GIAVENO E LA LEGGE “ANTI SUICIDI” / I COMUNI SI DEVONO ATTREZZARE CONTRO LA CRISI

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di LUCA CALCAGNO

GIAVENO – La legge “antisuicidi”, la numero 3 del 2011, è uno strumento per la difesa del cittadino del domani dall’alta finanza. È l’idea che rimane al termine del convegno “Il Comune studia da Tribunale”, che si è svolto lo scorso 16 marzo nella Sala Consigliare di Giaveno. Un appuntamento organizzato dall’assessore al Bilancio Vladimiro Colombo, insieme all’avvocato e giornalista Lorenzo Papa, sotto l’egida del Comune e del gruppo di imprenditori DAI Impresa. Certificazione ulteriore è arrivata dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino, che ha reso l’incontro di studio valevole di crediti formativi.

Al tavolo dei relatori una squadra variegata per affrontare al meglio la questione: oltre a Colmbo e a Papa, in veste anche di moderatore, la dott.ssa Giovanna Dominici, presidente della VI Sez. Civile Fallimenti del Tribunale di Torino; il dott. Giampiero Nebbiolo, Commercialista in Torino e Curatore Fallimentare; la dott.ssa Monica Cinquanta, psicologa; e il dott. Genuario Pellegrino, investigatore privato.
Dopo il saluto del sindaco Carlo Giacone e dell’Amministrazione, dicendosi “onorato di essere a un tavolo con simili relatori, che illustreranno un tema tanto delicato e cruciale come quello della crisi da sovraindebitamento. Un problema che coinvolge imprese, ma purtroppo anche molte famiglie”.

“Si arriva purtroppo alla crisi facendo il cosiddetto passo più lungo della gamba – commenta Colombo – si sovrastimano le proprie risorse e si sottostimano quelle contingenti. E così si contrae un mutuo troppo alto e magari si perde pure il lavoro. Si finisce in una situazione drammatica sia per chi deve restituire il denaro, sia per chi deve riaverlo”.

Con la legge “antisuicidi” enti pubblici, come il Comune, possono individuare un Organismo di Composizione della Crisi che con il lavoro, praticamente volontaristico di professionisti, permette di stabilire un piano, per privati ma anche aziende, al fine di rientrare dei debiti. Piano che andrà approvato dal Tribunale e una volta realizzato questo passaggio sarà vincolante, per debitori, ma anche creditori.

“Grazie a questa legge – spiega Papa – con il mio studio siamo riusciti a ‘resuscitare’ situazioni impossibili. Ha davvero una portata rivoluzionaria, eppure è ancora così poco conosciuta”.
Infatti, come specifica la dott.ssa Dominici, sono ancora pochi gli Organi di Composizione della Crisi in Italia. Ma la nascita di un simile tavolo, secondo Pellegrino, “è un altro di quei servizi che il Comune può dare ai propri cittadini, perché proprio la dimensione locale, secondo me, è quella ideale per gli OCC”.

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