DA TORINO IL PANE CON FARINA DI INSETTI? “SIAMO PREOCCUPATI”

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dall’UFFICIO STAMPA COLDIRETTI TORINO

TORINO – Coldiretti Torino accoglie con preoccupazione la notizia che proprio dal capoluogo subalpino potrebbe partire la panificazione commerciale con farina di insetti polverizzati. “Non sono la sperimentazione e la conoscenza a spaventarci – ci tiene a precisare Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – Il mondo agricolo torinese è carico di innovazione e lavora ogni giorno a stretto contatto con la ricerca scientifica come dimostrano i numerosi progetti in corso tra l’Università di Torino e le aziende agricole. Nemmeno ci spaventa l’entomologia. Gli agricoltori conoscono bene gli insetti: ci hanno a che fare tutti i giorni. Nessun agricoltore prova ribrezzo nell’osservarli, nel maneggiarli e nel cercare di capire come può difendersi dagli attacchi dei parassiti, vecchi e nuovi che il cambiamento climatico porta con sé. Ed è proprio da questo approccio disincantato e non modaiolo che ci sentiamo di esprimere le nostre riserve sulla diffusione dei derivati proteici da insetti nell’alimentazione dei torinesi”.

La tradizione alimentare piemontese ha da sempre fonti proteiche invidiate dalle diete di tutto il mondo. Pensiamo ai formaggi freschi leggeri come il tomino o quelli più grassi e stagionati ma gustosissimi come la toma o gli erborinati. Senza contare la carne cruda piemontese o le mocette magre come la bresaola. Altre fonti proteiche tradizionali sono i legumi, le uova da galline allevate a terra, i prodotti apistici, i pesci di acqua dolce come la trota.

“Ci troviamo di fronte al paradosso che le nostre tradizionali fonti di proteine, cui il nostro microbiota è adattato da millenni, vengono demonizzate mentre si saluta con entusiasmo un “Novel Food” di cui non conosciamo fino in fondo la nostra capacità di assimilazione e le potenzialità allergeniche. A differenza dei rigidi protocolli in vigore per gli allevamenti degli animali vertebrati, per gli insetti non abbiamo nemmeno metodiche sufficientemente rodate per evitare contaminazioni da agenti patogeni dannosi per l’uomo”.

Sui pericoli allergenici sono ancora troppi i dubbi da parte del mondo scientifico. Gli insetti sono utilizzabili per i mangimi dei pesci, in acquacoltura, e spesso dal 2015, cioè da quando si è iniziato a parlare di moda dell’entomofagia, si confonde l’utilizzo come mangime ittico con l’alimentazione umana. Torino ha un forte tradizione di soggetti che si occupano di sicurezza alimentare e tutela dei consumatori. La città ha imparato dagli scandali del passato che hanno investito mense scolastiche, esercizi di alimenti etnici, commercio alimentare illegale. Coldiretti Torino si appella alle istituzioni perché non venga meno il principio di precauzione che è alla base della legislazione sanitaria europea e che a Torino guida da anni le attività amministrative e di controllo sul settore della produzione e della commercializzazione alimentare.

“Non possiamo permetterci scandali alimentari che lederebbero l’immagine estremamente positiva che ha oggi il sistema torinese del cibo nel suo rapporto tra produzioni sicure e spesso tipiche e i consumatori su cui occorre continuare l’opera di educazione verso la salute alimentare anche rilanciando prodotti tradizionali oggi ingiustamente attaccati.

“Invece di assecondare la nascita di una moda, magari passeggera, che proporrebbe pagnotte con farine di insetti Coldiretti Torino chiede di rilanciare il consumo del pane, oggi ingiustamente demonizzato. Serve diffondere nuovamente la cultura del pane e l’educazione alla sua fragranza. Serve diffondere la conoscenza dell’arte della coltivazione del grano, della molitura e della panificazione. Oggi il vero rischio è che, nelle nostra vita frettolosa, il pane fresco sia sostituito da prodotti cerealicoli a lunga conservazione. Coldiretti Torino ha creato le filiere del pane torinese al Km Zero con il Gran dij Bric prodotto sulla collina Chivassese e con i grani prodotti a Stupinigi. Noi facciamo della conoscenza del pane e del grano una battaglia per tutti i cittadini e per l’ambiente. Le esperienze con insetti lasciamole ai nostri viaggi esotici: il nostro pane profumato, dalla crosta croccante semplice e nutriente è quello che vogliamo tramandare anche alle giovani generazioni”.

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13 COMMENTI

  1. Pienamente d’accordo. Siamo arrivati a questo punto, e le premesse c’erano tutte, perché la UE è e un potere politico sempre più accentratore e non una federazione di stati europei, imponendo così purtroppo direttive come questa passando sopra le teste di centinaia di milioni di europei con tutte le loro abitudini alimentari e non solo. Poi si passerà alle case green con efficientemento energetico di ultima generazione come stanno già programmando cosi scompariranno dal nostro territorio non solo le nostre diete alimentari ma anche tutto il patrimonio immobiliare storico – rurale che identifica il nostro territorio come forse in nessuna altra parte del mondo.
    Il percorso è chiaro e già tracciato.

  2. Io sono d’accordo con COLDIRETTI. e prontissimo a scendere in piazza
    Le esperienze con insetti lasciamole ai viaggiatori esotici. (NEL POSTO IN CUI VANNO e se si trovano meglio possono sempre restarci.)
    Una curiosità è: Chi ha imposto l’utilizzo della farina con gli insetti? Perchè non lasciamo questa prerogrativa a regioni come ad esempio la lombardia che da vuole sempre essere al di sopra del PIEMONTE portansosi via tutto il possibile?
    Poi ci sarà anche chi mi dirà di essere un terrappiattista, ma lor Signori li rimando al punto “Viaggiatori esotici” (ultime tre parole).

    • nessuno ha imposto nulla. Ma adesso è possibile usare la farina derivata da insetti. Basta cmq non comprare prodotti con suddetta farina e magicamente scomparira dal mercato… semplice.

  3. Tranquilli, Tutti.
    La farina di grillo costa 35€ al kilo. Sereni, nessuno vi obbliga a mangiare ciò che non volete. Intanto però andate a farvi fare un’altra dose di vax altrimenti nn potete andare al ristorante

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