INCENDI E FUMO IN VALSUSA, L’ASL: “NESSUN RISCHIO PER LA SALUTE, MA RIMANETE AL CHIUSO IL PIÙ POSSIBILE”

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Foto Hölzelová

riceviamo dall’ASL

VENERDÌ 27 OTTOBRE, ORE 11 – Gli incendi boschivi che da giorni persistono nel Pinerolese e in Val di Susa, e il ristagno dell’aria, nelle attuali condizioni atmosferiche, influenzano negativamente la qualità dell’aria nei Comuni interessanti e in quelli vicini, suggerendo l’adozione di alcune misure precauzionali per la popolazione.

La direzione dell’ASL TO3 e gli operatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione collaborano con le amministrazioni comunali in tale situazione critica, confortate dal supporto dell’ARPA, sulla base dei risultati delle analisi che vengono effettuate per monitorare la presenza degli inquinanti atmosferici nelle zone abitate in prossimità dei focolai, e rilevare le sostanze presenti nell’aria prodotte dalla combustione.

Il principale aspetto negativo dell’attuale situazione è rappresentato dal fumo e le polveri sottili provocate dagli incendi boschivi: esso è costituito principalmente da anidride carbonica e vapore acqueo, ma sulla base di linee guida internazionali le analisi ricercano anche altre sostanze presenti in concentrazioni minori quali i VOC (composti organici volatili), l’acido cianidrico, il metano, il cloro, l’ammoniaca ed il monossido di carbonio, che costituisce il maggior pericolo per la salute.

Le analisi effettuate permettono, al momento, di tranquillizzare la popolazione sull’assenza di rischi per la salute; occorre però rilevare che se, sulla base dei rilievi dell’ARPA, si evidenziassero pericoli, l’ASL TO3 proporrà senza indugio ai sindaci gli interventi necessari.

Nella situazione attuale, a scopo precauzionale, si invitano tutti i residenti delle zone interessate a seguire le seguenti buone regole di comportamento:

1. Rimanere preferibilmente al chiuso (case, scuole, locali pubblici).
2. Aprire le finestre solo nelle ore più calde della giornata, per garantire un minimo ricambio d’aria all’interno dei locali.
3. Evitare di svolgere attività fisica all’aria aperta, perché questa aumenta la frequenza respiratoria e quindi le inalazioni dell’aria.
4. Ridurre il fumo di sigarette e sigari, che oltre a diminuire la capacità respiratoria, moltiplica gli effetti nocivi dell’inquinamento.
5. Ridurre l’uso di autoveicoli agli spostamenti indispensabili e non intralciare il traffico; utilizzare i mezzi pubblici.
6. Mantenere e fare mantenere la calma e non cedere ad allarmismi inutili.
7. In caso di bisogno (crisi respiratorie, ecc..) consultare il proprio medico e solo su suo consiglio eventualmente contattare il pubblico soccorso (118).
8. La frequenza scolastica è fortemente raccomandata, per mantenere una normale routine quotidiana ai ragazzi, in strutture sicure e protette.

Si è consapevoli che le risposte individuali al fenomeno in corso possono essere le più diverse (irritazione agli occhi, senso di fastidio in gola): pertanto si raccomanda alle persone suscettibili di affezioni respiratorie di evitare luoghi all’aperto ed esposti al fumo degli incendi e alle polveri sottili e nel contempo in luoghi affollati con scarso ricambio d’aria.

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3 COMMENTI

  1. Questa mattina la mia auto parcheggiata all’aperto a Sant’Antonino era visibilmente ricoperta di cenere, l’aria era fastidiosamente pesante e odorava di bruciato…. L’ASL dice “nessun rischio per la salute”…ma non credo che sia un toccasana respirare una così alta percentuale particelle combuste…

  2. tra i parametri ricercato non ho visto gli IPA (idrocarburi Policiclici Aromatici)…e di questi composti ARPA/ASL cosa dicono ??? Quanto benzo(a) pirene , che è cancerogeno, ci stiamo respirando da domenica essendo sottovento ai fumi???

  3. è facile dire di non creare allarmismi, perchè mi rendo conto che evacuare una valle intera è quasi impossibile a meno che non sia interessata tutta quanta dagli incendi. Però che si dica che quest’aria satura di fumo non dia nessun problema alla salute, mi pare veramente assurdo, se non fa male, perchè dicono di stare il più possibile al chiuso? Il fatto è che o si spengono gli incendi, o continuiamo a respirare fumo, e sarebbe ora di dichiarare la calamità naturale e chiedere allo Stato dei rinforzi immediati con altri canadair e altri vigili del fuoco, anche perchè quelli della valle di Susa quanto fumo hanno già respirato nel vano tentativo di spegnere? Non è che possono resistere in mezzo al fuoco e al fumo più di una settimana senza dormire e riposarsi un po’! Sarebbe ora di lasciare stare i campanilismi inutili, e chiedere ai ministeri un aiuto urgente di personale e di mezzi, o dobbiamo soffocare tutti quanti prima di prendere questa decisione??

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