GIAVENO, AL PASCAL GLI STUDENTI VANNO DI SERA A STUDIARE ASTROFISICA: UN LABORATORIO SPECIALE

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di ARIANNA COUTANDIN 

GIAVENO – “Eccola, trovata” annuncia entusiasta il professor Perucca, chinato sul telescopio. Finalmente, grazie all’ottimo lavoro di squadra, si riesce a vedere la lontana galassia di Andromeda, e il team di ragazzi del Wo(a)ndering Lab, esulta con lui.

In un percorso iniziato con l’estate 2021, gli studenti del Pascal di Giaveno si immergono nel fascino della fisica attraverso l’astrofisica, incontrandosi ogni settimana per osservare fenomeni unici, sperimentare e stupirsi davanti alle bellezze della natura e delle sue leggi. Andando a scuola anche di sera, per la voglia di imparare e far crescere la loro passione per la conoscenza.

L’idea del Wo(a)ndering Lab, il laboratorio itinerante delle meraviglie, è nata a seguito del difficile periodo che gli studenti hanno vissuto durante la pandemia. Se già prima per gli studenti curiosi e gli appassionati di fisica e astrofisica il Pascal offriva progetti come Astro Cosmo o Extreme Energy Events, ora questa iniziativa vuole essere un’occasione di condivisione in presenza offerta ai ragazzi per sentirsi i veri protagonisti e sviluppare i propri interessi partecipando attivamente alla scoperta.

Lo stesso Perucca, ideatore e organizzatore del progetto, spiega che se oggi condivide la passione per la fisica ed il cosmo con i suoi studenti è grazie a Mariella Carena, la sua maestra delle scuole elementari, che – trasformandolo – gli ha infuso la passione per lo studio e la ricerca. Con lei ha imparato a stupirsi e ha capito che “imparare” non significa solo seguire lezioni o studiare sui libri, e che, osservando con curiosità e voglia di mettersi in gioco, possiamo scoprire qualcosa in tutto ciò che ci circonda e sviluppare il nostro modello mentale della realtà che ci circonda.

“Gli studenti sono immersi nell’apprendimento dei contenuti e delle competenze di diverse discipline comunemente trattate singolarmente, affinché possano scoprire le interconnessioni fra diversi temi da loro affrontati. Cerchiamo di offrire una visione a 360 gradi, dinamica, lasciandoci condurre dalle domande che i fenomeni osservati fanno nascere in noi, senza seguire un filo conduttore predeterminato o seguire necessariamente i paragrafi di un manuale. I libri e le risorse on-line così come gli strumenti e una infrastruttura per la sperimentazione sono estremamente utili, ma singolarmente non sufficienti: occorre ri-assemblare i vari elementi tematici facendo uso degli strumenti secondo un percorso personalizzato, attraverso una esperienza coinvolgente, di vita, soprattutto partendo da osservazioni concrete, reali che stimolano il nostro pensiero per osservare con gli occhi della mente lasciando spazio allo stupore, all’intelligenza emotiva. Questo il principale ruolo di un insegnante: accendere la passione e guidare gli studenti nel loro percorso di crescita culturale e personale”.

È così che, a partire dall’analisi dello spettrogramma di emissione dell’idrogeno hanno osservato la linea di emissione H-alfa, la stessa luce osservata quando nei pomeriggi estivi abbiamo ammirato i brillamenti solari con il telescopio e ci siamo posti il problema del perché questa non fosse una linea bensì un picco molto marcato con una larghezza finita.
Dopo un confronto partecipato gli studenti si sono ritrovati ad affrontare il principio di Heisenberg sull’indeterminazione tempo-energia ed hanno progettato un’esperienza per verificarlo.

Erano le ore 21 di sera e gli studenti tra spettrofotometro, raggi laser e due lavagne piene di calcoli, nel laboratorio di una scuola in quel momento chiusa e silenziosa si ingegnavano per trovare un percorso risolutivo alla loro sfida. Le attività proposte e sviluppate negli incontri in presenza sono moltissime.

Attraverso le osservazioni astronomiche diurne e notturne, effettuate con i telescopi dell’Istituto e collegandoci con la rete di telescopi della Namibia, hanno potuto osservare il sole e oggetti sia del cielo dell’emisfero boreale sia di quello australe come punto di partenza per la  scoperta dell’evoluzione stellare e degli oggetti extragalattici.

Gli esperimenti scientifici correlati, sviluppati in laboratorio e all’aperto, permettono un’analisi della materia dalla scala macroscopica a quella atomica e nucleare fornendoci evidenze concrete delle teorie e dei modelli interpretativi dell’astrofisica e della cosmologia attraverso l’esperienza diretta.

“Il nostro itinerario tematico ci permette di scoprire i segreti dell’elettromagnetismo, del suono delle onde ultrasoniche, insieme con le loro applicazioni tecnologiche e nanotecnologiche di punta, per imparare il presente e il futuro, apprendendo come la tecnologia sia abilitante per lo sviluppo scientifico e come la scienza supporti il progresso tecnologico” spiegano gli studenti del Pascal.

“Inoltre i temi emersi nel nostro percorso coinvolgono aspetti di grande attualità come l’impatto ambientale, derivante dalle azioni dell’uomo sull’ambiente e le soluzioni sostenibili per la transizione ecologica” aggiungono gli allievi.

Insomma, si tratta di un cammino incentrato alla scoperta di un mondo in rapida evoluzione, in cui viene evidenziata la stretta connessione fra scienze di base, applicazioni tecnologiche e il loro impatto sulla vita quotidiana.

Anch’io quindi, da studentessa-cronista incuriosita, chiudo un occhio e avvicino l’altro all’oculare del telescopio, muovendo impercettibilmente lo strumento per intercettare quel fascio luminoso nel cielo che si sposta ad una velocità per me impressionante e che, avendo viaggiato per milioni di anni, giunge a noi da distanze siderali.

Gli altri ragazzi mi aiutano, allentando, poi richiudendo le frizioni del cinematismo dello strumento. Ecco, ora è nel campo visivo, metto a fuoco: Andromeda appare in tutto il suo splendore.

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