LETTERA / IL CROCEFISSO E LA DIVERSITÀ TRA COMUNISMO E NAZISMO

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di GIANFRANCO FERRAUDO

Ricorrendo la Pasqua, propongo la lettura di questo scritto comparso oltre trent’anni fa sull’Unità, organo ufficiale del più importante Partito Comunista d’Occidente, a firma
Natalia Ginzburg, ebrea atea.

Si soffermino coloro che sostengono che Comunismo e Nazismo siano la stessa cosa, soprattutto i nostri Eurodeputati che, senza distinguo alcuno, li hanno equiparati. Interessante sarebbe reperire nella stampa ufficiale Nazista un testo di tale portata etica e pluralismo culturale. Se si trova, leggiamolo.

Si potrebbe obiettare che il PCI nel 1988 si era era già molto evoluto ed era diverso da altri
partiti comunisti (circostanza che comunque i nostri Europarlamentari non hanno
rimarcato) vero, ma è proprio anche quella la sua diversità dal Nazismo: la dialettica
interna che portava i partiti comunisti ad essere non omogenei, in costante ricerca di
rinnovamento e non condannati a “tirare diritto” verso la morte di sé e degli altri.

di NATALIA GINZBURG (tratto dall’Unità del 22 marzo 1988)

Il Crocefisso non genera alcuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione
Cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea di uguaglianza fra gli uomini fino ad allora
assente. La rivoluzione Cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha
cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo “prima di Cristo”. O vogliamo
smettere di dire così?

Il Crocefisso è simbolo del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue
sofferenze. La croce che pensiamo in cima al monte, è il segno della solitudine nella
morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano
destino. Il Crocefisso fa parte della storia del mondo.

Per i cattolici, Gesù Cristo è il figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente
l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo cancella l’idea di Dio, ma conserva l’idea del prossimo.

Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede, per il prossimo,
per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c’è l’immagine. È vero, ma il
Crocefisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Perché prima di Cristo
nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti
e non credenti, ebrei e non ebrei, neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel
centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà tra gli uomini.

Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto di portare sulle spalle il peso di una
grande sventura. A questa sventura diamo il nome di croce, anche se non siamo cattolici,
perché troppo forte e da troppi secoli è impressa l’idea della croce nel nostro pensiero.
Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre e possiamo essere laici, atei o quello che si
vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente.

Ha detto “ama il prossimo tuo come te stesso”. Erano parole già scritte nell’Antico
Testamento, ma sono diventate il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di
tutto. Il crocefisso fa parte della nostra storia.

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24 COMMENTI

  1. L’assurdità dell’ateismo

    L’ateismo è la convinzione che Dio non esiste.
    Così, un ateo è colui che nega categoricamente che ci sia un Dio.
    Questo è in contrasto con un agnostico, che afferma che non possiamo sapere se c’è un Dio (agnosticismo di Kant), o di chi dice di non sapere se c’è un Dio (agnosticismo popolare).
    Tuttavia, è impossibile tenere una posizione dogmatica senza cadere nel ridicolo.
    Albert Einstein una volta disse che sappiamo forse il 5% di tutta la conoscenza possibile.
    Indipendentemente da quanto quella percentuale sia in realtà, resta il fatto che ciò che sappiamo sia un ambito molto limitato di tutta la conoscenza possibile.
    Così, ne consegue logicamente che esiste sempre la possibilità dell’esistenza di Dio al di fuori delle nostre conoscenze attuali.
    L’unico modo per essere certi che Dio non esiste, sarebbe quello di possedere tutta la conoscenza, attraverso tutti i tempi, in tutti i luoghi.
    Al fine di sapere con certezza che Dio non esiste dovremmo essere onniscienti. Infatti, perché qualcuno possa affermare con autorità che Dio non esiste, quella persona dovrebbe effettivamente essere Dio o, in teoria, un equivalente.
    Il meglio che un ateo possa effettivamente fare, è affermare che Dio non esiste, sulla base del suo contesto attuale di conoscenze, che è molto più vicino all’agnosticismo popolare, piuttosto che all’ateismo vero e proprio.
    Qualcuno che afferma in modo netto che Dio non esiste è intellettualmente piuttosto arrogante, in quanto sta effettivamente sostenendo di possedere tutta la conoscenza, e quindi, indirettamente, di essere Dio.
    Pertanto, l’ateismo è insostenibile.

