FURTI IN VALSUSA, RUBA 36MILA EURO IN UNA CASA: IDENTIFICATO DAI CARABINIERI

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DALL’UFFICIO STAMPA DEI CARABINIERI

BARDONECCHIA – I carabinieri della stazione di Bardonecchia hanno identificato V. M., 29enne italiano, autore di un furto in abitazione avvenuto il 26 novembre nei pressi di un’abitazione della centralissima via Medail. Non è stato possibile disporre l’arresto, essendo al di fuori dai casi di flagranza: potrebbe essere valutato solo su misura cautelare, ma prima andava trovata la refurtiva.

La proprietaria di casa aveva denunciato ai carabinieri che, al suo ritorno da una vacanza all’estero, ignoti erano entrati all’interno della sua abitazione e avevano asportato da una cassaforte 36.000 euro in contanti.

Le immediate indagini dei militari hanno permesso di verificare, grazie al sistema di video sorveglianza del paese, la presenza di un’autovettura sospetta in orari notturni compatibili con le testimonianze di alcuni vicini, i quali avevano successivamente riferito di aver sentito rumori proveniente dall’appartamento tra le 4 e le 5 del mattino.

Venerdì scorso è scattata una perquisizione domiciliare delegata dalla Procura di Torino a casa del sospettato, nella quale i militari hanno rinvenuto l’intero bottino, ovvero 36.000 euro in contanti che l’uomo aveva nascosto all interno di un armadio. I soldi sono stati riconsegnati alla proprietaria.

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12 COMMENTI

  1. Bisogna essere matti per tenere una cifra simile in casa nel 2018!! a parte quello, se sono stranieri si dice nome, cognome e indirizzo, essendo italiano si pubblicano solo le iniziali? bo!

  2. 36000 euro in contanti lasciati in casa mentre si è all’estero ?

    PS con un ladro straniero avrebbero già iniziato ad accumulare fascine…

  3. era riuscito a rubarla ma non ad aprirla?
    E la nazionalità non si specifica?
    Meglio soldi in casa che in certe banche, ricordo che spesso i correntisti pagano errori di fallimentari gestioni bancarie.

  4. Non faccimone sempre una questione di nazionalita…spesso l’identita del criminale riconduce alle generalità delle vittime e quindi a possibili reiterazione del reato. Si preferiscono le iniziali ai nomi per esteso al fine di tutelare dei minori come potrebbero essere i figli stessi del ladro o magari per proteggere possibili testimoni da eventuali ritorsioni. Solo in ultimo viene salvaguardata la privacy dell’indagato

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