FOTO / A CASELETTE LA CELEBRAZIONE DEL 4 NOVEMBRE

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dall’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI CASELETTE

CASELETTE – Per ricordare ed onorare i Caduti per la Patria, domenica mattina si è svolta una celebrazione che ha coinvolto amministrazione, associazioni con vessillo, i ragazzi dell’Istituto Comprensivo e del Consiglio Comunale dei Ragazzi, oltre che tanti cittadini. Il ritrovo è avvenuto nel piazzale degli Alpini al quale è seguito il trasferimento al Cimitero e poi al monumento dei Caduti.

Il Corpo Musicale di Caselette accompagnato dalle voci dei ragazzi dell’Istituto Comprensivo con le classi 5ªA e 5ªB ha suonato l’Inno Nazionale con alzabandiera da parte dell’alpino Antonio Barchetta e la deposizione della corona d’alloro. A seguire c’è stata la lettura dei nomi dei Caduti al suono del Silenzio da parte dell’alpino Maurizio Ossola. La grande partecipazione dei ragazzi caselettesi è proseguita con alcuni pensieri liberi sul tema della pace, alcune poesie dedicate al tricolore e la lettura di una lettera scritta da una bambina israeliana, fino a comporre la parola “pace” sulla bandiera dell’Italia.

È toccato poi al sindaco Pacifico Banchieri: “Una grande partecipazione di associazioni e cittadini, ma sopratutto la presenza attiva dei nostri ragazzi è stato davvero il valore aggiunto di questa celebrazione. Spero che questa sinergia prosegua e si intensifichi, per mantenere vivo nei nostri studenti il significato e il valore della memoria e della pace“.

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3 COMMENTI

  1. Ricordare il valore della pace con una festa che si chiama festa delle forze armate ha dell’incredibile… I bambini non devono essere dei patrioti, devono amare il loro prossimo, e il prossimo è chi ha bisogno di noi, non importa il colore della pelle o il Paese di provenienza… il nazionalismo è il padre di tutte le guerre, e non bisogna insegnare ai bambini che il proprio Paese è migliore degli altri, siamo tutti esseri umani e una nazione non vale più di un’altra. Non capisco perchè la scuola coinvolga dei bambini in queste manifestazioni patriottiche, la scuola dovrebbe restare fuori dalla politica, dalle scelte religiose e così via, lasciando ai genitori il compito di educare i bambini all’amore verso il prossimo.

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