LETTERA DI UN PAPÀ VALSUSINO: “MIO FIGLIO MALATO E LA POLIZIA”

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di BIAGIO MELE

BUSSOLENO – Chi scrive è residente a Foresto di Bussoleno, marito e papà di quattro figli, nonno di due splendidi nipotini e soprattutto amico di tutti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine. Si, proprio così, quei carabinieri, finanzieri, poliziotti e vigili del fuoco i quali ogni giorno rischiano le proprie vite indossando una divisa, per il rispetto delle leggi ed in particolar modo per la tutela di noi cittadini.

Io stesso, ho espresso più di una volta, a mezzo stampa, a mezzo social network, piena solidarietà a chi indossa una divisa, specie da quando si verificano i già noti problemi in valle, derivati dal cantiere della Maddalena. Ma vorrei raccontarvi cosa è successo con due colleghi della Polizia Stradale di Torino, ai quali mi rivolgo da padre, viste le loro probabili età, attraverso questa mia lettera di sfogo, raccontandovi cosa è successo.

Pochi giorni fa la nostra famiglia apprende con evidente rancore, rabbia ed inquietudine, che ad uno dei nostri figli, trentacinquenne, viene riscontrato un tumore all’apparato salivare, creando come lecito in tutti noi un senso di angoscia, paura, ma al tempo stesso speranza e fiducia nella sanità Italiana.

Giovedì 20 agosto mio figlio viene accompagnato dal cognato d’urgenza all’Ospedale San Luigi di Torino, per sottoporsi ad un esame con contrasto, intervento che comporta non pochi minuti, ma soprattutto che lascia successivamente il paziente in condizioni fisiche estremamente debilitative.

Mio genero, quindi, lascia repentinamente l’officina per accompagnare il prima possibile mio figlio in ospedale, e qui purtroppo accade l’impensabile. Arrivati in tangenziale, la vettura guidata da mio genero viene affiancata da una pattuglia della Polizia Stradale, i cui operatori contestano varie infrazioni al Codice della strada.

Prontamente mio genero ha cercato di spiegare le motivazioni per le quali aveva commesso quelle infrazioni, esibendo peraltro tutta la documentazione che attestava lo stato di necessità di mio figlio, e allo stesso tempo ha ammesso tutti gli errori accettando tutte le contestazioni addebitate.

Mio genero e mio figlio sono stati accompagnati dalla pattuglia presso l’Ospedale San Luigi, ma giunti sul posto, scopro successivamente che mio figlio è stato inspiegabilmente lasciato sul posto, abbandonato a se stesso, e mio genero condotto alla stazione di polizia dell’Interporto Sito di Orbassano, per la notifica dei verbali.

Ma perché hanno fatto questo, sapendo delle condizioni di mio figlio? Con quale senso gli hanno notificato i verbali in stazione, lasciando mio figlio da solo per più di due ore? Si tratta di avere cuore.

I verbali, tengo a precisare, sono stati pagati il giorno stesso, ed è anche giusto cosi: mio genero ha sbagliato guidando in quel modo, e noi in famiglia abbiamo sempre rispettato le regole, pagando ogni volta che abbiamo sbagliato, perché l’errore fa parte di noi umani.

Ma non ammetto il brutto (a mio parere) comportamento che hanno avuto i poliziotti nei confronti di mio figlio. Ripeto, un ragazzo di 35 anni, il quale già da subito sta lottando con tutte le sue forze per sconfiggere questo male oscuro, e non sto qui a descrivere le conseguenze morali e fisiche, che ha portato la notizia nel cuore di noi familiari.

Per questo gradirei, anche a nome di mia moglie e tutta la mia famiglia, un chiarimento dA parte dei due poliziotti. Chi scrive è un marito, un papà, un nonno, ma soprattutto un eterno amico di tutte le Forze dell’Ordine.

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8 COMMENTI

  1. Sono un pò confusa.
    Lei ha sempre rispettato le forze dell’ordine eppure ritiene che facendo il loro lavoro abbiano sbagliato. Non trovo piacevole ciò che le è accaduto, ma non lo è nemmeno per chi si trova in ospedale nel periodo attuale. Se una donna partorisce non riceve visite del marito e se un padre muore non può avere le visite dei cari prima del decesso. Ma loro non hanno infranto il codice. Comprendo tutto tranne il rispetto con relativa critica. Siete stati sfortunati, il parente preso dalla preoccupazione è corso in ospedale, ma avrebbe riscosso una maggiore attenzione se fosse stata in fin di vita la persona, non in questo caso. Non è il primo paziente con questo problema. Io la penso cosi.

  2. Forse per chiarezza dovrebbe indicare quali sono queste infrazioni…. Così possiamo renderci conto della gravità del o dei reati… Difficile che la Polizia affianchi qualcuno così in autostrada..
    La Tac con contrasto era programmata? In tal caso non era un’urgenza… Era un esame diagnostico, non un codice rosso…

  3. La risposta sta nel racconto: una visita programmata (altrimenti sarebbe stato trasportato da un’ambulanza), per quanto sia per un esame prescritto con carattere di “urgenza”, non giustifica alcuno a fare carta straccia del codice della strada. Direi che le FdO siano state gentili e corrette nel non far perdere tempo con le contestazioni del caso, accompagnare in ospedale tuo figlio e poi procedere successivamente con la contestazione in caserma. Piuttosto che interrogardi sul comportamento delle FdO io mi chiederei quale livello di responsabilità possa avere un genero che ha rischiato la vita di tuo figlio per portarlo a una visita programmata, facendo il pazzo in tangenziale. Auguri per tuo figlio.

  4. Le forze dell’ordine sarebbero state clementi in caso di imminente pericolo di vita e questo non sembra esserlo, capisco la preoccupazione per la salute di vostro figlio ma hanno fatto solo il loro dovere.
    In ogni caso suo figlio in ospedale sarebbe stato comunque da solo vista l’impossibilità di essere accompagnato durante la visita per l’emergenza covid in corso.
    Se si tratta di visita urgente perché non è stato trasportato in ambulanza?
    Mi spiace molto per la situazione e vi faccio i miei sentiti auguri.

  5. Siete tutti capaci a pontificare, poi quando vi tocca personalmente diventate dei castigatori. La vostra scarsa umanità mi sconcerta, spero veniate ripagati con la stessa moneta

    • Difendere l’operato delle forze che in questo caso hanno semplicemente fatto il loro dovere ci rende privi di umanità?
      A me piacerebbe sapere cosa ha fatto questa persona per essere fermato in corsa e in seguito portato in stazione per probabilmente verbalizzare le infrazioni al codice della strada.

  6. Quando interviene un famigliare è sempre rischioso perché non si riesce a gestire l’emozione e a volte si rischia di ammazzare altra gente commettendo infrazioni. E’ più prudente chiamare l’ambulanza perché con i lampeggianti e la sirena può arrivare prima e in sicurezza e non è soggetta a contravvenzioni.Sbagliato dare colpa alle forze dell’ordine!
    Ricordo un caso in cui la gente si buttava sul marciapiede al centro di un paese perché un marito portava, a clacson schiacciato, all’ospedale la moglie che stava per partorire! Usiamo il buon senso!

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