LA BEFFA DEL FRAIS / IL COMUNE DI CHIOMONTE HA PERSO 300MILA EURO DI CONTRIBUTI REGIONALI PERCHÉ NON HA MAI AVVIATO I LAVORI

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Pian del Frais. In alto il sindaco Ollivier, in basso l’ad di Dedalo, Marco Cerutti

CHIOMONTE – Il Comune ha perso un contributo regionale di 309.204 euro per rilanciare il Pian del Frais. Soldi che avrebbe potuto ottenere dal 2008 ad oggi, se solo avesse avviato dei lavori per la stazione sciistica di Chiomonte. La notizia è stata resa nota dalla giunta Chiamparino in risposta ad un’interrogazione presentata recentemente dalla consigliera regionale Daniela Ruffino, a proposito della mancata sovvenzione che la Regione avrebbe dovuto destinare al Comune di Chiomonte per il rilancio della stazione sciistica. Si tratta di una somma importante: 309mila euro che il Comune aveva ottenuto “sulla carta” nel 2008, grazie alla legge regionale 4/2000. 

Quei soldi erano destinati a due iniziative: “la realizzazione di strutture nel comprensorio sciistico e l’acquisto degli impianti di risalita”.

Un’occasione persa per una semplice ragione: il Comune – allora guidato dal sindaco Pinard e con vicesindaco l’attuale primo cittadino Ollivier – non ha mai fatto partire i lavori per valorizzare il Pian del Frais, né ha mai proceduto all’acquisto degli impianti. “Il bando prevedeva che il 50% del contributo venisse erogato all’avvenuta dimostrazione dell’avvio dei lavori – scrive la Regione nella risposta all’interrogazione della Ruffino – di cui il 40% all’avvenuta dimostrazione di una spesa almeno pari al 50% del progetto ed il 10% a saldo, dietro ultimazione dei lavori e presentazione della rendicontazione finale”.

Al di là della trattativa sfumata con la società Dedalo, proprietaria degli impianti che l’amministrazione pubblica avrebbe dovuto acquistare, in tutti questi 8 anni il Comune non ha mai fatto partire un cantiere, perdendo così totalmente il tesoretto regionale. Il 29 dicembre 2015 la giunta Chiamparino aveva stabilito il termine ultimo per completare i progetti ancora in sospeso, finanziati nel lontano 2008 dalla legge 4. E aveva avvisato il Comune di Chiomonte che la chiusura dei lavori doveva avvenire entro il 31 dicembre 2016, con un’ulteriore proroga di 90 giorni per presentare la rendicontazione di quanto svolto (con termine ultimo entro il 31 marzo 2017). In caso contrario la Regione avrebbe revocato i contributi assegnati 8 anni prima (tra cui anche i 309mila euro destinati a Chiomonte per rilanciare il Frais).

Purtroppo è successo proprio questo: Finpiemonte ha comunicato agli uffici regionali che il Comune di Chiomonte non ha trasmesso alcune rendicontazione dei lavori al 31 marzo 2017, e pertanto sarà avviato il procedimento di revoca del contributo.

Il Comune aveva tentato di ottenere una parte dei soldi nel 2013, chiedendo alla Regione l’erogazione dell’acconto del 50% del contributo (circa 150mila euro), ma l’11 marzo dello stesso anno gli uffici di Piazza Castello avevano comunicato che tale richiesta non poteva essere accolta, in quanto il bando aveva delle regole precise, già note, che prevedevano obbligatoriamente l’avvio dei lavori per poter ottenere l’acconto. 

Cosa che il Comune non ha mai fatto, nonostante siano passati 4 anni da quell’avviso. Non era bastata, a garanzia del progetto, la variazione di bilancio approvata dalla giunta comunale per coprire “teoricamente” tutte le spese per le nuove strutture e l’acquisto degli impianti. Proprio perchè si trattava di una semplice previsione di spesa “virtuale”, senza alcun lavoro iniziato, e mancava un accordo formale di acquisto con la società privata che possiede le seggiovie del Frais.

 

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11 COMMENTI

  1. .. è che a chiomonte ex sindaco ed ex vicesindaco ( ora sindaco) sono un pò distratti, hanno si fatto partire un cantiere, ma quello sbagliato; così ora questi soldi li hanno persi e gli altri non arriveranno.
    Complimenti.

