GIAVENO, DUE GIOVANI E IL VIAGGIO “GREEN” SENZA SPRECHI

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di MARTINA BONAUDO

GIAVENO – “O l’impazzire, o l’Impazzero” questo è il motto di Migliaia di persone (MDP), nome d’arte di Jakob Hilfiker, e Cristian Arcidiacono due giovani giavenesi che hanno deciso di mettersi in cammino verso uno stile di vita sostenibile che abbia, appunto, un impatto a livello ambientale pari a zero, da qui il nome di questa piccola rivoluzione verde.

Ciò che ha spinto i due ragazzi a scegliere di indossare uno stile di vita alternativo, già sperimentato in altre comunità ecosostenibili, non sono state motivazioni ideologiche. Il tutto è nato dalla presa di coscienza, avvenuta in seguito al periodo di ritiro dalla socialità avvenuto in ragione dell’appena passata quarantena, “di star vivendo in un sistema/mondo di scambio congeniale al capitalismo, ma che non è sostenibile all’interno di un sistema che si possa definire sano”.

Legati con delle catene a degli stili di vita e costumi che sono intrinsechi alla società dei consumi odierna, come: l’utilizzo di prodotti usa e getta che alimentano il volume di rifiuti, l’acquisto di beni che provengono da terre lontane che comportano altissimi livelli di inquinamento per il trasporto, l’importanza del concetto di possedere piuttosto che quello della condivisione, MDP e Cristian si sono chiesti se fosse possibile vivere una vita fuori da questi schemi, adottando una visione dell’economia di tipo circolare, in cui “il prezzo di mercato non è stabilito dall’incrocio tra domanda e offerta, ma dal punto in cui si incontrano la necessità e la possibilità di ogni individuo”.

Quindi, perché non provare ad uscire dalla caverna, per scoprire cosa c’è fuori, alla luce del sole? I giovani green hanno così deciso di uscire e sperimentare. Inizialmente l’idea era quella di testare per una settimana una quotidianità composta dell’essenziale e che evitasse quindi ogni genere di spreco o utilizzo di energie/prodotti non riutilizzabili e pulite.

Giovedì 28 maggio sono partiti da Giaveno con tutto il necessario: una tenda, un kit di “sopravvivenza” che si è poi andato a comporre con il passare dei giorni, grazie alle emergenti necessità ed infine l’intraprendenza di provare a vivere solo grazie al sostentamento di ciò che è più semplice da reperire, ovvero ciò che la natura mette a disposizione e che non implica un’intermediazione costosa a livello ambientale ed economico tra la produzione e il consumo.

MDP e Cristian si sono così incamminati verso la Maddalena, dove sono stati successivamente accolti nell’orto di una signora, la quale ha dato loro “alloggio” in cambio di un taglio del prato.

Nei giorni successivi i ragazzi hanno vissuto la loro normale vita, ma con meno comfort e facendo alcune tappe. Una di queste è stata al Rifugio Sellerie, dove sono stati piacevolmente sorpresi di trovare una struttura totalmente indipendente dalla logica di produzione/consumo comune, in cui tutto ciò che viene utilizzato quotidianamente, dal cibo all’energia, è prodotto o acquistato su scala più che locale.

Per il fabbisogno energetico, ad esempio, i gestori hanno provveduto a soddisfare i loro bisogni grazie ad una turbina idroelettrica e a dei pannelli solari. Ad oggi, l’idea iniziale di testare per una settimana questo stile di vita è andata sfumando.

Nonostante le difficoltà che hanno incontrato anche solo nel reperire un pasto che non fosse o impacchettato, come la gran parte dei prodotti che si trovano nei supermercati, o proveniente da chilometri e chilometri di distanza, questo nuovo stile di vita calza loro bene addosso, al punto da non volersene più liberare.

Alcuni potrebbero pensare a ciò come un salto nel passato, una lotta al progresso e all’evoluzione, ma non è forse tornando indietro e rimettendoci a prendersi cura della nostra terra, che possiamo pensare di salvare il pianeta?

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