ELISIO CROCE E LA GRANDE SORELLA VECCHIAIA…

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di MARIO RAIMONDO- 

VILLARDORA E QUELLA GRANDE SORELLA DELLA VECCHIAIA…Solitamente non ci pensiamo, riguarda fondamentalmente ‘gli altri’ e seppur consci che l’uomo non è come il vino, che invecchiando solitamente migliora, pensiamo che la nostra ‘bottiglia’ avrà sorte buona…

In una società animata dalla cultura del giovanilismo esasperato, dell’edonismo dell’immediato, della fatua apparenza, il pre-epilogo, la vecchiaia, sembra voler essere tenuto dietro la porta…Eppure bussa…implacabilmente ed è imminente ed immanente.

A meno di voler fare come in un bellissimo film satira di Robert Zemeckis, dove una strepitosa Meryl Streep poteva bere un elisir della giovinezza…con alcune controindicazioni, (e per fortuna non si può fare!) la grande sorella ci attende sulla naturale strada della vita.

A ricordarci questo lato della vita ci pensa l’ultimo libro di Elisio Croce, forse uno dei più belli scritti dall’autore villardorese, con parole di una delicatezza infinita, che senza ipocrisie apre la porta alla grande sorella, il tema della vecchiaia, con il garbo di uno ‘scusateci se siamo anziani’. In una società che sta diventando sempre più anziana, con una popolazione di ultrasessantacinquenni in rapida crescita, le riflessioni e le storie raccontate da Croce, colpiscono il cuore, perché seppur storie di ‘altri’, di un passato più o meno lontano, saranno le storie, più o meno imminenti del nostro singolo futuro.

Colpisce nell’analisi di Croce quella parte che riguarda  la voglia di andare presto in pensione, così comune nella società odierna, evento che se non ben preparato col metro della saggezza spesso si tramuta in una sorta di demansionamento dalla vita, con conseguenze spesso devastanti sulla felicità delle persone.

Ha scritto nella prefazione al libro Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte:  “ E’ bello il libro di Elisio, anche se a volte i momenti di tristezza, mano a mano che si svelano le storie degli ospiti della casa di riposo, sembrano prendere il sopravvento. In loro vediamo anche il nostro futuro prossimo…”. Che bisogna preparare, accettare in quanto ineludibile. Un futuro che però può avere il valore della saggezza, un pregio, un sapere prezioso a cui i giovani dovrebbero prestare più attenzione, a cui potrebbero attingere.

Il libro, edito dalle Edizioni del Graffio di Borgone, si divide in due parti: nella prima Croce esprime valutazioni sulla figura dell’anziano che vorrebbe ‘propositivo e non arreso’ in un contesto sociale che tende ad identificare nell’anziano una sorta di involontario ingombro, mentre nella seconda racconta storie degli anziani alla Casa di Riposo dove spesso fa opera di volontariato.

Corredano il volume alcune fotografie scattate dallo stesso Elisio Croce che illustrano, come metafora, una allegoria della strada della vita, dell’avventura umana che parte con quell’ ” Ieri era l’aurora”…per giungere “alle tracce che abbiamo lasciato per agevolare il cammino a coloro che verranno dopo di noi.” Un libro che si legge tutto d’un fiato e che fa meditare a lungo. In vendita al prezzo di 12 Euro. Gli eventuali introiti andranno a favore di Casa Budrola e delle iniziative di carità di Don Luigi Chiampo.

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