    • Giusto…inoltre Dio ci lascia liberi di credere in ciò che desideriamo, non ci obbliga a credere in Lui, ma gli atei invece, nell’ex Urss, obbligavano la gente a smettere di credere in Dio, e oggi la situazione non è molto cambiata: hanno permesso l’esistenza se ben ricordo di 4 religioni ufficiali, tutte le altre sono al bando, come se lo Stato potesse decidere al posto del singolo a quale religione appartenere. E chi appartiene ad una religione non elencata da Putin nella costituzione revisionata, viene sistematicamente perseguitato con perquisizioni, arresti e anche torture.

  2. Kurt Godel ha dimostrato che l’esistenza di Dio non è dimostrabile nè refutabile.
    Al giorno d’oggi non sono molti quelli che si preoccupano di definirsi atei: alla maggioranza, della faccenda, semplicemente non glie ne frega nulla.
    Poi c’è chi dice che un Dio che ha stabilito le leggi della natura c’è, ma non è quello rivelato nella Bibbia.
    Ma neanche credere nel Dio della Bibbia significa essere cristiani: in fondo anche il demonio crede nel Dio della Bibbia.
    Per essere cristiani bisogna credere che Gesù è Figlio di Dio, ma non basta ancora, anche il domonio ci crede (Lc.4,34).
    Per essere cristiani bisogna anche applicare Mt.22,37-40 e, se capita, accettare anche la croce.
    Esaminando razionalmente gli indizi direi che riconoscere la risurrezione di Gesù è molto più ragionevole che negarla.

  3. il dotto scritto di “emanuele” meriterebbe una risposta di pari livello, ma ci ho capito poco.
    L’unica cosa chiara è il disprezzo per chi non ha la sua fede.
    Siamo lontani dal messaggio di tolleranza amore e solidarietà per tutti che viene dallo scritto della Ginzburg
    Gianfranco Ferraudo

    • Caro Ferraudo, è chiaro che ci ha capito poco, anzi nulla.
      Non vedo dove ci trovi disprezzo o intolleranza. Oltre al fatto, qualora non sia chiaro, che non pratico nessuna religione.
      Praticare una religione lo ritengo settaristico e limitativo rispetto alla alta concezione che ho di Dio che, in ogni religione, è sminuito e plasmato sui difetti e sui limiti degli uomini.

      Ma non pretendo che qualcuno lo comprenda o lo condivida, e non desidero imporre il mio pensiero a nessuno, a differenza delle religioni e delle ideologie, di qualsiasi parte o natura esse siano.

      • Da quanto hai testè scritto sembrerebbe che nessuno ti sta imponendo alcunchè.
        Ma tieni presente che se Dio esiste per davvero, non è detto che sia come te lo immagini tu.
        E se poi fosse come ce lo descrive la Bibbia cristiana, pur nella sua infinita misericordia, giudicherà tutti, anche chi non ci crede o lo crede diverso.

        • Condivido pienamente. Anzi, figurati che sono così convinto della sua infinita misericordia che delinquenti della portata di Hitler, Stalin e rispettivi emuli verranno da Lui perdonati. Altrimenti la sua misericordia non sarebbe infinita, sarebbe enormemente estesa ma pur sempre “finita”.

          • Infatti Dio non manda nessuno all’inferno.
            All’inferno ci va chi rifiuta l’infinita misericordia di Dio (già fin dall’al di qua)

          • Non solo Dio non manda nessuno all’inferno, ma si dà ben da fare affinchè nessuno finisca in quella condizione (già fin dall’al di qua).
            A tal scopo ha pure mandato suo figlio Gesù per metterci sulla strada giusta.
            Ma pare che alla gente non gli interessi molto (per non dire “nulla”).

