LETTERA / BUSSOLENO E COMPENSAZIONI TAV: “IL SINDACO EVITA IL CONFRONTO DIRETTO”

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Caterina Agus e Bruna Consolini

di CATERINA AGUS (consigliere comunale di opposizione a Bussoleno)

BUSSOLENO – Leggo su ValsusaOggi le “osservazioni” del sindaco di Bussoleno sulle criticità da me espresse in merito all’ormai famosa Convenzione relativa alle compensazioni. Purtroppo constato ancora una volta che il sindaco, per motivi che mi sfuggono, preferisce evitare il confronto democratico diretto e citarmi in assenza di contraddittorio, cosa che mi pone nella situazione di rispondere utilizzando la medesima modalità, poi lascerò spazio vuoto nel caso si intenda continuare il simpatico dibattito, ritenendo, come ormai detto più volte, che il Consiglio comunale (che non si è tenuto per volontà del sindaco stesso) sarebbe stata la sede corretta per ogni domanda e conseguente risposta, con reciproco rispetto dei ruoli istituzionali, ma tant’è, è l’era dei social.
Fermo restando che mi pare incomprensibile l’atteggiamento di un sindaco che, pur sapendo di avere la maggioranza dei voti, abbandona il campo e non fa approvare una Convenzione della cui bontà è fermamente convinta, mi fa piacere constatare di non aver sollevato invano il discorso delle criticità, poiché il sindaco pare concordare con me nel momento in cui, facendo un collage di frasi da lei riportate, scrive, sebbene in modalità  rassicurante, della possibilità di eventuali: “rimodulazione degli importi, nuovi interventi, espungere alcune parti del progetto ritenute meno prioritarie e prorogabili (ma non erano interventi urgenti?), buona flessibilità nella realizzazione delle opere per superare eventuali criticità in itinere (dunque le eventuali varianti dovute alle possibili criticità in corso d’opera esistono!), eventuali rallentamenti legati al trasferimento delle risorse, aggiornamento del cronoprogramma, evitare che le opere rimangano sospese senza una chiusura dei lavori”,  ecc. ecc.
Se a tutto ciò aggiungiamo l’inflazione che corre e che fa ritenere irrealistico un blocco costante negli anni dei costi di qualunque tipo di materiale, se aggiungiamo il problema di appalti e subappalti, la crisi sanitaria, quella energetica, la guerra, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, il quadro economico-temporale appare evidentemente aleatorio, col rischio concreto che vi siano lavori interrotti o lasciati a metà o fortemente in ritardo sulle tabelle di marcia, con quanto  ne conseguirebbe da ogni punto di vista, indipendentemente dalla professionalità e dalla competenza con cui sono sicura che gli uffici comunali gestirebbero la pratica.
Alle domande che il sindaco pone (“La convenzione tecnicamente/burocraticamente/economicamente metterebbe davvero in difficoltà in nostro comune per tempistiche e risorse? Gli altri sindaci che hanno firmato convenzioni analoghe sono anche loro degli avventurieri spregiudicati che mettono in difficoltà i propri comuni? Le condizioni prescritte dai bandi PNRR che contemplano grandi opere e grossi importi  (come quello per  l’antisismica e l’efficientamento energetico del Polo Logistico del valore di 4 milioni di euro) sono meno restrittive della convenzione sulle compensazioni?”), proporrei, in assenza di risposte convincenti, di affidarsi o alla conoscenza diretta di quanto avviene nei Comuni che hanno accettato le compensazioni (e magari ci sarebbero sorprese non edificanti) oppure alla letteratura, che spesso ci soccorre in situazioni di questo tipo: “Ai posteri (elettori) l’ardua sentenza”…
Per quel poco che ritengo di dire, è noto che opere compensatorie e progetti PNRR seguono un iter diverso sia come finanziamento che come realizzazione, dunque non sono proprio così paragonabili.
Sicuramente potrei essere più lunga ed esaustiva, anche per quanto concerne l’aspetto politico-ideologico della mancata delibera-convenzione, ma ritengo di aver già dedicato molto tempo a una discussione che non si è tenuta nelle dovute sedi e che adesso viene posta in essere in modo inconsueto, al di fuori dei canali istituzionali.
Penso che ognuno abbia la sua storia e che tutte le storie siano doverose di rispetto. Per quanto mi riguarda, in questi tre anni e mezzo ho cercato sempre di assolvere al meglio ai miei diritti/doveri (e alle istanze di chi mi ha dato fiducia col voto) di consigliere di minoranza, votando a favore di delibere di cui ho condiviso lo spirito e le finalità, votando contro o astenendomi laddove non mi sono riconosciuta nelle idee e negli intenti, e ponendo dubbi e domande su ciò che non risultava chiaro, sempre con lo spirito di leale collaborazione istituzionale e controllo trasparente dell’operato della maggioranza, così come da normativa.
Si chiama democrazia. E siccome ci credo, con questo spirito seguirò il mio futuro percorso politico, cercando costantemente di migliorare, senza sottostare a censure, dettami e  imperativi, lavorando per un bene comune che vada al di là del nostro piccolo ruolo temporaneo e che si apra ad orizzonti più vasti.

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7 COMMENTI

  1. Essendo favorevole alle compensazioni che aiuteranno la Valsusa a provare a uscire dalla depressione in cui versa da anni, sono d’ accordo con i sindaci che vogliano mettere il loro paese davanti alle ambizioni di rielezione.
    Sorrido pensando a Avigliana e altre cittadine dove i sindaci sono contrari alle compensazioni per motivi di consenso locale.
    Ho però una speranza che alcuni dei sindaci ortodossi No Compensazioni, hanno come unica e principale attività reddituale e/o di soddisfazione personale la politica (lo so fa ridere… Ma tanto) quindi per proseguire nella carriera otre il secondo mandato verranno a più miti consigli con la politica torinese, anzi molto vi sono già venuti senza esplicitarlo.
    Insomma la piccola politica professionale locale ci salverà e avremo compensazioni, poi che sia per piccole ambizioni personali va bene lo stesso.

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