LA CONSIGLIERA DI BUSSOLENO CONTRO LE PAROLE D’ODIO: SE NE PARLA IN REGIONE

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di THOMAS ZANOTTI

TORINO – Il 20 dicembre a Torino, nella sede del Consiglio Regionale, la consigliera del Comune di Bussoleno Caterina Agus, in veste di rappresentante della Commissione Regionale Pari Opportunità, ha partecipato con una serie di proposte e osservazioni all’audizione in merito alla porposta di Legge n. 136, “Disposizioni in tema di prevenzione e contrasto dei fenomeni di Hate speech”, presentata dai consiglieri regionali Sarno, Rossi, Salizzoni e Ravetti.

Dichiara la consigliera Agus: “Il mio impegno sulla tematica è assolutamente prioritario e prevede, tra l’altro, il coinvolgimento di istituti scolastici del territorio in una dimensione educativo-collaborativa di responsabilizzazione e sensibilizzazione. Le molteplici forme attraverso cui si esprime la violenza verbale contro le donne (dalla colpevolizzazione della vittima alla ri-vittimizzazione, dalla denigrazione a sfondo sessuale al body-shaming al revenge porn fino alle minacce di stupro, violenza o morte) sono fenomeni di una cultura discriminatoria che veicola stereotipi di genere che sotto-rappresentano le donne sino a relegarle a funzioni marginali. L’attività di monitoraggio dei social media curata dal 2018 da Amnesty International per misurare il livello di intolleranza e discriminazione nel dibattito online in Italia, con l’analisi di circa 42.143 contenuti pubblicati su Facebook e Twitter, fa rilevare che il tasso di hate speech rivolto alle donne supera di 1.5 volte quello dei discorsi d’odio che hanno per bersaglio gli uomini e che degli attacchi personali diretti alle donne uno su tre è esplicitamente sessista.

Spiega ancora la consigliera di Bussoleno: “Negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti considerevoli nel contrasto all’odio online, ma la strada da percorrere per ottenere risultati sostanziali è ancora lunga, motivo per cui la Commissione Regionale Pari Opportunità ha avanzato una serie di raccomandazioni che, partendo dall’intensificazione dei programmi di educazione nelle scuole e passando per il rafforzamento delle campagne di sensibilizzazione e di comunicazione sul tema, possano contribuire alla costruzione di un nuovo immaginario collettivo: democratico, inclusivo e differente”.

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5 COMMENTI

  1. Hate speech
    Body shaming
    Revenge porn….
    Mi sai nen, ma pensu che nuiautri suma ‘n Italia… Perché a parlu ingléis, che mi capisu ‘n tübu ?!?!

Rispondi a Gabriele 2 Annulla risposta

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