).

  • Potenziamento itinerari sentieristica e turistici (415.000,00 euro***).

* = Impianto che porterà molteplici vantaggi economici/finanziari/ambientali ed alla sicurezza del territorio.
** = Strada che consentirà ai pullman di salire al Frais (il Sindaco non ha alcuna proprietà in quella zona, come invece scritto su un recente manifesto anonimo).
*** = Previsti “pro quota per Frais” fra cui un impianto fotovoltaico sulla copertura del comprensorio sportivo del Frais anche a riduzione dei costi della struttura.

Le attività di cui sopra, per investimenti complessivi intorno ai sei milioni di euro, stanno procedendo anche se con tempi maggiori del previsto per le note vicende (pandemia, benefici fiscali inerenti l’edilizia privata, il P.N.R.R. e la guerra).

Stupisce che i proprietari degli impianti sciistici privati del Frais non conoscano l’entità e la destinazione dei suddetti fondi. È anche il caso di ribadire ulteriormente che non esistono motivi personali alla base di questa situazione. A tal riguardo si riporta (in neretto) quanto erroneamente affermato da Dedalo:

L’ultimo esempio del come l’interposizione di questioni personali al proprio ruolo, possa essere deleterio per la comunità, riguarda un fatto che mi tocca da molto vicino. La richiesta di contributo regionale per motoscale per portatori di handicap viene gestita dalla Regione, ma erogata dal Comune di residenza. La Regione ha confermato la regolarità della pratica e la possibilità di pagamento da parte del Comune, ma il contributo per mio padre persona di 84 anni, invalido al 100% è fermo, a quanto riferisce il funzionario comunale, sulla scrivania del signor Sindaco“.

A chiarimento di quanto sopra esposto, ecco di seguito i necessari ed oggettivi chiarimenti sull’iter procedurale:

1) La Regione Piemonte stanzia periodicamente fondi per contributi economici destinati fra l’altro all’acquisto di motoscale per portatori di handicap;
2) Su proposta degli interessati, le richieste devono essere inviate alla Regione da parte del Comune dove risiede l’aspirante “beneficiario del contributo”.
3) Il settore Regionale esamina la richiesta e, in caso di valutazione positiva, tramite il competente responsabile regionale, approva la determina di destinazione del contributo (questa fase, a partire dal ricevimento della richiesta, dura in genere diversi mesi).
4) Occorrono poi alcuni mesi dopo l’assunzione della determina regionale affinché il contributo entri nelle casse del Comune.
5) A questo punto il Comune, accertata l’entrata, versa il contributo all’interessato.

Il Sindaco ha partecipato casualmente all’ultimo incontro del “funzionario comunale” il quale  riepilogava l’iter suddetto alla moglie dell’interessato precisando che il Comune, dopo aver diligentemente svolto la sua parte in favore e per conto dell’interessato (e informalmente ha saputo e già comunicato alla signora il probabile positivo esito dell’iter), avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per accelerare l’iter e cioè avrebbe potuto anticipare, previa decisione della Giunta, la cifra prevista, ma solo dopo la decisione formale (assunzione della “determina”) della Regione. Il Sindaco ha anche colto l’occasione per assicurare alla signora che alla notizia della determina regionale non ci sarebbero stati problemi ad anticipare la cifra prevista riducendo significativamente i lunghi tempi di attesa del trasferimento del contributo dalla Regione al Comune.

Quindi non è ancora stata assunta la necessaria determina della Regione e non è fermo nulla al riguardo sulla scrivania del Sindaco e, allo stesso tempo, è attestato che le affermazioni di Dedalo sono prive di fondamento. Si precisa altresì che non esistono due squadre contrapposte (“tifoserie”). Ne può esistere una sola, quella di chi rispetta la legge, sia maggioranza che opposizione, amministratori attuali e futuri, imprese e cittadini.

In ordine alla seconda tradizionale questione della disponibilità di Dedalo a fare un passo indietro (per amore ecc..), storia raccontata alle diverse amministrazioni che si sono succedute nel tempo e, si immagina, a innumerevoli privati, ci si permette di ricordare che le esperienze vissute negli ultimi vent’anni circa, ivi compresa quella relativa alla trattativa per l’acquisto da parte del Comune degli impianti di Dedalo (trattativa interrotta per mancato rispetto degli accordi preliminari da parte di Dedalo), consentono di nutrire dei seri dubbi al riguardo.

In conclusione:

1) Si può ritenere che quanto sopra sinteticamente riassunto in ordine all’atteggiamento tenuto dal gestore privato degli impianti di risalita, abbia, nei fatti, impedito, negli ultimi decenni, al Frais di evolvere come le altre località della valle.
2) Proprio in questi giorni, prendendo in esame la situazione attuale, l’Amministrazione Comunale sta cercando di accelerare quanto necessario per il rilancio del Frais, soprattutto estivo, già a partire dal 2023 con la riattivazione della seggiovia Chiomonte-Frais di proprietà comunale e presumibilmente entro la fine del 2022 fornirà delle precise comunicazioni in merito alla popolazione residente e villeggiante.

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6 COMMENTI

  1. Possiam continuare a scriver romanzi su Cerutti!

    Cerutti nell’ultima lettera inviata al giornale, afferma di aver fatto un silenzio stampa per ben 3 anni a questa parte. FALSO: 21 Dicembre 2018 (stagione 2018-19) scrisse nuovamente a Valsusaoggi.
    Nei commenti a tale articolo, l’ex sindaco conferma la “serietà” dei Cerutti: la Dedalo non mantenne la parola data tramite il loro avvocato nell’affidare gli impianti al Comune. E i dividendi della vecchia società agli investitori? La mela non cade lontano dall’albero.

    Infine. Ai fratelli Cerutti non gli restano che andarsene mestamente dal Frais. Persino la vendita dell’edificio Yoti fu un parto travagliato.

  2. Complimenti.

    Una risposta seria e mirata a sottolineare, e confermare le contraddizioni dei fratelli Cerutti.

    Adesso meriterebbero di richiudere il laghetto allargato, pulire il pianoro e andarsene via per sempre.

    E la casetta formaggino?

  3. Non c’era bisogno di chiarimenti, si sa da anni che Dedalo pensa alla sue cose e non gliene fotte una sega del Frais

  4. Mi dichiaro sconfessat* in toto.
    Replica accurata ancorché non dovuta (salvo ai lettori) per la manifesta pretestuosita’ delle affermazioni dell’imprenditore privato dalle multiformi personalità giuridiche.

  5. 3-2-1 La Dedalo prossima settimana chiederà i fondi/contributi energetici per aprire gli impianti, e portarsi paladino della rinascita del Frais!!

    A manovella dovrebbe far girare gli impianti… con tutto quello che ha intralciato negli anni.

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