DENUNCIA ALLA CORTE DEI CONTI CONTRO LE SCALE MOBILI DEL CASTELLO DI RIVOLI: SONO COSTATE 2 MILIONI DI EURO, PER “FUNZIONARE” SOLO 2 ANNI / GUARDA LE FOTO DELLO SPRECO PUBBLICO

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Ivan Della Valle, Deputato iscritto al Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle, e Stefano Bechis, in qualità di Delegato regionale della Sezione Piemonte e Valle d’Aosta del WWF Italia, assistiti dagli avvocati Daniela Bauduin e Ilaria Zarrelli, hanno depositato quest’oggi un esposto alla Procura presso la Corte dei conti del Piemonte, affinchè vengano condotte indagini volte a verificare se nella realizzazione e gestione del sistema di scale mobili che collega il centro storico con il Castello di Rivoli, e nella sistemazione paesistica delle scarpate del Castello, lato centro storico (Parco S. Grato III lotto), sia ravvisabile un danno erariale.

Ad avviso degli esponenti, nei fatti raccontati alla Magistratura potrebbero essere rinvenuti elementi idonei a dimostrare un pregiudizio, concreto e attuale, causato dall’impiego inefficiente di cospicue risorse pubbliche.


L’appalto dei lavori di realizzazione dell’opera fu aggiudicato ad una Associazione Temporanea di imprese (capogruppo: S.I.E.G. S.p.A.), cui veniva affidata anche la fornitura dei servizi di gestione e manutenzione dell’opera, per un periodo di tre anni e per un importo vicino ai quattrocentomila euro. Nel 2011, l’Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi per il Piemonte, la Valle d’Aosta e la Liguria, organo periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rilasciava il prescritto nulla osta tecnico all’apertura al pubblico degli impianti, e il Comune di Rivoli approvava il certificato di collaudo tecnico-amministrativo. Soltanto nel 2012 il Comune autorizzava l’apertura dell’impianto, il quale, pur espletando un servizio di trasporto pubblico, non era stato progettato per essere utilizzato anche da soggetti diversamente abili.

Il Comune prevedeva quindi, all’atto dell’apertura, un servizio di trasporto sostitutivo per persone con ridotte capacità motorie il quale, tuttavia, si è rivelato discontinuo ed inefficiente. Nel 2012, Ivan Della Valle e Michele Santarella si erano rivolti alla Procura contabile proprio per lamentare l’impossibilità di utilizzo della risalita meccanizzata da parte delle persone disabili, a fronte degli oltre due milioni di euro impiegati per realizzare l’impianto di trasporto pubblico.

Ad oggi, l’utenza ha goduto della risalita meccanizzata per un numero di ore limitato rispetto al costo sostenuto, anche a causa della chiusura dell’impianto a seguito della scadenza del contratto triennale con l’impresa costruttrice e della difficoltà di trovare una ditta specializzata per la quale sia adeguato il budget comunale di centocinquantamila euro annui.

Gli esponenti ritengono che le scelte compiute dagli amministratori coinvolti siano state irrazionali e diseconomiche, per questo è necessario che la Corte dei conti verifichi se vi siano state carenze nei lavori di progettazione e realizzazione delle opere.

Nell’attuale momento storico è quanto mai doveroso tutelare il rapporto di fiducia tra i cittadini e la pubblica amministrazione, il cui prestigio potrebbe essere stato alterato se risultassero comportamenti tenuti in dispregio delle funzioni e delle responsabilità dei pubblici funzionari. L’on. Della Valle e il Delegato regionale del WWF temono l’aggravarsi dei fenomeni di smottamento e cedimento già verificatisi nell’area delle scarpate sud‐est del piazzale Mafalda di Savoia del Castello di Rivoli, di cui anche gli organi di stampa hanno dato ampia notizia.

Con la realizzazione dell’impianto e la sistemazione delle scarpate, gli alberi di robinie, presenti in abbondanza lungo i versanti della collina e che avevano la funzione di trattenimento del terreno e di rifugio per insetti e uccelli, sono stati sostituiti, incredibile a dirsi, per mere ragioni estetiche, da un esiguo numero di piante da frutta, sebbene queste non fossero adeguate a mantenere stabile il versante, per di più molto ripido.

L’accentuata inclinazione verso valle di alcune piante da frutta potrebbe essere il segno di un cedimento del terreno su cui esse sono sistemate, né si può dimenticare il movimento verso il basso di una porzione di terra pari a circa venti metri quadri, e la presenza di piccoli scavi che hanno messo a nudo il terreno in alcune zone del pendio.

Il Comune, oltre ad aver chiuso l’impianto di risalita, ha provveduto ad interdire molti degli accessi al percorso pedonale. Nel 2014 il Gruppo Movimento 5 Stelle presso il Consiglio Comunale di Rivoli aveva inoltrato al Presidente del Consiglio della città e al Sindaco una interrogazione a risposta scritta avente ad oggetto “Condizione di sicurezza della collina – Risalita meccanizzata”, in cui si rilevava che a seguito di alcuni sopralluoghi eseguiti dai consiglieri interroganti, e grazie al confronto tra le fotografie nel tempo effettuate, alcune crepe si erano allargate e parti del versante si erano mosse verso valle.

Il ruolo fondamentale della Corte dei conti nell’interpretazione del danno erariale oltre i confini contabili e patrimoniali, per giungere al concetto di “danno pubblico alla collettività” ha condotto gli attuali esponenti a richiederne l’intervento per verificare la violazione delle norme che tutelano i valori paesaggistici e ambientali, posti tra i “principi fondamentali” della nostra comunità.

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