          • Dio perdona chi si pente dei peccati commessi, segue le sue norme nella vita e dimostra di avere fede in Gesù Cristo (Atti 3:19, 20). Tuttavia, una persona può diventare così radicata nelle sue abitudini peccaminose al punto di non cambiare più il suo atteggiamento o il suo modo di vivere. Parlando di questo tipo di persona, la Bibbia dice che ha “un cuore malvagio” che si è lasciato indurire “dal potere ingannatore del peccato” (Ebrei 3:12, 13). Proprio come l’argilla che, una volta cotta al forno non può essere rimodellata, il suo cuore rimane per sempre ostile verso Dio (Isaia 45:9). Non potrà mai esserci una base per concedere il perdono a questa persona, che è pertanto colpevole di aver commesso un peccato imperdonabile (Ebrei 10:26, 27).

          • L’inferno (“Sceol” e “Ades” nelle lingue originali della Bibbia) è semplicemente la tomba, non un luogo di tormento infuocato. Tenuto conto di questo, chi va all’inferno? Sia i buoni che i cattivi (Giobbe 14:13; Salmo 9:17). La Bibbia dice che è la “casa dove convengono tutti i viventi” (Giobbe 30:23, CEI).
            Quando morì, anche Gesù andò all’inferno. Ma “non fu abbandonato nell’inferno”, perché Dio lo risuscitò (Atti 2:31, 32, Sales).

        • Ah Gabriè e quello è gnente…
          Pensa a quanno commincieranno a sentirsi sprofonnare nella voraggine di fuocco e fiamme col mio forcone arroventato che li tira giù…

  4. Caro Emanuele, capisco;e conosco bene anche Kant. La battuta “ci ho capito poco” era perché con lo scritto della Ginzburg non volevo metterla sul Teologico, ma sottolineare la bellezza di una via che mette tutti gli uomini, atei o credenti di qualunque fede a pari dignità e che in questa logica suonasse stonata la Sua affermazione secondo cui gli atei sarebbero “intellettualmente piuttosto arroganti”. Tutto lì. Amici come prima. In privato poi (perché per me sono cose private) Le dirò se sono ateo o credo in Cristo, in Maometto, in Budda od altro.

    • Beh, Cristo si è proclamato Dio (e per tale motivo è stato messo in croce), gli altri due non mi risulta.
      Parlare di Cristo senza parlare teologico è come parlare di Ronaldo e della Juve senza parlare di calcio.

      • I nemici di Gesù lo accusarono di farsi uguale a Dio (Giovanni 5:18; 10:30-33). Eppure Gesù non si pose mai sullo stesso piano dell’Onnipotente. Disse: “Il Padre è maggiore di me” (Giovanni 14:28).
        I primi seguaci di Gesù non lo consideravano uguale all’Onnipotente. Ad esempio, parlando di Gesù risorto, l’apostolo Paolo scrisse: “Dio lo ha esaltato a una posizione superiore”. È ovvio che Paolo non credeva che Gesù fosse l’Onnipotente. Altrimenti come avrebbe fatto Dio a esaltarlo a una posizione superiore? (Filippesi 2:9).

