DROGA E MAFIA, IN MANETTE FEMIA: NEL 2013 ERA STATO ARRESTATO IN VAL SUSA

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SUSA – E’ finita la latitanza dell’ultimo ricercato dell’operazione “Minotauro”, che era stato arrestato in Val Susa nel 2013. I carabinieri del Nucleo Investigativo, insieme ai militari delle Aliquote Pronto Intervento, hanno arrestato Vincenzo Femia, 42 anni, latitante, ritenuto affiliato alla ‘Ndrangheta” in quanto organico alla “Ndrina Femia”, operante in Gioiosa Jonica (RC). Deve scontare 7 anni, 3 mesi e 21 giorni di reclusione per i reati di rapina, violazione leggi sulle armi e detenzione fini spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’ambito della stessa operazione, i militari hanno denunciato un italiano di 26 anni per favoreggiamento personale, per aver ospitato il latitante presso la propria abitazione. L’uomo si nascondeva in un appartamento di Torino.

Vincenzo Femia è nato a Gioiosa Ionica (RC) il 11.9.1972. Dal 2011 risultava irreperibile dalla cattura, era ricercato dai carabineri per l’indagine Minotauro, con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti. Nel marzo 2013 era stato arrestato nel marzo 2013 da carabinieri di Susa. Era stato scoperto a Chianocco, in località Pavaglione. Era stato incastrato dagli incontri con un suo staffettista che gli consegnava la spesa e ritirava i pizzini per i suoi familiari. Tre anni fa, furono proprio gli abitanti di Chianocco a segnalare il fatto ai carabinieri, vista la continua presenza dell’amico fidato di Femia, che portava sempre cibo e altre cose in una casa di Pavaglione che all’apparenza era disabitata.

I carabinieri allora avevano messo le telecamere sulla casa. L’arresto è avvenuto quando, sentendosi ormai sicuro, Femia è uscito. Nel suo “rifugio” sono state sequestrate due pistole, una Beretta ed una Smtith&Wesson: una delle due aveva un colpo in canna.

Nel novembre 2013, lo stesso Femia era stato però scarcerato, perché assolto dal Tribunale di Torino. Nel maggio 2015, la Corte d’Appello di Torino ribalta la sentenza sull’inchiesta Minotauro e lo condanna a 7 anni. Il 12 maggio 2016, la Cassazione conferma la pena del secondo grado, La procura generale di Torino emette Ordine di Carcerazione, ma FEMIA Vincenzo si rende IRREPERIBILE. La sua fuga dura perà solo un mese: il 25 giugno viene di nuovo arrestato, questa volta non più in Val Susa, ma a Torino.

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