È VALSUSINA LA COREOGRAFA DI PAPERISSIMA SU CANALE 5: DANA HESSE INSEGNA LA POLE DANCE A MADDALENA CORVAGLIA / FOTO

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MEANA DI SUSA – C’è una valsusina dietro le quinte del popolare programma televisivo “Paperissima Sprint”, in onda su Canale 5 e con protagonisti Maddalena Corvaglia e il mitico Gabibbo. Una valsusina che ha l’importante incarico di coreografa.

Si tratta della bravissima Loredana Sgambellone, conosciuta ai più come Dana Hesse, tra le pioniere della pole dance in Italia.


“La scorsa primavera a Maddalena Corvaglia è arrivata la proposta di Mediaset per condurre Paperissima Sprint, programma che nel periodo estivo prende il posto di Striscia la Notizia su Canale 5. Tra le varie gags con il Gabibbo e Brumotti, nel programma hanno inserito alcune delle molte attività praticate da Maddalena, tra cui la pole dance – spiega entusiasta Loredana – e lei ha girato la palla a me che la preparo da qualche anno, un po’ a singhiozzi, per rispettare i suoi infiniti impegni lavorativi che non le permettono di frequentare con una certa costanza, quando é a Milano ci diamo dentro con gli aggiornamenti!”.


E così Loredana è andata negli studi Mediaset a Cologno Monzese, lavorando come coreografa: “Per il programma mi è stato richiesto per realizzare brevi stacchetti – aggiunge Loredana – che valorizzino la forza che si nasconde dietro l’immagine candida e genuinamente sensuale di Maddalena. Ho scelto per lei gli esercizi scenograficamente più spettacolari che celebrano i risultati di anni di lavoro, ahimè non costante”.

Le cose sono andate benissimo, come si può vedere in tv: “Per fortuna Maddalena è tenace – aggiunge la maestra di pole dance – e non si scoraggia davanti al dolore, che è solo passeggero nella pole dance”.

Così alcune puntate con la pole dance sono in programmazione in questa edizione estiva di Paperissima Sprint: “E io – conclude Loredana – sono fiera di far parte di questo progetto che corona i miei 11 anni di attività!”.

Un grande risultato per questa artista valsusina, che è stata tra le prime in Italia a insegnare a centinaia di donne i segreti di questo sport che unisce abilità tecnica e sensualità”.

LA BELLA STORIA DI LOREDANA SGAMBELLONE “DANA HESSE”

Sulle pagine di Repubblica avevo già scritto di Loredana Sgambellone, proprio in paio d’anni fa. Ecco la sua storia.

Crescere in un piccolo paesino di montagna, a Meana di Susa, borgo di appena 1000 abitanti della Val Susa, e diventare la pioniera della pole dance in Italia, nuova disciplina sportiva diventata una moda nelle palestre, che mischia insieme sport e sensualità. E’ questa la storia di Loredana Sgambellone, splendida quarantenne torinese, in arte “Dana Hesse”. Se ormai in centinaia di palestre, da Milano a Palermo, i pali in ferro stanno sostituendo i pesi e le cyclette, il merito è suo. E con il passare del tempo la pole dance si sta legittimando come disciplina artistica e sportiva a tutti gli effetti, uscendo dal luogo comune della trasgressione. La vocazione di Loredana parte da lontano: “A 17 anni aiutavo mio padre, che ha un’impresa edile a Bardonecchia – racconta – già allora mi piaceva arrampicarmi sui ponteggi dei cantieri, e ho capito che quella sarebbe stata la mia strada”.

Ma guai a confondere la pole dance con la lap dance: “Ancora oggi c’è qualcuno che, se ti sente parlare di pole dance, ti guarda male pensando a cose sconce o proibite – spiega Loredana – l’origine è la stessa, ma la pole dance invece è un’arte che esalta la bellezza femminile, uno sport come un altro, che fa parte delle discipline della danza, come il pattinaggio artistico o il latino-americano. Ha le sue regole etiche, oltre ad un codice deontologico per gli istruttori”. A partire dal nudo: nella pole dance è proibito svelare le parti intime, così come non si utilizzano il tanga o il perizoma. Anche se, nelle esibizioni, solitamente le ragazze non usano le scarpe da ginnastica, ma quelle col tacco dodici. Così come nei luoghi in cui si pratica: la pole dance si fa in palestra, oppure nelle sale da ballo per concorsi e gare, e non nei night club o locali per adulti. Ma la differenza essenziale sta soprattutto nelle finalità e nel ruolo della donna: “La lap dance è un’attività di intrattenimento passiva, in cui la donna è un oggetto a disposizione dell’uomo che paga dei soldi per fare quello che vuole, spesso si tratta di povere ragazze sfruttate – chiarisce Loredana – mentre nella pole dance la donna è attiva, c’è tecnica e fatica. Si fa per mettersi in forma e nel contempo essere al centro dell’attenzione, valorizzando forza e abilità acrobatiche, pur trasmettendo sensualità.

Ci si mostra forti e non manipolabili, con il pieno controllo del proprio corpo. Gli uomini che assistono alla pole dance da un lato sono attratti, ma spesso rimangono spaventati da queste ragazze, che non sembrano affatto facili prede”. Non a caso si iscrivono a questi corsi soprattutto libere professioniste, donne in carriera, o studentesse: “E’ uno sport che dal punto di vista psicologico aiuta a sviluppare l’autostima e il senso della competizione – aggiunge Dana Hesse – senza tralasciare la forma fisica. Con questi esercizi si perde peso e si tonificano i glutei, l’addome, pettorali e braccia, mentre le gambe rimangono morbide, a fare da leva”. La Sgambellone conosce bene entrambi i mondi: “Da ragazza ho lavorato anche come cubista e fatto la lap dance per pagarmi gli studi – rivela – ero iscritta al Conservatorio di Torino. A 18 anni sono andata via di casa, ai miei non dicevo che ballavo nelle discoteche”. Poi la svolta: scopre per caso che all’estero c’è questo nuovo sport, inizia ad appassionarsi e ad imparare le prime tecniche da autodidatta. Nel 2005, a Milano, installa i primi cinque pali in una sala. “Le altre ragazze che ballavano con me, erano attratte da quelle acrobazie, volevano imparare – spiega – così mi è venuta l’idea di far nascere una scuola”. Oggi ne ha sette in tutto il nord Italia (tra cui una anche a Torino) vive di quest’attività a tempo pieno. Nel 2007 ha vinto il titolo di vicecampionessa mondiale in Spagna, poi inizia a lavorare come consulente e coreografa nei programmi tv, in particolare con Piero Chiambretti, sia in Markette che nell’ultimo Chiambretti Supermarket. Diventa responsabile nazionale di area della Federazione Italiana Professionisti di Danza, formando le nuove istruttrici di pole dance.

Che non è più sinonimo di trasgressione, grazie allo “sdoganamento” televisivo, avvenuto in prima serata nello show di Carlo Conti “Si può fare”, andato in onda su Raiuno. Una delle allieve di Danna Hesse è la showgirl Maddalena Corvaglia, che ha partecipato come concorrente nella trasmissione, ed esibendosi nell’ultima puntata, ha vinto la finale proprio con una pole dance, registrando il 20% di share. Nei weekend Dana Hesse torna sempre nel suo paesino a Meana, in Val Susa, dove ancora la guardano con curiosità: “Alcuni scoprono per caso i video delle mie esibizioni su youtube, e mi chiedono lumi – dice ridendo – ma per tanti sono ancora la ragazzina che suonava il flauto traverso nella banda musicale del paese, e sognava di diventare ballerina”.

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