LETTERA / FINE SCUOLA IN VALSUSA: “I DANNI DELLA DIDATTICA A DISTANZA”

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

All’On. Ministro dott.ssa Lucia Azzolina
segreteria.azzolina@istruzione.it

Al Dipartimento per il sistema formativo di istruzione e formazione
Capo Dipartimento dott. Marco Bruschi
DPIT.segreteria@istruzione.it

Alla Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione
DGSIP.segreteria@istruzione.it

All’Ufficio Scolastico regionale per il Piemonte
Direttore Generale dott. Fabrizio Manca
direzione-piemonte@istruzione.it

Ai Dirigenti Scolastici degli Istituti Comprensivi

Al Forum Regionale delle Associazioni genitori
forags@istruzionepiemonte.it

Al Direttore di Valsusa Oggi
direttore@valsusaoggi.it

Vorrei condividere un’esperienza che so essere molto diffusa tra i genitori di allievi frequentanti le classi della scuola primaria. I bambini sono a casa dal 21 febbraio, giorno d’inizio delle vacanze di carnevale, e cioè da circa tre mesi e mezzo. In cosa è consistito il loro percorso formativo in questo periodo?

Nella mia esperienza, almeno fino a metà aprile, i docenti si sono limitati all’assegnazione di compiti da eseguire a casa. Successivamente, nell’ultimo mese e mezzo, è stata erogata qualche lezione attraverso le piattaforme digitali, in media una alla settimana per docente, della durata di 60/90 minuti.

Forse questa si chiama didattica a distanza ma, a mio modo di vedere, si tratta invece più precisamente di istruzione parentale, cioè istruzione impartita da uno o più membri della famiglia, quelli (spesso donne) che hanno maggiore propensione a seguire i bambini nelle loro attività.

Certamente chi ha goduto del vantaggio di avere genitori mediamente istruiti o, ancor meglio, con una qualche esperienza in campo educativo, ha avuto l’opportunità di continuare in qualche modo il proprio percorso di apprendimento, ma anche in questa felice circostanza l’efficacia dell’insegnamento impartito non è neppure lontanamente paragonabile a quella che i bambini avrebbero ricevuto dai loro maestri.

Un docente ha un’autorevolezza in campo didattico che mai un genitore potrà possedere, perché il suo ruolo nell’immaginario del bambino è diverso: con un genitore si può contrattare cosa fare e cosa non fare, ci si può permettere di non prestare attenzione, si può essere approssimativi e, spesso, si possono anche fare i “capricci”.

A ciò si aggiunge, fatto ancora più rilevante, che il rapporto uno a uno con un membro della famiglia non consente l’innesco di quel rapporto continuo di confronto e collaborazione tra pari che costituisce il vero fondamento di ogni processo di costruzione condivisa del sapere ed è quindi la condizione imprescindibile per garantire rilevanza e permanenza all‘apprendimento.

Il danno causato da più di tre mesi di latitanza del percorso d’istruzione (cui si sommano altri tre di vacanze estive) è grandissimo e riverbererà i suoi effetti negativi anche su buona parte del prossimo anno scolastico.

Allora mi chiedo: ma davvero i docenti hanno assolto ai loro obblighi contrattuali con un’ora di lezione settimanale (contro le 22 cui sono tenuti)? E ancora: si rivelerà davvero significativo un apprendimento costruito in queste condizioni?

Certo il “lockdown” ha lasciato tutti spiazzati e forse la scuola non è stata pronta a fornire una risposta credibile nel nuovo contesto. È essenziale però che il prossimo anno scolastico nasca su presupposti diversi e con modalità più rispondenti alle necessità dell’infanzia.

Confido che, a breve, vengano definite strategie organizzative e procedure chiare, per contemperare, a partire dal mese di settembre, una frequenza scolastica il più possibile regolare con misure sanitarie adeguate a fronteggiare l’evoluzione pandemica.

Improvvisazioni, soluzioni tampone o interventi lasciati alla discrezionalità del singolo insegnante sono tollerabili solo in una situazione di emergenza. Diversamente, il danno recato ai bambini ed alla scuola sarà davvero incalcolabile.

M.T e N.R.
a nome di genitori e nonni “maestri”

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

11 COMMENTI

  1. Salve condivido in pieno la lettera scritta e vorrei sperare vivamente di poter iniziare l anno scolastico con adeguata tranquillità specialmente per i bambini che in questi mesi hanno accettato tutto. A loro va il mio grazie.

  2. Non sono molto d’accordo. Purtroppo il periodo è stato difficilissimo, ma la mia esperienza con due figli uno in prima superiore e uno in prima media è stata positiva, professori preparati e presenti. Certo non è come essere in aula ma bisogna anche adattarsi. Personalmente ringrazio i docenti dei miei figli per quello che hanno fatto con la speranza che a settembre si possa tornare in aula.

