LETTERA / I PROBLEMI DI UN DISABILE ALL’ECOCENTRO DI BUSSOLENO: “NESSUNA RISPOSTA DA ACSEL E COMUNE”

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LETTERA FIRMATA
BUSSOLENO – Come normalmente mi succede ogni 10 – 15 giorni provvedo a recarmi all’ecocentro di Bussoleno per depositare l’erba tagliata nel mio giardino. L’erba viene inserita, per comodità, nei sacchi dei pellet che vengono caricati nel baule della macchina con destinazione Isolabella.
Lunedì mattina, visto il tempo che impiegavo allo svuotamento dei sacchi, l’incaricato presente mi avvisava che era l’ultima volta che accettava un simile volume, in quanto la quantità ammissibile era un metro cubo al giorno.
Premesso che in Bussoleno non esistono cassonetti per il verde, premesso che come residente mi accollo l’onere di portarvi il prodotto a domicilio, premesso che accetto e subisco pazientemente la coda che l’ingresso di un “cliente ” per volta viene a creare, premesso che una volta dentro devi aggiustarti, vorrei far presente che oltre ai doveri ho anche dei diritti.
Il mio nucleo familiare (due persone) questa settimana paga la prima rata della Tari il cui importo annuo è di 987 euro. Questo è un dovere che la nuova normativa impone, ma tra i diritti penso ci sia quello di avere una comoda postazione per lo scarico e non un alto container.
Il sottoscritto, cittadino disabile (cammino con una protesi perchè ho subito l’amputazione transtibiale della gamba sinistra) è obbligato a salire sulla scala e lunedì mattina, con il container pieno, lo svuotamento dei sacchi era particolarmente difficoltoso.
Non credo che nel baule di una macchina privata si possa sforare di molto il fatidico metro cubo tenendo presente che specialmente le foglie non sono compattate, in ogni caso visto che, con orgoglio, evidenziate i benefici ambientali che la raccolta sfalci e potature comporta in tonnellate di CO2 risparmiati, penso che dobbiate tener conto dei consumi carburanti ed emissioni CO2 che noi sudditi ci accolliamo per farvi un servizio a domicilio.
Sarebbe anche interessante conoscere il mansionario del personale addetto all’ecocentro che credo non si limiti alla richiesta del documento di identità e farti aprire il baule al cancello di ingresso.
PS: la lettera è stata mandata lunedì anche al Comune e all’Acsel, e non ho ancora ricevuto risposta.

Distinti saluti.

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2 COMMENTI

  1. Devi presentare il documento di identità, il codice fiscale, ti annotano il numero di targa, mancano le impronte digitali ,una foto davanti e una di profilo, un pezzo di orecchio per il DNA………. Non giustifico ma capisco perché nei boschi e nei prati fuori mano è una discarica a cielo .aperto. Anche se non serve a nulla ” lettera firrmata ” hai tutta la mia comprensione.

  2. Perché i Comuni non creano un’area compostaggio così che più ne porti meglio è? Solo per il verde! E tritato per rami e rametti…..dopo pochi anni si avrebbe dell’ottimo terreno da giardinaggio. Noi ne produciamo in piccolo nel nostro giardino e va benissimo.

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