IL FLOP DELLA SEGGIOVIA CHIOMONTE-FRAIS: COSTATA 2 MILIONI DI EURO, DOPO 5 ANNI SARA’ CHIUSA. FARLA FUNZIONARE COSTA 800 EURO AL GIORNO

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Doveva essere il volano per l’economia turistica e la rinascita di Chiomonte e di Pian del Frais, ma rischia di diventare un flop, e una nuova cattedrale nel deserto. Costata ai cittadini 2 milioni di euro. Dopo appena 5 anni dall’inaugurazione, la seggiovia Chiomonte-Frais rimarrà chiusa al pubblico. Sicuramente da quest’estate, e molto probabilmente anche nella stagione invernale e dello sci. I costi di gestione sono troppo alti, e l’associazione Frais 2010 ha riconsegnato la chiavi al sindaco. Il caso viene segnalato dall’opposizione consigliare, per voce di Giorgio Guglielmo. “Sembra che tenere aperto l’impianto costi circa 800 euro al giorno – spiega – ma non è una sorpresa. Già nel 1998 lo Studio Ballarini aveva fatto uno studio sull’impianto, valutando che sarebbe stato un buco nell’acqua dal punto di vista gestionale. Eppure, nonostante questo, l’impianto è stato realizzato coi soldi pubblici dall’amministrazione Pinard, e con Ollivier vicesindaco. Paradossalmente, per farla funzionare senza debiti, si dovrebbe far pagare agli sciatori un biglietto da 42 euro, una cosa insensata”.

L’impianto è molto caro: l’utilizzo per 165 giorni costa circa 120mila euro. Chi li mette i soldi, soprattutto in tempi di crisi? Non a caso, i gestori del Frais hanno restituito le chiavi al Comune, proprio per evitare un bagno di sangue dal punto di vista economico.

La seggiovia Chiomonte – Frais era stata riaperta nel dicembre 2010, dopo oltre 20 anni di attesa. Era stata costruita con i fondi olimpici di Torino 2006. Dalla stazione ferroviaria di Chiomonte (in altitudine a 750 metri sul mare) in circa un quarto d’ora si può arrivare direttamente ai 1450 metri del Frais. L’idea di fondare una stazione invernale sopra Chiomonte nacque dalla fine degli anni 40, grazie ad alcuni montanari del posto e a lungimiranti turisti liguri e piemontesi: il punto di partenza del progetto fu proprio la realizzazione di una teleferica che, dalla stazione ferroviaria, portava i turisti direttamente agli impianti di sci. Dagli anni 80 la seggiovia da Chiomonte venne disattivata. La riattivazione del 2010 avvenne attraverso un percorso tortuoso: per avere quella seggiovia, il Comune superò cause giudiziarie, ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, e mille peripezie. Si puntava a valorizzare l’impianto con il progetto di uscita autostradale a Chiomonte, previsto tra le opere di compensazione alla Tav, ma bocciata dal ministero. Forse la seggiovia riaprirà solo per la festa di San Bartolomeo, ma appare davvero poca cosa, a fronte di una spesa di 2 milioni di euro.

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7 COMMENTI

    • …niente tornerà piu’ di moda. Chiomonte ormai è “CHIOMORTE”, vivranno solo polveri sottili e tumori in aumento dei pochi che restano o che ci capitano per sbaglio. non bastava tutto sto casino, ora TUTTO lo smarino del tunnel TAV uscirà fuori da Chiomorte. Che geni!
      Grazie vivemente, le profezie dei due sindaci che si sono susseguiti si sbriciolano come le mille promesse al vento: seggiovia, rinascita Frais, compensazioni TAV, turismo, case aperte…
      Un pater e avegloria.

      • a parte che uno che si da come nik name chiomorte è una persona per lo meno disturbata mentalmente… il Frais x sua conoscenza è ASSOLUTAMENTE rinato…. si vergogni di scrivere quel che ha scritto.

        • Si è vero, siamo tutti disturbati mentalmente. Adesso chi paga due milioni di euro? Ce lo spieghi lei che non è disturbato mentalmente. 2 milioni per una rinascita, che non sarà mai ripagata se non da regali pubblici, preferivo che non rinascesse…

  1. Ma questi intelligentoni, quando hanno fatto lo studio di fattibilità del progetto (costi benefici) non canno tenuto conto dei costi di gestione??? Se mi compro una Ferrari è ovvio che prima di acquistarla devo sapere che mi costerà un capitale in tasse e carburante…….siamo proprio in Italia….

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