  3. Fortunatamente nn tutti i docenti e nn tutti i genitori sono come voi( sono mediamente istruiti) e per mettere in piedi quello che si è fatto a distanza nei momenti di piena confusione nn é stato facile, ci sono docenti che hanno lavorato 40 non 22 ore settimanali x cercare di mantenere rapporti con i ragazzi, nn con i genitori xché come è stato detto che quest’anno c’era il6x tutti nn li hanno più seguiti ma il 6 nn è scontato, quindi se vi piace fare parte di quei genitori fate pure saluti

  4. Giusto probabilmente la maggior parte dei bambini ha dei genitori più istruiti, in riguardo alle ore dei docenti, la maggior parte di loro x mettere un po’ di ordine nella confusione creata dal virus ha lavorato mediamente quasi il doppio da casa, x ultimo quei genitori che erano abituati ad avere i bambini a scuola tutto il giorno seguiti da altre persone e meglio che si abituino a condividere con i propri figli anche cosa vuol dire”scuola”e nn pensare solo a parcheggiarli.

  5. Perfettamente giuste le parole e considerazioni , questo governo iniquo ed incapace ci ha costretti in casa per 90 giorni , ha fatto innumerevoli tavanate e cerca di rovinare anche i nostri figli .Vorrei ricordare che la prima massima dei governi autoritari è sempre stata quella di mantenere nell’ignoranza il popolo ed in un paese come il nostro dove la diffusione di internet è la più bassa a livello europeo il gioco gli viene facile e del tutto gratuito

    • Premesso che ho sempre ritenuto esagerata la storia del virus, si fa di necessità virtù. E se la diffusione di internet in Italia è così bassa, non ti viene in mente che la colpa è dei cittadini? Vedo ancora gente che fa drammi per pagare con il bancomat, si può pretendere un grado di civilizzazione equiparato ad altri paesi?

    • Anche in questa occasione ha dimostrato di non capire nulla.
      Senza difendere o accusare questo specifico governo, può dirci COSA LEI AVREBBE FATTO, nel momento in cui vi è stata l’evidenza del problema?

  6. Un grazie a chi non ha chiuso per tempo i voli dalla Cina soprattutto quelli indiretti e chi ha sottovalutato il problema tra dicembre e gennaio e a chi ha favorito gli assembramenti nelle stazioni sciistiche. Poi così ci hanno chiusi ai domiciliari con obbligo di giustifica e divieto di superare i 200 m dalla ns abitazione. Poi ora hanno riaperto é tutti ad assembrarsi ai mercati, alle fiere, alle movide… Se torna il virus chiudete questi a casa e buttate via la chiave.

  7. mi dispiace la sua esperienza sia stata così drammatica…personalmente non posso che ringraziare gli insegnanti dei miei figli ( frequentanti l’uno la scuola secondaria di primo grado a Susa e l’altra la secondaria di secondo grado a bussoleno)…ho potuto ” toccare con mano” l’impegno profuso dai docenti…il loro mettersi in gioco per continuare il percorso formativo…
    certo anche noi genitori abbiamo dovuto fare qualcosa in più ma, forse, ci è servito per capire che la scuola non è un parcheggio

  8. Tutto giusto e condiviso pure dalle mie parti.Solo una cosa mi pare esagerata. Ogni settimana c’ erano modifiche anti covid19 difficili anche da gestire per la scuola. E’ una situazione nuova e certamente qualcosa non e’ andato come si sperava .Anche per loro e’ stato difficile di sicuro. Poi se il tempo dedicato era quello richiesto dai superiori dei docenti non e’ dato a sapere. Sono curiosa di leggere la risposta che vi daranno. Perche’ il problema e’ comune in tutto il paese.

  9. Signora mi sento comunque di dirle che nessuno nasce imparato .Siamo tutti in grado di fare tutto….e ci sono eccellenze nel campo scolastico che purtroppo non riescono a volte a coinvolgere gli alunni. Di solito un insegnante incute un po’ di timore ma non sempre e’ cosi . Non si demoralizzi né lei né le altre mamme. Innanzitutto siete le prima mamme che sono chiamate a affrontare una difficolta’ così rilevante e altra cosa i primi educatori sono e sempre saranno i genitori in tutti i campi.(O i nonni) .Sempre e’ stato così e sempre lo sara’! Le prime parole le imparano da voi, a colorare a disegnare ecc. Certo alcune materie possono essere più difficili, ma non sono impossibili perche’ come diceva il mio prof delle scuole medie inferiori tutti siamo in grado. In questo caso pero’ alcuni genitori devono lavorare e la questione e’ più complicata. A tutti buona fortuna.

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.