GIAVENO, POLITICA & POLTRONE / CUZZILLA ATTACCA VARRONE: “DICE PANZANE”

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di LUCA CALCAGNO

Continua la scia di risposte e repliche alla polemica scatenata dall’intervista per il nostro giornale a uno dei quattro 5 Stelle giavenesi di recente autosospesi dal Movimento, Roberto Varrone. Delle accuse cui hanno già risposto i Consiglieri regionali pentastellati Federico Valetti e Francesca Frediani e a cui si aggiunge l’ex Consigliere comunale e promotore della lista “CambiAMO Giaveno” Antonio Cuzzilla.
“Per prima cosa vorrei ringraziare Varrone che mi ha tirato in ballo, dandomi così occasione di esprimere il mio pensiero” comincia Cuzzilla. Arriviamo subito nel merito della questione: il presunto assessorato che Varrone dice essergli stato offerto proprio da Cuzzilla. “È un tentativo da vecchio politico di mascherare le proprie responsabilità dicendo della autentiche ‘panzane’. Varrone si sopravvaluta – spiega l’ex consigliere – e sopravvaluta me. Non ho dei super poteri: non sono certo io a decidere gli assessorati. Se Varrone vuole una poltrona è al sindaco che deve eventualmente rivolgersi. Tra l’altro devo riconoscere che Giacone le poltrone, le ha distribuite con cura, in modo diciamo molto democratico a tutti partiti, anche della minoranza, escluso uno, casualmente, il Gruppo ‘Per Giaveno’.
Aggiungo ancora che ho curato la campagna elettorale di Giacone è la nostra lista è stata la più votata e, come logica conseguenza, visto l’ esperienza nel settore, mi è stata attribuita una delega ai trasporti e viabilità, costituendo l’ufficio di gabinetto del Sindaco, mentre a Cappuccio è andata la delega al commercio. Tali deleghe ci sono state tolte a marzo 2015 non prima, come sostiene Varrone. Anche questi sono fatti, non è aria fritta: il motivo per cui ci sono state tolte è la nostra critica sul mancato taglio delle indennità. Mi sarei aspettato lo stesso atteggiamento dal Movimento 5 stelle. Potevamo tacere e tenerci le deleghe, ma la coerenza per noi è più importante. Altri hanno preferito la logica delle “poltrone” al rispetto degli impegni presi con i cittadini”.