  5. Posto che io credo in Dio perchè la complessità che regola le Leggi dell’Universo parla da sè, non trovo così strano accomunare nazismo e comunismo, e spiego perchè. Il nazismo ha ucciso più di 6 milioni di ebrei, in un modo atroce, nei campi di concentramento, oltre a minoranze etniche, come i Rom, minoranze religiose come i Testimoni di Geova al tempo conosciuti come Studenti Biblici, dissidenti, gay e qualsiasi categoria che in qualche modo non si conformasse alla dittatura di Hitler. Ma se si ha il coraggio di leggere un po’ di letteratura sul comunismo, si comprende che non ha fatto meno morti. Cominciamo a parlare dei gulag nell’ex Urss dove venivano deportati anche lì dissidenti politici, appartenenti a minoranze religiose, chiunque per qualche strano motivo fosse considerato borghese…. anche lì sono state praticate torture, lasciate le persone morire di fame, freddo e malattia, con una crudeltà inaudita. E oggi, la Russia guidata da Putin, ex appartenente al kgb, non è diversa. Se appartieni ad una minoranza religiosa, ti viene perquisita la casa, ti vengono sequestrati libri, cellulari, computer , tablet, spesso vieni malmenato ed arrestato quando non addirittura torturato con sacchetti di nylon in testa, corrente elettrica etc… per non parlare di fare sparare o avvelenare chiunque dissenta da ciò che dice Putin. Ma questa è solo una parte della storia, vogliamo parlare di khmer rossi? L’organizzazione divenne tristemente nota soprattutto per aver orchestrato il genocidio cambogiano. I suoi tentativi di riforma agraria portarono ad una diffusa carestia, mentre l’insistenza sull’assoluta autosufficienza, anche nella fornitura di medicinali, determinò la morte di migliaia di persone a causa di malattie curabili come la malaria. In particolare fu spietato l’accanimento contro gli abitanti della capitale, che il nuovo regime svuotò completamente, e contro i presunti “intellettuali” (portare gli occhiali era sufficiente per essere eliminati), nonché la distruzione dei nuclei familiari con la separazione tra uomini e donne e l’educazione dei bambini alla delazione a danno degli stessi genitori. Le esecuzioni arbitrarie e le torture eseguite contro elementi sovversivi (accusa per la quale bastava essersi lamentati per la mancanza di cibo o avere omesso di partecipare a una qualche riunione di condizionamento ideologico) sono stati considerati come esempio di genocidio; le esecuzioni erano frequentemente plurime ed effettuate dagli stessi condannati, che venivano allineati mettendo in mano al secondo della linea un martello o un badile con cui era obbligato a uccidere il primo, per poi passare l’arma al terzo della linea ed essere a propria volta ucciso da costui. Complessivamente furono massacrati dai khmer rossi 1,6 milioni di Cambogiani, equivalenti a quasi un quarto dell’intera popolazione…. invece in Cina durante il periodo di Mao, costringevano le persone a vivere in maniera innaturale: bambini costretti a dormire negli asili e nella scuola tutta la settimana, senza vedere i genitori, i quali a loro volta dovevano vivere per il Partito e di conseguenza dormire separati dal coniuge in comunità per tutta la settimana e vedere il marito o la moglie solo nel week end, ma questo è niente confronto alle persone uccise per svariati motivi, alla carestia alimentare che uccise moltissime persone e via dicendo… quindi, il nazismo ha portato tanto orrore sulla terra, ma il comunismo non è da meno, come tutti i regimi umani imperfetti, compresi quelli occidentali, purtroppo ha sparso sangue e morte di innocenti e in molte parti del mondo continua a farlo, vedi la Russia di oggi e la Cina dove i diritti umani sono un optionals. E questo non vuol dire che non veda altri orrori perpetrati dall’uomo, come sganciare 2 bombe atomiche sul Giappone e così via… semplicemente, l’uomo, senza quel Dio di cui molti negano l’esistenza, non è in grado di autogovernarsi, e ogni forma di governo umano è un fallimento.

  6. Nella lettera del sottoscritto che ha originato questo dibattito,si invitava chi sostiene che Comunismo e Nazismo siano la stessa cosa a reperire nella stampa ufficiale nazista uno scritto di portata etica e culturale equivalente a quello della Ginzburg apparso su “L’Unità” del 22/3/88. Nulla. Eppure, data l’erudizione sfoggiata dai sostenitori di tale tesi, non avrebbe dovuto per loro essere difficile.
    La verità è che, in barba alla sostenuta equivalenza, nella stampa nazista non può esserci uno scritto che proclama la pari dignità degli uomini di ogni razza, atei o credenti e di tutte le loro religioni, anche di quelle il cui fondatore non si è “dichiarato figlio di Dio” ma sono seguite da milioni di persone e non sono per questo di “serie B” .

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