GIAVENO, NASCE L’ASSOCIAZIONE PER LA COLTIVAZIONE DELLE PATATE BIOLOGICHE

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di NICOLE CASTELLI

Si è svolto giovedi sera un incontro nella sala consigliare di Giaveno volto alla promozione della creazione di un’associazione di produttori di patate biologiche in Valsangone. È stato un incontro di presentazione del progetto, a cui hanno partecipato il sindaco di Giaveno Carlo Giacone, l’assessore all’agricoltura e al turismo Marilena Barone e il consigliere regionale Alfredo Monaco. “I prodotti locali sono valori indispensabili. Giaveno ha un grande patrimonio agricolo, e la patata è stata ed è alimento indispensabile della cucina contadina e può diventare una risorsa. Qualità, serietà e genuinità sono le caratteristiche su cui si decreta il successo di un prodotto” asserisce Carlo Giacone.

Introduce l’iniziativa Roberto Castelli, titolare dell’Azienda Agricola “Le Frisole” di Giaveno: l’idea consiste nel creare un protocollo comune per la produzione delle patate locali, rigorosamente biologico, puntando sulla qualità del prodotto. L’incontro evolve come una chiacchierata, e vengono messi in luce aspetti fondamentali per la promozione della patata biologica: “Dobbiamo acquistare un seme di patata di prima qualità, concimi biologici per semina e rincalzo, e prodotti biologici per combattere i parassiti”.

La parola passa a Mauro Forneris e Simone Marchisio, tecnici della Coldiretti che lavorano nel comparto orticolo. Mettono in luce la difficoltà di creare una cooperazione, per la quale è necessario abbandonare l’individualismo, che non deve diventare “la valvola di sfogo dell’eccesso di produzione”. È necessario inoltre lavorare con la massima serietà, seguendo il regolamento bio. Si riflette sulle questioni tecniche: risultano fondamentali un disciplinare, un marchio di riconoscimento e soprattutto la volontà di lavorare bene. Bisogna diventare comunicatori e valorizzare un prodotto che ha effettivamente la propria dignità, che è frutto del duro lavoro degli agricoltori.

  

L’obiettivo che porta in proposta Roberto Castelli è quello di valorizzare un’antica tradizione, quella della coltura della patata, modernizzandola grazie alle nuove tecniche di mercato e all’aiuto di esperti nel settore agrario che possono collaborare con i loro suggerimenti, in modo da garantirne la qualità prima di tutto. La patata, che ricopre un consumo di 40 kg procapite annui, può essere valorizzata e divenire risorsa preziosa per consumatori attenti a ciò che finisce sulle loro tavole. Per questo la scelta del biologico.

La serata si è proposta da scintilla di un progetto che in un futuro prossimo potrà coinvolgere molti agricoltori appassionati e non solo, anche la ristorazione locale, a promozione di un prodotto della nostra valle presente nella cucina tradizionale da generazioni.

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