IL NUOVO CAVIDOTTO IN VALSUSA È PERICOLOSO? CE LO DIRÀ IL POLITECNICO. IL COMUNE DI BUSSOLENO AFFIDA LO STUDIO CON 9500 EURO

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Cavidotto pericoloso si o no in Valsusa? Il Comune di Bussoleno, ritenuto indispensabile dare notizie certe alla popolazione, in merito agli effetti derivanti dalla creazione di infrastrutture energetiche, ha contattato il Politecnico di Torino, per fargli approfondire, tramite un’accurata perizia, l’aspetto sanitario e di tutela della salute pubblica, in riferimento ai campi elettromagnetici generati da un cavo ad altissimo voltaggio.

Si tratta di una prestazione di servizi di accertamento e misurazione, costata al paese 9.500 euro: Bussoleno spera che la perizia definitiva, redatta da professionisti ritenuti dal Comune competenti ed imparziali, possa placare i possibili conflitti contro l’opera.

Tutto ebbe inizio nell’ormai lontano 2007, quando i governi italiano e francese sottoscrissero un contratto di mandato con “Terna S.p.A.” e con “Réseau de Transport d’Electricité S.A.”, società che controllano le reti elettriche dei due paesi.

L’accordo prevedeva che le due imprese studiassero un modo per potenziare di ben mille megawatt, la capacità di interconnessione delle reti elettriche, tra l’Italia e la vicina Francia, tutto nel rispetto dell’ambiente.
Solo quattro anni dopo, Terna ha ottenuto l’incarico per l’esercizio di tutte le attività necessarie ai fini della realizzazione della grande opera, studiata e valutata anche dal governo: è stato proprio il ministero dell’ambiente, insieme a quello dello sviluppo economico, ad approvare il progetto “Piemonte-Savoia”, tra la stazione elettrica di Piossasco, in provincia di Torino, e quella di Grande Ile, la più centrale e caratteristica isola di Strasburgo, protetta dall’Unesco.
Il nuovo piano di Terna ha sollevato, soprattutto negli ultimi tempi, una serie di dubbi. Il primo progetto prevedeva la costruzione totalmente interrata di un’interconnessione in corrente continua ad altissima tensione (250 ÷ 350 chilo volt) tra i due siti elettrici, inizialmente era collocata lungo un percorso compatibile con le infrastrutture autostradali della società Sitaf.

Da parte di Terna è emersa la necessità di apportare una variante progettuale al tracciato, già pronto per la fase esecutiva.
L’oggetto della variante, che prevede il passaggio della linea elettrica, in cavo interrato, su strade statali, provinciali e comunali esistenti, è un’area della Valsusa, nello specifico composta dai comuni di Bussoleno, Susa, Gravere, Chiomonte, Exilles e Salbertrand, per una lunghezza totale di circa 26 chilometri.

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