INCHIESTA SULLE AUTO RICICLATE, I VASSALLO FUORI DAL CARCERE: IL PADRE AGLI ARRESTI DOMICILIARI, IL FIGLIO CON L’OBBLIGO DI FIRMA

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Domenico e Fabio Vassallo

SANT’ANTONINO DI SUSA – Ci sono novità riguardo il caso delle auto riciclate e il successivo arresto di sei persone, tra cui tre valsusini, avvenuto il 19 dicembre. Dieci giorni dopo, il 29 dicembre, il Tribunale di Torino ha “ammorbidito” le misure cautelari per Domenico e Fabio Vassallo (padre e figlio), facendoli uscire dal carcere di Torino: il padre è agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, mentre il figlio ha l’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia (il cosiddetto “obbligo di firma”).
I Vassallo si difendono affermando che sono stati raggirati da uno degli altri arrestati (Mario Rago ndR), mentre le forze dell’ordine e il tribunale li ritengono responsabili di alcuni dei reati e dei vari capi d’imputazione.

Proprio per questo sono state confermate le misure coercitive a seguito dell’arresto, con i domiciliari per il padre e l’obbligo di firma per il figlio, ma almeno non sono più in galera.

Il giudice ha ritenuto che non fosse più necessaria la loro permanenza in carcere, in attesa del processo che li vedrà imputati, insieme agli altri 4 arrestati. Le accuse complessive per i sei riguardano vari reati: ricettazione, riciclaggio, falso ed occultamento/distruzione di documenti e targhe. Il tutto in relazione a 6 veicoli.
Sulla vicenda giudiziaria interviene l’avvocato Tommaso Servetto, che difende i Vassallo: “Padre e figlio sono stati vittime di attività scorrette compiute da altri commercianti, che gli hanno venduto tre auto irregolari tra ottobre e novembre 2016 – afferma il legale – erano in buona fede e non potevano sapere che le auto fossero state rubate”.
Le tre vetture “riciclate” e poi vendute ai Vassallo sono 2 Renault Captur e 1 Mini Cooper. Tutte auto che – secondo l’avvocato difensore – sarebbero state “acquistate in buona fede da Mario Rago”.

“I Vassallo non potevano sapere che le macchine erano state rubate – aggiunge Servetto – le irregolarità sono emerse solo da gennaio 2017, quando Fabio Vassallo ha venduto ad un cliente una delle Renault Captur provenienti da Rago. La vettura era regolarmente iscritta al registro, la vendita è stata fatturata. Quando è emerso che si trattava di un’auto “riciclata”, Vassallo ha subito risarcito il suo cliente e su questo aveva già fornito dei dettagli alle forze dell’ordine”.

E le altre due auto? “La Mini Cooper proveniva sempre da Mario Rago – aggiunge l’avvocato – era lui che solitamente faceva le pratiche con la motorizzazione, ma stava spesso a Matera e in quell’occasione aveva chiesto a Fabio Vassallo di portare la Mini a Torino e concludere le procedure per poterla vendere. Ovviamente appena arrivati a Torino, in Motorizzazione si sono accorti che non era regolare e gliel’hanno sequestrata. Ma Vassallo l’aveva portata a Torino in buona fede: se fosse stato consapevole del reato mica sarebbe sceso volontariamente e proprio lui “nella bocca del lupo” a consegnarla per la registrazione, come se niente fosse. Appena la Motorizzazione ha visto che si trattava di una vettura rubata, Vassallo ha spiegato come l’aveva acquisita”.

E la terza auto, rubata e sempre in mano ai Vassallo? “Anche questa vettura era stata comprata da Rago, ma i Vassallo non l’avevano più messa in vendita ai clienti dopo il sequestro della prima auto – afferma l’avvocato – infatti la usava il padre Domenico. Aveva telefonato a Rago per dirgli di venire a riprendersela e nel frattempo la usava lui. Pensi che Domenico Vassallo è stato fermato dalla polizia proprio mentre era a bordo della Captur con la moglie e gliel’hanno sequestrata. Secondo lei, Vassallo ci sarebbe andato in giro così tranquillamente, se avesse saputo che si trattava di un’auto rubata? Non avrebbe preferito liberarsene anziché usarla con la famiglia?”.

Oltre alle tre macchine vendute, c’è una quarta vettura finita nell’inchiesta: “Si tratta di una Fiat 500 che Rago aveva fatto arrivare da Matera nel maggio 2017. Era già intestata a Fabio Vassallo e lui si è insospettito. L’ha rifiutata e non l’ha ritirata per la vendita” dice l’avvocato difensore.

Ma perchè i Vassallo non hanno segnalato le irregolarità alle forze dell’ordine? “Riconosco che in questo hanno sbagliato – risponde l’avvocato Servetto – dovevano subito denunciare Rago e prendere una posizione netta, dissociandosi da queste operazioni, ma bisogna tener conto che i Vassallo avevano già pagato quelle vetture e rivolevano indietro i soldi”.

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

5 COMMENTI

Rispondi a gwen Annulla risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.