  2. …complimenti veramente, in una valle dove non c’è nulla, un paese come Chiomonte, mi permetto di dire brutto come non so cosa, nel senso che soprattutto la parte sulla statale consiste in un allineamento di case brutte e vecchie e malandate, e non è che il centro paese sia molto meglio, ci sono altrettante case brutte e malandate che avrebbero un aspetto migliore se venissero per es. anche solo tinteggiate con dei colori pastello invece che lasciate di tinte tetre come non so cosa, se non si investe un po’ di denaro per valorizzare il turismo, sfruttare la bellezza delle nostre montagne, sempre in maniera ecocompatibile, ma come pensano di creare posti di lavoro? Ci pensano che dei paesi già di per sè brutti, se non vengono valorizzati, in pochi anni saranno disabitati come le città fantasma del far west? Dovrebbero andare un po’ nel Trentino, dove anche i paesi più piccoli sanno attirare i turisti, con hotel piccoli e accattivanti, costruiti in legno, pietra, etc…, con negozietti tipici locali, con arredi urbani carini come per es sculture in legno, e dove è possibile sciare; i prati che d’estate ospitano le mandrie di mucche, d’inverno diventano impianti di risalita, e molti agricoltori fanno così un doppio lavoro e riescono a vivere… persino un paesino come Bonneval Sur Arc in Francia, pur essendo molto piccolo, ha saputo creare qualche piccolissimo hotel, qualche pista di fondo etc…, collegandosi anche agli impianti di risalita che lo circondano…, ha saputo valorizzare i prodotti locali come i formaggi, e chi accudisce le mucche, magari è anche impegnato negli impianti di risalita piuttosto che nell’accoglienza turistica…Ma in Val Susa o si fanno delle costruzioni orrende come i palazzoni di Sestriere, ammassi di cemento armato obbrobriosi o non si fa proprio nulla e si lascia che i soldi li mangino altri!! Bisognerebbe sapere uscire dal medio evo, aprire le menti e usare le ricchezze territoriali per vivere meglio…

  3. E’ che tutti questi signori sono convinti di essere perfetti addetti ai lavori, supponenti e pieni di sè… Invece sono incompetenti ed improvvisatori. E non dico altro…

  4. permettetemi di intervenire sono uno dei due ignorantoni tirato in ballo come incompetente , vorrei solamente precisare per dovere di cronaca che è sempre bello sparare sui sindaci ex sindaci , ex vicesindaci senza a volte saperne di più e dire le cose tanto per dirle.questi fondi erano stati concessi dalla regione piemonte per l’acquisto degli impianti al Pian del Frais non erano mai stati erogati perchè i funzionari chiedevano l’inizio dei lavori ma se il comune doveva acquistare un bene come facevamo
    a dare l’inizio dei lavori ? soluzione B) allora dateci un compromesso notarile dell’acquisto ma se il comuni non ha i fondi che sono stati richiesti come contributo come fà a fare il compromesso .E adesso sapientoni datemi la soluzione grazie, Renzo PINARD

  5. nessuno dice che che siete ignorantoni o altro, avete fatto una scelta a ragion veduta. ( il che è peggio).
    PS. Perchè la stessa domanda che candidamente mette qui non l’ha fatta alla regione quale dispensatrice dei fondi ? magari si trovava una soluzione.
    PS. Ci vuole venire a raccontare che NESSUN istituto bancario avrebbe concesso un fido con una garanzia regionale ?

