GIAVENO – Lunedì 24 febbraio le Unità cinofile antiveleno delle Aree Protette Alpi Cozie sono state impegnate in un doppio sopralluogo nel territorio di Giaveno (TO) per verificare due aree in cui si sospettava la presenza di esche avvelenate. La prima, in mattinata, si è svolta nella zona di Borgata Pomeri e disposta dai Carabinieri nella zona dove la settimana precedente era stata rinvenuta una carcassa di lupo su cui erano state rilevate tracce di sostanze tossiche in fase di necroscopia. Luna e Maya con i loro conduttori e guardiaparco Bonicelli e Brino sono state affiancate da Myrtille con il conduttore Geymonat delle Aree Protette del Po Piemontese e da Kyra con il conduttore Peraldo dei Carabinieri Forestali di Omegna (VB). Le operazioni si sono concentrate sui versanti boschivi a monte dell’abitato, ma hanno dato esito negativo in quanto i cani non hanno individuato tracce di bocconi sospetti.
Nel corso della giornata, i Carabinieri di Giaveno hanno ricevuto la segnalazione di un cittadino che aveva rilevato un sospetto boccone avvelenato in un’altra zona del territorio comunale caratterizzata da terreni agricoli comunemente frequentati da padroni di cani con i loro amici a quattro zampe. Mentre il reperto veniva prelevato e consegnato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte e Valle d’Aosta per le analisi, si è deciso di effettuare una seconda ispezione che ha nuovamente dato esito negativo.
Nelle Aree Protette delle Alpi Cozie, le Unità cinofile antiveleno sono state costituite in seno ai due progetti Life WolfAlps di cui l’Ente parco è stato partner dal 2014 al 2018 e dal 2019 al 2024 con l’obiettivo di contrastare il reato di bracconaggio della fauna selvatica con l’uso di sostanze tossiche. Il loro lavoro, tuttavia, si sta dimostrando molto utile anche in quelle zone dove sussistono conflitti tra persone e animali domestici che possono sfociare in comportamenti criminali. Con la fine del più recente progetto Life WolfAlps Eu, le attività di contrasto agli avvelenamenti della fauna proseguono anche grazie al supporto della Fondazione Capellino che fornisce gli alimenti necessari per il sostentamento delle Unità cinofile antiveleno. Foto di Fabio Santo/Parco Alpi Cozie.
GIAVENO, BOCCONI AVVELENATI: DOPPIO SOPRALLUOGO DELLE UNITÀ CINOFILE DEL PARCO ALPI COZIE
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Che orrore che si debbano fare queste ricerche… se la gente avesse un po’ di cuore verso le altre specie domestiche e non, non ci sarebbe bisogno di fare questo…Grazie di cuore alle unità cinofile e soprattutto ai loro cani.