LA MARTINA SERVICE DI SUSA GESTIRÀ IL PONTE TIBETANO DI CESANA-CLAVIERE E LE GORGE DI SAN GERVASIO: VINTO IL BANDO DELL’UNIONE MONTANA VIALATTEA

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Da quest’estate sarà l’azienda di Susa Martina  Service Srl a gestire, per i prossimi 5 anni,  il ponte tibetano più lungo del mondo tra Cesana e Claviere, con le Gorge di San Gervasio. Ha infatti vinto il bando di gara di fine maggio, indetto dall’Unione Montana dei Comuni Olimpici Vialattea. La Martina ha vinto da capogruppo, con un’associazione temporanea di imprese composta dalla Perfor srl di Caprie, l’impresa individuale di Giorgio Musu di Bussoleno ed il torinese Antonio Ingegneri. Hanno ottenuto il maggior punteggio rispetto ai precedenti gestori, nonché realizzatori dell’opera, lla Piemonte Disgaggi di Bussoleno, e rispetto alla Martin srl. 

ECCO L’ASSEGNAZIONE DEL BANDO

   
 Ecco come è strutturata l’offerta turistica delle Gorge di San Gervasio, descritta dettagliatamente in questa pagina tratta dal sito Altox.it

Ponte tibetano Lunghissimo, 408 metri + altri 70, tanto da meritare il record di Ponte Tibetano più lungo del Mondo.

Il percorso è quindi costituito da questa passerella che, dapprima con l’ausilio di un di ponte secondario (70 m.) attraversa la Gorgia in senso perpendicolare al suo corso, segue un breve tratto di collegamento sempre rigorosamente sospeso, per innestarsi sul ponte principale, che da questo punto in poi segue in senso longitudinale il corso delle Gorge di San Gervasio ad una altezza media da terra di 25 metri, dove sotto di esso scorre incassato nella gola il torrente Piccola Dora. Alla fine di questo ponte principale un comodo sentiero turistico riporta in alto, oppure per continuare troviamo una nuovissima Via Ferrata che pur se breve costringe a dei bei gesti atletici vista la sua verticalità, ma non è tutto, in quanto la parte più interessante è quella finale, dove si risale dapprima una vecchia scala di origini militari, per poi infilarsi all’interno di un bunker in parte esploso, attraversarlo per rivedere la luce sui comodi prati adiacenti al normale sentiero di uscita. A questo punto, in cui ci si potrebbe ritenere più che soddisfatti, il divertimento continua con un altro ponte sospeso della lunghezza di 90 metri, ma questa volta posto ad altrettanti 90 metri anche da terra. 

  
L’opera, vista in un contesto di puro aspetto ambientale, potrebbe apparire troppo invasiva per il territorio in cui è inserita, ma valutando anche altri aspetti più pratici, quali il recupero di un luogo altrimenti quasi inaccessibile e da sempre utilizzato quale discarica naturale (ben visibili ancora molti resti) e la “sportività” dell’oggetto, ci sentiamo tranquilli nell’affermare che sta bene li dove è.

Da un punto di vista invece tecnico, l’opera è sublime, un realizzazione davvero complessa in un ambiente particolarmente severo. Non a caso la progettazione e l’esecuzione è stata affidata alla rinomata Ditta Costruttrice Piemonte Disgaggi, con sede in valle di Susa, già famosa nel campo del consolidamento roccioso e dei lavori di meccanica a grandi altezze, che si è avvalsa “anche” della collaborazione di molte guide alpine. Questo a precisazione di quanto erroneamente riportato nel depliant illustrativo sulle Vie Ferrate della Valle, realizzato a cura di AltoX.it e stampato dalla ATL 2 “Montagne Doc”, dove ne veniva attribuita la realizzazione alle sole guide alpine.

