LETTERA: “ALMESE E IL CALENDARIO DI MUSSOLINI: LA LIBERTÀ VALE ANCHE PER LE EDICOLE”

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LETTERA DI ALBERTO DOSIO

ALMESE – Negli anni Settanta le edicole erano piccole frontiere della libertà. Esponevano tutto: quotidiani, riviste musicali, fumetti vietati, giornali satirici che oggi verrebbero ritirati in un lampo. Gli edicolanti non facevano politica — facevano cultura, curiosità e carta stampata. Era il mestiere di chi vende informazione, non di chi giudica.
Oggi, invece, sembra basti un calendario per scatenare un dibattito nazionale.
È accaduto ad Almese, in piazza Martiri, dove un’edicola ha esposto tra i tanti — come fa ogni anno — anche il calendario dedicato a Benito Mussolini. Accanto a quelli del Che Guevara, di Papa Francesco o delle Ferrari: semplici prodotti editoriali per pubblici diversi, che da sempre convivono pacificamente sugli stessi espositori. Si tratta di un prodotto non vietato dalla legge, altrimenti l’edicolante non lo venderebbe.
Questa volta, però, qualcuno ha deciso di trasformare una normale vendita in un caso politico.
In merito alla vendita del calendario del duce, un consigliere comunale di maggioranza ha scritto al figlio dell’edicolante. Un gesto che, pur espresso in modo civile, a mio parere può suscitare perplessità.
Nel frattempo, l’associazione Assemblea Bassavalle ha annunciato la creazione di un “calendario antifascista”, per offrire – come hanno dichiarato – “un’alternativa che riunisca la comunità attorno ai valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo”.
Un’iniziativa legittima e rispettabile, ma che nasce da un fraintendimento profondo: pensare che la presenza di un calendario in un’edicola equivalga a una presa di posizione ideologica.
In realtà, un calendario non è un manifesto politico.
È un prodotto editoriale, come ce ne sono migliaia, destinato a un pubblico vario e mosso da semplice curiosità o collezionismo.
Sta al cliente scegliere se acquistarlo o meno — non a un consigliere, a un’associazione o a un passante stabilire cosa debba o non debba stare in vetrina.
In un’epoca in cui si parla tanto di libertà, sarebbe il caso di ricordare che la libertà vale anche per le edicole, ultime avamposte di un pluralismo che oggi sopravvive a fatica.
Perché la censura, in qualunque forma, resta sempre un segno di debolezza.

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37 COMMENTI

  1. Perfettamente d’accordo con la lettera dell’articolo, di Alberto Dosio! Questi che si definiscono “antifa”, vorrebbero BRUCIARE i libri, ELIMINARE ogni traccia della Storia che non gli piace, VIETARE ogni pensiero non allineato con i loro ideale politico…aspetta…ma questo, lo facevano già i fascisti!

  2. Quando comandava il Re,
    si mangiava un pollo in tre.
    Con il saluto alla romana,
    si mangiava un pollo alla settimana.
    Con quelli del sia Lodato Gesù Cristo,
    il pollo non s’é più visto.
    Con quelli dei garofani rossi,
    sono spariti anche gli ossi.
    Poi comandò Berlusconi,
    senza i figli di Togliatti,
    Ci sparirono anche i piatti………un po datata ma è sempre di moda….

  3. Solo chi è ingenuo o in mala fede può pensare, o tentare di vendere, un calendario del genere come qualcosa di diverso da una scelta politica, per quanto sia legale.
    L’unica risposta ragionevole è isolare chi promuove simili posizioni, perchè sono zecche della Repubblica!

  4. Come dire che evadere il fisco è legale, altrimenti nessuno lo farebbe. In questo paese è pieno di cose che sarebbero vietate dalla legge ma che tanti fanno nella completa impunità perché la politica è complice di certi atteggiamenti al fine di raccattare voti. Quella è apologia del fascismo, una cosa vietata dalla Costituzione. Stop. Il resto sono solo chiacchiere di chi si riempie la bocca di quella libertà che proprio il fascismo negava. Anche in una democrazia la libertà ha dei limiti, ed è una necessità atta a garantire che quella libertà non venga minacciata da chi è innamorato del potere o da chi è nostalgico di personaggi che hanno portato il nostro paese in uno dei suoi periodi più bui della storia.

    • Sei un nostalgico del regime, vorresti vietare e censurare tutto ciò che non ti piace. E pure l’ignorante. Dovresti studiare, per capire il significato della parola “apologia”.

      • Parla l’immigrata che è stata accolta in questo paese e ora fa la razzista con il prossimo. Fai veramente ridere perché sei anche convinta di ciò che scrivi. Non siamo sul Grande Fratello, esci dal personaggio.