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Una critica, quella sugli incarichi, che porta alla domanda sul cosiddetto “inciucio”, termine usato dalla minoranza grillina anti-varroniana circa un presunto accordo tra l’Amministrazione e Giovale Alet. “La maggioranza allargata Giacone ex AN, Beccaria PD (che quale Presidente del Consiglio è il braccio armato della Giunta) e 5 Stelle è sotto gli occhi di tutti – commenta Cuzzilla – L’Amministrazione è un’inadeguata insalata russa di colori politici puntellata dall’inutile e costante polemica verso l’ex maggioranza e tenuta insieme, come detto, dalle poltrone. Una buona amministrazione si valuta sui fatti, non sulle chiacchiere. È chiaro che vi sia qualcosa tra la maggioranza e l’ala grillina di cui Varrone fa parte. Penso all’elezione con i voti della maggioranza di Giovale Alet nell’Unione dei Comuni”. Ma Varrone sostiene che sia una vendetta contro la precedente maggioranza. “Varrone non ricorda o non vuole ricordare che in minoranza quel giorno non c’era soltanto Giovale Alet, ma anche Concetta Zurzolo che nello stesso Consiglio Comunale in cui venne poi eletto il Cinque stelle, forma un gruppo a sé, separandosi da Tizzani e Ruffino e diventando dunque votabile nella logica di minoranza”. Ma Cuzzilla è sicuro di quello che dice anche perché “il nostro capogruppo, Alessandro Cappuccio, era presente quando sono state date le indicazioni di voto per sostenere Alet”. Per questo e per altri motivi, spiega Cuzzilla, “non siamo all’opposizione, ma rivendichiamo il nostro diritto di critica su questa maggioranza allargata che di fatto ci ha fatto perdere quel senso civico e apartitico con cui ci eravamo presentati ai cittadini”.
Cuzzilla riporta poi altri motivi a supporto della tesi sulla “maggioranza di larghe intese”: il primo è “l’assessorato concesso a Neirotti, che è un firmatario del manifesto elettorale dei grillini”. Ancora, “l’astensione dal voto sul reddito minimo garantito” e “la mancata presa di posizione sulla bocciatura del taglio alle indennità, quest’ultimo cavallo di battaglia di Giacone e del Movimento in campagna elettorale”. Cuzzilla continua citando il caso della mozione per l’uscita della Città dall’Osservatorio sulla Tav: “non ho mai visto un grillino ritirare una mozione contro la Tav, non esistono motivazioni valide. Fossi un attivista del Movimento sarei sprofondato dalla vergogna”.
“Alla luce di tutto ciò credo che Varrone sia un personaggio un po’ particolare. Si pensi che è stato delegato per la lista 5 Stelle, ne ha sottoscritto le firme, l’ha presentata e al ballottaggio è andato non come simpatizzante, ma come rappresentante di lista per Giacone. Roba da far girare la testa a Nietzsche. Era pure presente ai festeggiamenti insieme alla Segretaria PD come si nota dalle foto circolate sui social. Non mi sembra tanto grillino festeggiare con una persona che ha governato 19 anni con l’amministrazione Napoli/Ruffino. È stato un errore dei 5 Stelle affidargli quegli incarichi e la spaccatura che si è creata fin da subito è stata una naturale conseguenza”.
Varrone sostiene che vi sia un accordo tra i 5 Stelle a lui avversi, il vostro gruppo e quello di Tizzani e Ruffino. “Noi siamo aperti a tutte le proposte, così come a tutti i cittadini, senza guardare la sigla. Se le idee sono buone noi le accettiamo, si veda il baratto amministrativo. Cerchiamo di portare avanti le nostre istanze per il bene di Giaveno e chiunque ci appoggi è ben accetto. Non ci interessa il passato, ma il futuro e i cittadini”. A chi interessa il passato? “A Varrone che è un attore navigato della politica giavenese, ma anche all’attuale Amministrazione. Ho già parlato dell’inutile polemica che da mesi va avanti contro l’ex maggioranza”.
Di polemiche, però, ce ne saranno sempre nei Consigli comunali. “Certo, ma nel caso di Giaveno oltre allo scontro non c’è nulla. Giacone ha tradito gli impegni elettorali, ripeto si veda il mancato taglio delle indennità, l’aumento delle tasse, la mancata esenzione costo mensa per le famiglie in difficoltà, un’ amministrazione al buio, come la nostra Giaveno di questi giorni. La buona amministrazione è cosa ben diversa da cucinare risotti alle feste di paese o portare pentole in consiglio comunale o, ancora, parlare del sottoscritto per più di un’ora e mezza impedendogli, però, di difendersi e replicare nello stesso consiglio: è questa la democrazia? È questo il cambiamento? Volevamo cambiare in meglio non in peggio. Una buona amministrazione deve risolvere i problemi, non crearne di nuovi. Guardando anche solo gli ultimi mesi, si passa dalle polemiche sulla maldestra proposta di chiusura del centro storico, a quelle sull’illuminazione, da quelle sulla mancata difesa del commercio, all’emergenza sulla sicurezza. Ci teniamo a dire al signor Varrone che nel nostro gruppo non c’è una maggioranza o minoranza, è un gruppo unito che continua a trovarsi ogni settimana ed a portare proposte ed iniziative per il bene dei cittadini; ne è la prova che al prossimo consiglio il nostro capogruppo Cappuccio che sta facendo un egregio lavoro riconosciuto dalla gente, porterà ben 5 iniziative che possano dare soluzioni ai problemi del centro storico e del commercio”.

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1 COMMENTO

  1. Saluto caramente CU&CA, che ancora non si sono rinfrescati nella fontana alle loro spalle, sicuramente “le chiare, dolci e fresche acque li riporterebbe alla realtà!

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