Il ponte sospeso più lungo del Mondo, è stato meritatamente intitolato a Sergio Bompard, Guida Alpina di Bardonecchia, tristemente scomparso nei primi mesi del 2006 in seguito ad una grave malattia, sia per le sue grandi qualità di uomo di montagna, che per la massiccia collaborazione attiva nella realizzazione dell’opera; il suo ricordo è ben stampato nella memoria di tutti coloro che hanno lavorato nei cantieri. 

La struttura è stata voluta e finanziata all’interno di un progetto interreg, dai Comuni di Cesana e Claviere, con la partecipazione dell’Unione Europea.

Tutta l’area, sta diventando una sorta di “parco alpinistico”, dove oltre al percorso del ponte sospeso, alla mini via ferrata, al ponte alto, al ponte piccolo in futuro molto prossimo si potrà beneficiare di altre attività…….. 

Lunghezza circa 500 mt. dislivello 100 m. tempo complessivo necessario 1.30 – 2.00 h. Oppure 4.00 per collegare tutti i percorsi.

  Descrizione: 

Da Claviere, paesino situato sul limite frontaliero con la Francia in alta valle di Susa, parcheggiare l’auto in prossimità del campeggio posto all’ingresso dell’abitato, provenendo da Cesana Torinese. Salire pochi metri per sentiero, raggiungendo una Chiesetta sulla altura adiacente al camping, quindi per sentiero abbassarsi in direzione del fondo della gola, in una manciata di minuti si raggiunge il casottino in legno, montato a sbalzo sul ripido versante, che segna il punto di inizio del Ponte, qui una comoda piazzola anche essa a sbalzo permette di vestire l’imbragatura e il resto della normale dotazione da Via Ferrata.

La prima parte è costituita da un ponte ausiliario di circa 70 mt. che attraversando la gola permette di raggiungerne la sponda opposta, quindi una passerella ancora sospesa, che corre parallela alla parete, conduce all’imbocco del ponte principale, ora la via è oltre che obbligata anche scontata ed inizia la lunga cavalcata di gradino in gradino per percorrere tutti i 408 metri del ponte senza possibilità di fuga. La passerella corre parallela al letto del torrente ad una altezza di circa 25 mt., il contorno sono alte pareti di roccia calcarea variamente stratificate e differentemente colorate, sormontate da un bellissimo bosco di larici. L’ambiente è particolarmente suggestivo e a tratti anche oppressivo, unico neo l’abbondanza di rifiuti nell’alveo del torrente. (si deve sapere che la ditta costruttrice ha già recuperato da esso diversi quintali di immondizia e rottami di ogni genere). Nell’ultima sezione la gola si biforca ad Y ed il ponte termina nel ramo sinistro a monte di una bellissima cascata d’acqua, da qui un largo sentiero dotato di protezioni laterali, si alza a tornanti rimontando il versante della gola; si incontrano lungo il percorso due balconate in legno poste a belvedere sulle Gorge di San Gervasio. Oppure, fortemente consigliabile è il percorso della nuovissima ” Via Ferrata dei Militari”, che inizia pochi metri dopo il termine del lungo ponte tibetano, si snoda attraverso la verticale parete che divide i rami del torrente, con bei passaggi atletici anche in forte esposizione, raggiunge una antica scala di origini militari risalente alla Grande Guerra, la si percorre, entrando quindi in un bunker in parte demolito,(utile una lampada) e attraversatolo si sbuca quindi sui prati sommitali, attraverso i quali si raggiungono i percorsi delle piste da sci e quindi nuovamente l’abitato di Claviere. Oppure il divertimento continua, dai prati sommitali all’uscita del bunker, ritornare verso la gola imboccando il sentiero turistico e dopo pochi metri, raggiunto il primo balcone, imboccare un nuovo ponte sospeso della lunghezza di 90 metri, con la differenza rispetto al precedente che anche l’altezza da terra e di oltre 90 metri !!!, attraversato il quale ci ritroviamo depositati nei dintorni del parcheggio ove si era lasciata l’auto. 4.00 h circa per il percorso completo.

(Dal sito Altox.it)

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