FISIOTERAPISTA IN VALSUSA: RIABILITAZIONE DELLA SPALLA DA “FISIOCARE” A SUSA

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SUSA – Grazie ai dottori Giovanni Rea ed Alessandro Gelmi, la riabilitazione alla spalla non è più un tabù. Proseguono infatti i servizi informativi di Fisiocare, lo studio fisioterapico con sedi a Susa e Giaveno. Dopo aver parlato di polso, ginocchio ed anca, questa volta tocca alla riabilitazione della spalla.

In passato i tempi d’immobilità post-chirurgica venivano (sbagliando) prolungati, con gravi complicanze legate alla parziale perdita di mobilità e all’eccessiva riduzione del tono-trofismo muscolare. Attualmente la tendenza è stata quella di ridurre il periodo di “non uso” del distretto interessato, in questo caso della spalla.

Nella maggioranza dei casi, questo principio ha contribuito ad un recupero più veloce del paziente. In collaborazione con l’equipe chirurgica, il fisioterapista dovrà essere a conoscenza del tipo d’intervento e della qualità dei tessuti.

Lo sviluppo delle tecniche chirurgiche, tra cui l’introduzione delle tecniche artroscopiche, hanno favorito una maggiore conoscenza degli aspetti anatomo-patologici di questo segmento corporeo. La possibilità di ispezionare l’articolazione al suo interno, in presenza di una pressoché totale integrità anatomica, ha allargato gli orizzonti di ciò che prima rientrava sotto la diagnosi di periartrite di spalla.

Le terapie fisiche, in precedenza principale rimedio alla “periartrite di spalla”, sono state affiancate dall’esecuzione di esercizi mirati e specifici per ogni singola patologia. Questi esercizi derivano dall’integrazione delle conoscenze anatomo-patologiche, della fisiologia articolare e delle forze muscolari che si esercitano su questa articolazione. Un buon equilibrio muscolare, associato ad una corretta fisiologia articolare, dà all’articolazione una stabilità che riduce i rischi dell’insorgenza di patologie muscolo-tendinee e capsulo-legamentose.

Quando queste forze non sono equilibrate, il protrarsi dei gesti sportivi o delle attività quotidiane può portare all’insorgere di una sintomatologia di spalla che interessa tutte le possibili categorie, dalla casalinga alla segretaria, dal sedentario allo sportivo. Questo comporta la comparsa di patologie da sovraccarico; vi sono inoltre molteplici patologie traumatiche (fratture, lussazioni, strappi,etc…) che allargano ulteriormente la platea dei soggetti interessati.

Per le patologie da sovraccarico è sicuramente importante il discorso preventivo e cioè una serie di esercizi specifici indirizzati al rinforzo dei gruppi muscolari, allo scopo di raggiungere e mantenere il miglior equilibrio possibile. Negli episodi traumatici, trattati in modo sia conservativo che chirurgico o in tutte quelle persone che hanno già sviluppato una patologia da sovraccarico, è indispensabile una corretta riabilitazione, mirata al raggiungimento della massima funzionalità possibile.

In tutti questi casi l’uso dell’acqua riveste una notevole importanza. In acqua, i movimenti risultano facilitati; la resistenza è graduale, non traumatica, distribuita su tutta la superficie sottoposta a movimento, proporzionale alla velocità di spinta e quindi rapportata alle capacità individuali di ogni persona. Pertanto il movimento in acqua è meno doloroso e, quindi, più indicato per quei pazienti che hanno subito un intervento chirurgico alla spalla o che soffrono per questa articolazione.

Ma quali sono gli accorgimenti che un fisioterapista deve considerare, quando inizia il trattamento di un paziente operato alla spalla? Sicuramente la patologia. È logico intuire che ad ogni patologia corrisponda un suo specifico trattamento. Le moderne tecniche diagnostiche, l’introduzione della chirurgia artroscopica, il definirsi dell’esame clinico e la nascita di una branca specialistica hanno consentito di individuare una serie di patologie diverse. Poi, la tecnica chirurgica utilizzata. Occorre distinguere l’intervento artrotomico da quello artroscopico; diverse possono essere le tecniche, utilizzate dai chirurghi per curare una medesima patologia.

Da considerare anche il tipo di tessuto. L’entità del danno dei tessuti molli e la loro capacità elastica, possono differenziare il risultato finale in termini di funzionalità. Infine, ma non ultime, le caratteristiche del paziente. Le aspettative del paziente e del fisioterapista sono condizionate da determinati fattori: se è sportivo o non sportivo, ad esempio. Oppure se giovane o anziano.

A queste prime considerazioni dobbiamo aggiungere da un lato il rispetto dei tempi biologici dei tessuti e dall’altro la ripresa del movimento, al fine di scongiurare l’insorgere della rigidità di spalla. Tutti questi aspetti, ed altri ancora, ci permettono di strutturare un protocollo di trattamento, che, a sua volta, deve essere flessibile e adattato alle esigenze soggettive ed oggettive del momento.

Gli apparecchi fisioterapici possono ridurre le contratture antalgiche e limitare la flogosi. Per limitare la riduzione di forza relativa al primo periodo post-chirurgico è consigliabile la rieducazione pre-operatoria, la limitazione del periodo d’immobilità, il coinvolgimento negli esercizi dei distretti limitrofi (polso, gomito, tronco), e l’utilizzo del movimento anticipato in acqua.

Le resistenze elastiche e successivamente quelle isotoniche, possono favorire un graduale recupero della forza specifica e generale. Le apparecchiature isometriche o isocinetiche, infine, ci aiutano a valutare numericamente i livelli di forza raggiunti dai pazienti. Il test di forza rappresenta uno stimolo per il paziente ed un valido punto di riferimento della validità o meno del lavoro svolto. Infine, forza e mobilità sono due requisiti indispensabili dai quali una riabilitazione accelerata non può prescindere.

Per maggiori informazioni, o per prenotare un appuntamento, è possibile chiamare al 340-6071847, oppure mandare un messaggio alla pagina Facebook Fisiocare, o una mail all’indirizzo info@fisioterapiagiaveno.it.

FISIOCARE
Tel. 340 607 1847
Piazza Savoia, 11 – Susa
Via XX Settembre, 42 – Giaveno
Facebook Fisiocare
Sito Internet www.fisioterapiagiaveno.it

(Informazione pubblicitaria a cura della New Press – Testo di Andrea Musacchio)

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