  6. MI scuso se occupo ancora un pò di spazio ma me ne corre l’obbligo per dovere di correttezza e per chiarezza:
    Devo assolutamente replicare alle fandonie che continua a raccontare l’ex Sindaco Pinard.
    Non è assolutamente vero che la pratica si fermò per mancanza di fondi; è sufficiente ricercare nell’archivio del Comune di Chiomonte la delibera di G.C. n° 57 del 18.6.2010 per prendere atto che il Comune aveva stanziato la somma di € 519.000,00 per l’acquisto degli impianti del Pian del Frais,(per la precisione 507.000 € per l’acquisto degli impianti e 12.000 addirittura per le spese del notaio). Tali risorse arrivavano per 309.240,00 dal contributo regionale della L.R. n°4/2000 ( i fondi che ora la Regione dopo 7 anni dovrebbe revocare) e 209.760,00 da un contributo Sitaf di 1.100.000,00, (si avete letto giusto! un milione e centomila euro per una transazione di vecchie questioni che lasciava molti dubbi); di quest 1.100.000,00 di euro Pinard aveva dirottato 209.760,00 per l’acquisto impianti). Non solo, ma la Sitaf di questo milione e centomila aveva già versato alle casse comunali 350.000,00 e 400.000,00 € li versò nel 2010.
    Magari Pinard tenterà di dire; ma c’erano problemi di cassa!
    Sarebbe comunque una fesseria, in quanto la Sitaf aveva già versato le due rate sopra citate del contributo di 1.100.000,00; ma non solo; voglio solo ricordare che il fondo di cassa del Comune al 31.12.2009 era di € 1.593.597,52!!! (Dati rilevabili dal Rendiconto Finanziario 2009).
    Bastava allora. sottoscrivere un semplicissimo atto di compromesso ed inviarlo alla Regione; ciò avrebbe sopperito alla richiesta regionale di avvio lavori. Questo è assolutamente inconfutabile. (dovrei ancora dire qualcosa per cui …………. continua……..)

  7. Continua…..
    Allora chiunque si porrebbe la domanda: ma come mai il Sindaco di Chiomonte Pinard, che aveva sempre sbandierato la volontà del Comune di divenire unico proprietario degli impianti, per superare una situazione di difficoltà gestionale endemica, si è fermato ad un metro dal traguardo? E naturalmente noi, come gruppo consiliare ce lo siamo posto e glielo abbiamo chiesto ripetute volte.
    Pinard in alcuni casi non ha proprio fornito risposta; stretto al muro, nell’ennesimo consiglio, ha detto :”fu un mio errore politico!!”. Che cosa c’entrasse la risposta, con lo stato dell’arte della pratica, nessuno lo sa!
    A noi piacerebbe saperne di più! Che cosa c’era dietro alla vicenda! Perchè, come risulta da qualche atto, venne stipulato un compromesso con un soggetto privato, alla presenza del Vice Sindaco Ollivier, (lo ha confermato pubblicamente il Sindaco Ollivier nella seduta consiliare di martedì’ scorso 9 maggio)?
    Quindi dalla vicenda non può tirarsi fuori neanche Ollivier, anzi!
    Un’ultima nota: se il Comune avesse acquistato gli impianti scioviari e pertinenze,più di cento cittadini, proprietari di piccoli appezzamenti di terreni al Pian del Frais, non sarebbero stati costretti a difendersi, con l’aiuto di legali di fiducia, a proprie spese, dalla richiesta di Usucapione presentata dalla società Dedalo, proprietaria degli impianti.
    E di certo la Stazione Scistica del Frais non avrebbe corso l’attuale, probabile rischio di chiusura per la stagione invernale 2017/18 e forse anche 2018/2019.
    Quello che ci chiediamo è: la popolazione chiomontina è informata di tutte queste cose che noi abbiamo sempre denunciato pubblicamente?

  8. Ahaha!!!
    Allora tutti i nodi tornano al pettine!
    Ollivier e Pinard precedentemente han in parole spiccie, dormito sul loro operato e incarichi! Il tutto provocando danni economici al sistema economico chiomontino (turismo, negozi…)…
    Per non parlare delle tasse su seconde case e servizi non irrorati o maldestramente forniti. E i valori diminuiti delle seconde case, terreni, attivita` commerciali in questi ultimi anni/in caso di chiusura del comprensorio?
    Sarebbe ora che i Chiomontini si svegliassero, uscissero dai loro cortili, amicizie/inamicizie di parentado e chiedessero delucidazioni, un`inchiesta seria (Repubblica, Stampa….) sul Comune e il suo operato negli ultimi dieci anni.
    Infine, speriamo che nessuna delle due persone chiamate qui in causa abbia l`idea di ricandidarsi a Sindaco nei futuri anni. Sarebben come tirarsi una martellata per gli elettori stessi.

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