  5. Peraltro, che uno pensi di mettere un calendario del Duce sullo stesso piano di un calendario del Papa o della Ferrari è al limite del ridicolo, così come pensare che un’edicola che non sia ideologicamente responsabile di ciò che vende. Una edicola che sceglie di vendere prodotti legati al fascismo ha una collocazione ideologica e politica chiarissima.

    • In edicola
      La mia libertà non deve avere freni
      le leggi che la tolgono siano spazzate via
      petto in fuori, manganello e puntualità dei treni
      accanto a Benito, largo alla pornopedofilia

      • Sono contro la censura ma quello che ha scritto su Guevara poteva risparmiarselo…..difende il calendario di Mussolini e disprezza quello di Guevara……basta leggere il suo commento per qualificare la sua persona…..deve lei aprire qualche libro di storia e se è in grado provi a capire……

      • La nostra Costituzione ripudia il fascismo, non il comunismo, non il socialismo, non Guevara, non Stalin, non Mao, non altri personaggi o ideologie a caso. Altro che libri di storia, manco la Costituzione hai mai aperto.

    • Non è detto che sia l’edicolante a scegliere cosa vendere! Spesso è il distributore che sceglie cosa promuovere in base a scelte commerciali delle società editrici.

      • un edicolante riceve di tutto ma può decidere di mandare indietro quello che non vuole non è obbligato a venderlo. Intanto mi godo i commenti di 12 nick che fanno capo se va bene a 2 persone. Geniali

  6. Comunque l’apologia del fascismo è un reato, fatto con una legge di un tale che non era esattamente di sinistra, un tale Scelba.

  7. Per un’atea come la sottoscritta, che non ama Mussolini, è esattamente la stessa cosa, “mettere un calendario del Duce sullo stesso piano di un calendario del Papa”. Non mi metterei in casa nè uno nè l’altro, nè Francesco nè Benito, due figure delle quali io faccio benissimo a meno! La questione per me è un’altra – non amo la censura politica e divieto di pensare con la propria testa, quindi trovo giusto consentire la vendita di entrambi i calendari. Al limite anche quello di Elodie…

  8. Benito Mussolini uomo tutto d’un pezzo . Dio Patria e Famiglia. …..Dio ,,…. lasciamo perdere, ha ucciso nei campi di sterminio nazisti tra i 50 e 60mila italiani di cui circa 8000 ebrei italiani mai più tornati. Patria,….. ha cercato di fuggire in Svizzera travestito da soldato tedesco con il tesoro degli italiani. Famiglia…….vedi sopra, fuggiva assieme all’ amante, avendo abbandonato la moglie e 5 figli legittimi più altri 2 figli naturali , in tutto 7 figli. Diciamo che per un omino così la fucilazione è stata una morte più che … onorevole.

  9. Ci tengo a dare la mia opinione.
    I neuroni specchio sono un tipo di neurone che si attiva sia quando si compie un’azione sia quando si osserva qualcun altro compiere la stessa azione. Questo meccanismo neurale, scoperto dal team di Giacomo Rizzolatti all’Università di Parma, è fondamentale per funzioni cognitive come l’apprendimento motorio per imitazione, la comprensione delle intenzioni altrui e l’empatia. Sebbene ci siano ancora dibattiti scientifici, si ritiene che siano alla base della capacità di imitare, apprendere e relazionarsi socialmente.

  10. no, non ci può essere totale libertà di pubblicare e vendere cio che si vuole.
    non posso pubblicare un testo che insegna lo stupro, o come torturare i bambini, ad esempio.
    chi proclama la LIBERTÀ di pubblicare il duce (statista responsabile di massacri fatti e subiti e di uno dei periodi più bui della nostra storia), poi è lo stesso che brucerebbe i gay a cui nega pure la libertà di amare.
    piantiamola di fare i fascisti di convenienza.
    Poi c’è anche Marilù. che scrive delle robe completamente assurde, ed e libera, pure lei, di non avere capito nulla di ciò che è stato il duce, e cosa è adesso. e di sperare che i gommoni si rovescino, scommetto. è libera anche lei di scrivere porcherie?

  11. Ma siamo pazzi !
    È solo un calendario!
    Se lo si vuole lo si compra altrimenti no !
    Con tutti i problemi che ci sono in valle ci concentriamo su ste cose …
    Pensate alla sanità che siamo messi malissimo va
    Pensate al presente e non al passato ..
    Chi vuole censurare il calendario vuole fare la stessa cosa che fece mussolini con la stampa …
    Che paradosso assurdo !
    La gente è messa sempre peggio
    Poche settimane fa c’èra il libro di Hitler
    Poi c’è il libro su altri personaggi discutibili
    Allora censuriamo tutto ?
    Concordo con chi ha scritto la lettera

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