FOTO / IL POLO SANITARIO DI GIAVENO TRA INCURIA E MANCANZA DI SICUREZZA NELLE ORE NOTTURNE

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L’ingresso dell’ex ospedale di Giaveno
di PAOLA TESIO

GIAVENO – All’ingresso c’è un cartone che sostituisce – da troppo tempo – un vetro rotto. Lo stato di incuria che caratterizza l’ex ospedale di Giaveno, ormai ridotto nei servizi a un semplice “polo sanitario”, è uno dei temi su cui riflettere. Il buco lasciato all’ingresso, coperto dal cartone, secondo alcune fonti riservate sarebbe utilizzato come punto di accesso, nelle ore notturne, per alcuni senzatetto che cercano un posto caldo per riposare.

Le telecamere di videosorveglianza non funzionano da tempo. Non c’è neanche  la guardia notturna: il tutto mette a rischio i pazienti ospitati per le cure, in quanto la facilità di accesso potrebbe attirare non solo persone bisognose, ma anche i malintenzionati a scapito dell’incolumità di chi viene ricoverato.

Nonostante la manutenzione ordinaria fatta in passato, alcuni controsoffitti permangono in stato precario. Il tabellone delle prenotazioni in sala d’attesa è ancorato ai listelli di un pannello con evidenti lesioni.

Le segnalazioni del Movimento 5 Stelle

In passato il gruppo del Movimento 5 stelle locale aveva più volte segnalato dei problemi relativi alla sicurezza e un cedimento del controsoffitto negli uffici della guardia medica, come conferma il consigliere comunale Federico Giovale Alet : “Sono stati importanti gli investimenti effettuati sul nostro polo sanitario; nonostante ciò  ci troviamo ancora senza un vigilantes che copra il turno di notte. È una mancanza di assoluta gravità se si pensa che negli ultimi due anni sono stati rotti dei vetri dell’atrio principale: ad aprile 2016 e all’inizio di gennaio  di quest’anno. Inoltre, sempre ad aprile, è stato rubato un televisore del Cavs, episodio che abbiamo prontamente denunciato, e nell’ottobre 2016 una guardia medica di turno ha subito persino un’aggressione. A questi fatti spiacevoli, cui sorprende l’inerzia dell’Asl nel non intervenire, si aggiungono i casi di trascuratezza della manutenzione ordinaria che, sia nell’ala nuova sia in quella vecchia, hanno già provocato non pochi danni che solo per puro caso e fortunatamente, non hanno causato feriti. Mi riferisco al cedimento del controsoffitto presso la guardia medica nel luglio 2016, la cui probabile causa era dovuta a condensa accumulata che ha appesantito il pannello fino a farlo cedere. Tutto ciò malgrado nel biennio 2013-2014 l’Asl TO3 abbia comunicato un investimento di 200mila euro per le manutenzioni ordinarie. Il polo sanitario, o ex ospedale, è il luogo in cui tutti noi ci rechiamo per curarci, pertanto la sicurezza per chi ci lavora e chi usufruisce dei servizi dovrebbe rappresentare un pilastro imprescindibile”.

Attualmente il presidio sanitario offre comunque alcuni servizi indispensabili: il punto di primo intervento (dalle 8 alle 20), la medicina generale a lungodegenza, il laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, il poliambulatorio specialistico, la radiodiagnostica, il servizio di recupero e riabilitazione funzionale, l’ufficio di accettazione ed il Cup per la presentazione delle richieste relative alle visite specialistiche .

Le proposte della consigliera Daniela Ruffino

La consigliera regionale Daniela Ruffino, ex sindaco e attualmente consigliere comunale di minoranza, sottolinea: “Nel reparto di lungodegenza attualmente vengono ricoverate le persone dimesse dai vari ospedali. Se a questo servizio fosse aggiunta l’alta intensità, si potrebbe sgravare il carico di altre realtà ed ovviare all’eventuale carenza di posti letto in altre strutture offrendo, una volta terminata la fase acuta, un servizio migliore sul territorio nel concetto di avvicinare i pazienti al contesto della loro casa. Questo rappresenterebbe un punto di forza per il polo sanitario. Si dovrebbero aumentare il numero di ore di attività nei vari laboratori per gli esami ecografici, l’ecodoppler, l’ecocardiogramma, le visite pneumologiche o specialistiche in modo da ridurre le liste di attesa”.

E poi i servizi per gli anziani: “Vista la presenza di anziani sul territorio, sarebbe auspicabile la presenza di un geriatra a tempo pieno perché, a mio avviso, l’obbiettivo comune dell’Asl, dell’amministrazione, dei servizi sociali deve essere quello di mantenere il più possibile l’anziano nel suo ambiente famigliare. Se si attuasse una forte rete di collaborazione tra questi soggetti, si offrirebbe una risposta maggiore alle persone. Ad esempio con il servizio di telemedicina, argomento di cui si è parlato spesso nell’ultimo periodo del mio mandato da sindaco. Attraverso la telemedicina e la teleradiologia si eviterebbe di spostare i pazienti per fare esami che possono essere svolti tranquillamente a casa e si snellirebbe l’iter della diagnosi. Spero che questo progetto sia portato avanti”.

Sul futuro del polo sanitario, la Ruffino esprime alcune perplessità: “L’attenzione deve rimanere altissima…bisogna capire quale sarà il progetto della nostra struttura sanitaria territoriale. Terminati definitivamente i lavori, che cosa si pensa di fare per cercare, ancora una volta, di non avere un “ospedale fotocopia” di quello di Avigliana e per evitare che si annullino l’un l’altro? La vera scommessa deve essere quella di creare due strutture sanitarie territoriali con differenti specificità. Un’altra considerazione importante, su cui ho sempre posto l’attenzione, è legata alla diagnosi precoce dei disturbi specifici dell’apprendimento. Dato che il numero dei bambini con difficoltà di questo tipo è in aumento. È fondamentale avere un numero adeguato di ore di neuropsichiatria per rilasciare le certificazioni in tempi brevi, oltre ad una presenza maggiore di logopedisti e psicologi.  Purtroppo oggi ci sono liste di attesa lunghissime, che costringono le persone a recarsi nelle strutture private: sicuramente un importante rafforzamento di questo settore dedicato all’infanzia consentirebbe di dare risposte immediate alle famiglie e prevenire le diagnosi tardive”.

La replica dell’Asl

A proposito delle criticità del polo sanitario di Giaveno, ecco la replica dell’Asl: “L’assetto organizzativo è già definito: non sono previste nuove attività in futuro. Il polo sanitario fa parte dei servizi territoriali ed è dotato di tutte le specializzazioni. C’è l’area di “degenza di continuità assistenziale a valenza sanitaria” denominata Cavs con i posti letto dedicati. In realtà è già stato tutto stabilito, senza margini di incertezza sul futuro”.

E sui problemi riscontrati anche nel nostro sopralluogo? “Non bisogna limitarsi ad osservare questi particolari – replica l’Asl – quanto piuttosto capire cosa c’è all’interno; è importante sapere che non bisogna farsi condizionare dal vetro rotto pensando che la struttura sia in disuso, perché così non è”.

E la “Casa della salute”?

Alcuni cittadini propongono che anche a Giaveno nasca una “Casa della salute” sulla base delle indicazioni espresse dalla Regione Piemonte alle Asl, al fine di strutturare meglio il servizio, mentre altri residenti si lamentano in generale delle lunghe liste di attesa nel servizio sanitario nazionale. Chi può, inevitabilmente, si rivolge al settore privato.

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