LETTERA / BUSSOLENO, “PESSIMA GESTIONE DEGLI UFFICI COMUNALI”

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di FRANCO BOLLEI

Spett.le redazione di ValsusaOggi,

vi scrivo per segnalare la pessima gestione degli uffici comunali del Comune di Bussoleno, ed in particolar modo dell’ufficio tributi.

In data 18 giugno 2018 ho provato a contattare l’ufficio tributi del Comune per un caso di IMU, e dopo aver provato a telefonare per più di un’ora decido di partire da Torino, perdendo ore di lavoro, e di recarmi di persona presso gli uffici, essendo aperti al pubblico il lunedì dalle 15.30 alle 18.

Con mia grande sorpresa mi viene comunicato che la persona addetta alla gestione dell’ufficio era in ferie a partire dalla data del 18 giugno, e che nessun altro era in grado di accedere alle pratiche e di svolgere le mansioni dell’ufficio tributi. Ci tengo a precisare che il 18 giugno era anche il termine ultimo per pagare l’IMU.

Non era presente nemmeno la funzionaria responsabile dell’ufficio, in quanto svolgendo un orario part-time tra il Comune di Bussoleno ed il Comune di Grugliasco, stava partecipando ad una riunione presso il Comune di Grugliasco.

Non ho parole per descrivere una situazione del genere, un ufficio comunale non è un negozio al dettaglio: un servizio pubblico va sempre garantito.

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13 COMMENTI

    • Giusto chiedere servizi migliori. . però non giudichiamo la responsabile … bisogna conoscere i fatti….chiediamo agli amministratori cosa sta succedendo….

  1. Tipico del Comune di Bussoleno… non parliamo dell ufficio anagrafe… ma il Sindaco non prende nessuna iniziativa per far lavorare queste persone in modo decente… personalmente ritengo una indecenza!

  2. Vorrei farle presente che Bussoleno e tutti i piccoli comuni della Valle non sono il Comune di Torino, e praticamente sempre, c’è una sola persona che si occupa per es. dell’ufficio tributi,dell’ufficio ragioneria, dell’ufficio anagrafe etc…Non ci sono 10 dipendenti per ufficio come nelle grandi città. Essendo i dipendenti esseri umani comuni mortali, capita che si ammalino, a volte anche gravemente, o che, come in questo caso, prendano dei giorni di ferie, un diritto garantito dalla Legge e quasi mai completamente sfruttato, proprio a causa delle scadenze di ufficio. Peraltro mi è capitato di telefonare in Comune a Bussoleno e mi hanno sempre risposto, mentre ho avuto difficoltà ben maggiori a contattare i funzionari del Comune di Torino, che, forse proprio perchè sono tanti, riescono a rendersi facilmente irreperibili al telefono.

    • C’è una cosa che si chiama organizzazione. In un ufficio pubblico, come anche in uno privato, non ci può essere solamente una persona che sappia fare un determinato lavoro. Non pretendo che tutti sappiano fare tutto, però un minimo di sovrapposizione tra le varie mansioni deve esserci. E questo spetta ai funzionari o ai dirigenti che dovrebbero gestire i vari uffici. Regole basilari del management.

  3. Io ho provato a telefonare dalle ore 8 alle 18 stesso tuo giorno…per la tari…. nessuno mi ha risposto…alle ore 12 ho mandato una e-mail..con avviso di consegna…ad oggi non ancora aperta…quindi il problema non è l’addetta dell’Imu…

    • Proporrei di cancellare il Comune di Bussoleno e unirlo con quello di Susa che funziona molto meglio….si risparmierebbero un sacco di soldi di stipendi inutili ovviamente mandandoli tutti a casa ….

  4. I piccoli comuni sono tutti allo sbando, il personale ha un età media di 55 anni, non possono spendere un euro in più del bilancio di tre anni prima. L’unica cura è accorpare tutti i piccoli comuni in un unico ente.

    • Oltre ad avere gli stipendi bloccati da anni e anni, a non poter spendere un euro in più per il bilancio come dice lei, non ci si può neppure permettere di ammalarsi, perché spesso una persona sola deve gestire per esempio ragioneria e tributi e commercio accorpati assieme, oppure anagrafe, stato civile, elettorale, protocollo, archivio e varie…per cui le scadenze non finiscono mai, e con i controlli continui dello Stato su ogni singolo adempimento, le procedure invece di semplificarsi aumentano a dismisura e spesso si viene a lavorare anche con la febbre o altro di peggio, e se proprio si è costretti a restare a casa due o tre giorni con la febbre a 40°, si finisce di prendere ferie, perché la mutua nel pubblico impiego, a differenza del privato, significa avere soldi decurtati dallo stipendio già tendente al basso, come se la malattia fosse una colpa… qualcuno dirà immediatamente che la regola di decurtare i soldi è stata fatta per i “furbetti del cartellino”, ma allora che mandino i controlli a casa per vedere chi è effettivamente malato, ma non è giusto che una persona malata per davvero debba pure essere penalizzata economicamente… non conosco la storia personale dell’impiegata super criticata da chi ha scritto la lettera, ma è un dato di fatto che le cose non sono sempre così semplici come sembrano, infatti come dice il sig. Ugo, molti Comuni si accorpano perché non potendo manco permettersi di sostituire chi va in pensione, o peggio chi è deceduto ancora prima di andare in pensione, semplicemente non ce la fanno più ad andare avanti, e i dipendenti si arrangiano come possono a ritagliarsi qualche giorno di ferie qua e là, spesso non per andare a spasso, ma per andare a fare visite mediche o assistere genitori e altri parenti anziani.

      • La critica non è rivolta all’impiegata che è andata in ferie, ma alla persona che gestisce l’ufficio che si è assentata nonostante avrebbe dovuto tenere aperto l’ufficio in una giornata destinata al pubblico. Se l’impiegata dell’ufficio tributi dovesse assentarsi per un periodo prolungato, che facciamo, chiudiamo l’ufficio finché non torna? Oppure formiamo le colleghe in modo che siano in grado di gestire le emergenze?

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